Sabato 21 giugno, Gualdo Tadino si trasforma. Piazza Martiri della Libertà accoglierà la tradizionale Cena dei Cento Giorni, l’appuntamento più atteso dell’inizio estate che segna l’avvio simbolico della corsa verso i Giochi de le Porte.
Non è solo una cena: è un rito collettivo, una dichiarazione d’identità, una festa di popolo che per una notte unisce – e distingue – le anime dei quattro rioni storici: San Benedetto, San Donato, San Facondino e San Martino.
Alle 20.30, la piazza diventerà una grande tavolata sotto le stelle, dove la passione per il Palio incontra il gusto della tradizione gastronomica e la forza del senso di appartenenza.
Ogni Porta metterà in campo i propri cuochi, quelli che animano le taverne nei giorni dei Giochi, veri e propri artisti della cucina popolare. Saranno loro a proporre piatti tipici, specialità locali e prelibatezze preparate con cura, “perché anche il cibo parla la lingua della nostra storia”, come amano ripetere i portaioli più anziani.
In ogni piatto, un frammento d’identità. In ogni brindisi, un’anticipazione di quel clima elettrico che a settembre avvolgerà l’intera città. Ma sabato sera, almeno per qualche ora, le rivalità si mettono da parte. È il momento della convivialità, dell’amicizia, dell’attesa condivisa.
Quella dei Cento Giorni non è soltanto una cena in costume o una prova generale dei Giochi. È un segno visibile dell’unità cittadina, che per una notte prevale sulla competizione.
“Ci dividiamo per gareggiare, ma ci ritroviamo per celebrare la stessa passione”, spiegano i Capitani delle Porte, concordi nel sottolineare come la Cena rappresenti un punto fermo nel calendario gualdese, attorno al quale si rinsaldano legami, nascono nuove amicizie e si trasmettono valori.
È la serata in cui “tutti siamo portaioli, prima ancora che concorrenti”. Un momento in cui le generazioni si incontrano, i giovani si confrontano con chi porta sulle spalle decenni di esperienza, e si costruisce – attorno a un tavolo imbandito – quel senso di comunità che è la vera forza del Palio.
In concomitanza con la Cena, avrà luogo un gesto simbolico che ormai è diventato una consuetudine irrinunciabile: dal terrazzo del palazzo comunale verrà srotolato il “conto alla rovescia” ufficiale, un grande drappo numerato che scandirà i giorni mancanti al 28 settembre, data della sfida tra le Porte.
Un gesto semplice ma fortemente evocativo. “Ogni giorno che passa sarà un passo in più verso la gloria”, dicono i più ferventi sostenitori delle gare.
L’attesa, da sabato sera in poi, non sarà più solo nei cuori: sarà visibile a tutti, appesa tra le pietre della città, come una promessa collettiva.
Ad accompagnare la serata sarà la musica dal vivo del gruppo Fu.Pe.Ri., band locale pronta a regalare energia, ritmo e divertimento fino a tarda sera. L’atmosfera sarà quella di una festa autentica, dove si balla, si ride, si canta… e si sogna.
“I Giochi de le Porte non sono solo una manifestazione storica, ma una continua creazione di entusiasmo” – e la Cena dei Cento Giorni è la prima scintilla di quel grande incendio d’emozioni che esploderà a settembre.
La Cena dei Cento Giorni è anche il primo tassello di un calendario estivo ricchissimo, che accompagnerà la città fino al gran finale settembrino. Dopo il Palio di Primavera dello scorso 2 giugno, Gualdo Tadino entra ufficialmente nella fase calda dell’anno, scandita da una lunga serie di eventi:
Tornei dei Quartieri
Trofeo Cardinali
Convivio Epulonis
Prove libere in centro storico a settembre
Tutti momenti che preparano il terreno alla sfida finale, facendo crescere l’attesa, alimentando il folklore e l’agonismo, e soprattutto rafforzando il legame fra la città e i suoi simboli.
In un’epoca in cui molte tradizioni rischiano di appannarsi, Gualdo Tadino continua a investire sulla sua festa più autentica. La Cena dei Cento Giorni dimostra che il Palio non è una semplice rievocazione, ma una forma di appartenenza attiva, vissuta tutto l’anno.
Dietro ogni tavolata imbandita, dietro ogni brindisi, ci sono ore di lavoro volontario, passione, artigianalità e orgoglio. E tutto questo rende la manifestazione qualcosa di unico.
“Essere portaioli non è solo partecipare, è uno stile di vita”, dicono i veterani. E la Cena è il momento in cui questo stile si mostra nella sua forma più vera: quella del gesto semplice, della mano tesa, del piatto condiviso, dello sguardo complice.
Da sabato 21 giugno, il tempo non sarà più lo stesso a Gualdo Tadino. Ogni giorno che separa la Cena dal Palio diventa una pagina da scrivere, una preparazione intensa, un sogno che prende forma.
La Cena dei Cento Giorni non è solo un evento conviviale, ma un rito d’inizio, il primo rullo di tamburo, il primo respiro collettivo prima della grande corsa.
E mentre i fuochi della cucina si spegneranno e le musiche caleranno, resterà l’eco di una città che si è messa in cammino verso la sua festa più amata, con il cuore acceso e lo sguardo fisso sull’arrivo.
Perché a Gualdo, da sabato sera, tutto sarà Giochi. E tutto sarà Porta.