Con l’estrazione ufficiale del vincitore del contest svoltosi nelle scorse settimane, il grande Sauropode arrivato all’interno dell’Orto San Benedetto di Gubbio ha ricevuto il nome di “Cannella”. Questo evento segna non solo la conclusione di un’iniziativa partecipativa, ma anche l’inizio di una nuova era per l’Orto San Benedetto, un antico spazio urbano recuperato e riqualificato.
L’inaugurazione dell’Orto San Benedetto è avvenuta l’8 luglio alla presenza del sindaco Vittorio Fiorucci, di Giovanna Uccellani e dell’ex sindaco Filippo Stirati, che hanno avviato i lavori di recupero negli anni scorsi. L’architetto Sebastiano Sarti, responsabile del progetto, ha evidenziato l’importanza di questo intervento: “Questo era l’antico orto del Monastero, un luogo significativo per la città che era stato dimenticato. Oggi lo abbiamo recuperato per farlo tornare a essere un’attrazione per i cittadini”.
La sfida principale del progetto è stata rappresentata dal muro che circonda l’orto. Tuttavia, grazie all’installazione di segnali di ingresso e alla creatività nel disegnare percorsi tematici, il problema è stato brillantemente superato. L’architetto Sarti ha aggiunto: “Abbiamo installato dei segnali di ingresso lungo tutte le mura e lungo via Perilasio ci siamo messi a giocare disegnando a terra un ‘Campanone’ di una volta con i dinosauri”.
Il paleontologo Maganuco spiega la funzione del grande Sauropode femmina
Il paleontologo Simone Maganuco ha espresso grande soddisfazione per il progetto, sottolineando il significato simbolico del grande Sauropode “Cannella”: “Gubbio è un sito a livello mondiale, il mio lavoro è fatto di studio e divulgazione e qui trova il suo compimento perfetto. Il tema principale è quello della famiglia perché c’è una dinosaura con il piccolo, per il tema della nidificazione, e per la stretta collaborazione tra le Scuole e il territorio. Più questo luogo sarà vissuto, più facile sarà la sua manutenzione”.
Dal 16 al 31 luglio, la mostra “Extinction: Prima e dopo la scomparsa dei dinosauri” sarà aperta con orari straordinari, offrendo un’ampia gamma di attività didattiche e laboratori per i più piccoli. Situata nel cuore di Gubbio, la mostra è dedicata alle estinzioni di massa che hanno segnato la storia del nostro pianeta. Le paleosculture iperrealistiche in scala 1:1, realizzate da GeoModel, rappresentano il fulcro del progetto, frutto del lavoro di paleontologi, paleoartisti, illustratori, pittori, scultori e operai.
La testimonianza delle conseguenze devastanti della caduta di una cometa, che 66 milioni di anni fa causò la scomparsa del 75% delle specie, è racchiusa nelle rocce della Gola del Bottaccione, un sito geologico e paleontologico di rilevanza mondiale. La Quadrisfera del fisico Paco Lanciano racconta la storia di questo sito, dalla formazione in ambiente marino iniziata 145 milioni di anni fa alle scoperte degli anni ’70 del Novecento.
L’Orto San Benedetto manifesta l’importanza delle sinergia pubblico-privato
Uno degli aspetti più interessanti del progetto di riqualificazione dell’Orto San Benedetto è la collaborazione tra diverse istituzioni e la comunità locale. L’architetto Sebastiano Sarti ha ringraziato Matteo Morelli e Giovanna Uccellani per il loro supporto continuo, così come il nuovo sindaco Vittorio Fiorucci per la continuità assicurata ai lavori.
Questo progetto dimostra come la sinergia tra pubblico e privato, unita all’entusiasmo e alla partecipazione dei cittadini, possa portare a risultati straordinari. La riqualificazione dell’Orto San Benedetto, anche per la presenza del grande Sauropode, non solo valorizza un patrimonio storico, ma lo rende anche accessibile e fruibile per la comunità.
La mostra “Extinction” è un esempio perfetto di come la divulgazione scientifica possa essere integrata con attività didattiche e ludiche, rendendo la conoscenza accessibile a tutti. Ogni fine settimana, la mostra propone laboratori per i più piccoli ed eventi per le famiglie, creando un ambiente di apprendimento dinamico e interattivo.
Consultando il sito ufficiale della mostra, è possibile scaricare l’ampia offerta didattica proposta e partecipare alle numerose attività organizzate.
L’inaugurazione dell’Orto San Benedetto e la mostra “Extinction” rappresentano esempi eccellenti di come la collaborazione tra istituzioni ed esperti possa portare a risultati eccellenti.
L’Orto San Benedetto e la mostra “Extinction” costituiranno sempre più un punto di riferimento per la divulgazione scientifica e culturale.