La Galleria Nazionale dell’Umbria, detta anche Gnu, vedrà diverse sue opere esposte a Venezia. Nel mondo dell’arte, i confini temporali e stilistici spesso si dissolvono, lasciando spazio a dialoghi affascinanti e illuminanti tra capolavori del passato e opere contemporanee. È esattamente ciò che accade alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro di Venezia, dove un incontro straordinario tra le opere dorate della Galleria Nazionale dell’Umbria e i lavori di maestri italiani del Novecento danno vita a una mostra senza tempo. Il filone narrativo che unisce tutte quante le opere è legato al tema dell’oro, metallo prezioso per eccellenza.
Gnu a Venezia: l’oro reinterpretato attraverso i secoli dell’arte
Dal 17 aprile al 16 giugno 2024, la mostra intitolata “The Golden Way. La Via dell’Oro” offre ai visitatori un’esperienza unica. La rassegna è curata da Alessandra Mammì, Veruska Picchiarelli e Carla Scagliosi, in concomitanza con la 60a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. La mostra rappresenta un’occasione straordinaria, resa possibile grazie alla sinergia tra i Musei Nazionali di Perugia – Direzione Regionale Musei Umbria e la Direzione Regionale Musei Veneto.
Sei opere di maestri rinascimentali come Duccio di Boninsegna, Gentile da Fabriano e il Maestro della Madonna di Perugia, tra gli altri, si fondono armoniosamente con sei importanti artisti contemporanei italiani, tra cui Alberto Burri, Lucio Fontana e Michelangelo Pistoletto. Tutti nomi super conosciuti. Questo incontro tra epoche e stili diversi crea una serie di dialoghi affascinanti, offrendo nuove prospettive e riflessioni sull’uso simbolico e tecnico dell’oro nell’arte.
La mostra, anticipata da una presentazione alla stampa con la partecipazione di eminenti figure come Costantino D’Orazio, direttore dei Musei Nazionali di Perugia, Daniele Ferrara, direttore regionale dei Musei del Veneto, e Massimo Osanna, direttore generale dei Musei Nazionali, rappresenta solo la prima tappa di un progetto più ampio. Infatti, dal 12 ottobre 2024 al 19 gennaio 2025, la Galleria Nazionale dell’Umbria ospiterà ulteriori opere, consentendo un’indagine più approfondita sul tema dell’oro nell’arte, attraverso installazioni e opere di artisti non solo italiani.
L’importanza di questa mostra è stata enfatizzata anche dallo storico dell’arte Costantino D’Orazio, che ha parlato di come l’opportunità offerta dalla Biennale d’Arte di Venezia consenta di mettere in luce i tesori della Galleria Nazionale dell’Umbria, in particolare la sua straordinaria collezione di opere dorate.
Le opere in mostra non solo celebrano la bellezza e la maestria artistica del passato, ma creano anche connessioni profonde e significative con l’arte contemporanea.
La presenza dell’oro nelle opere come filo conduttore
L’oro, da sempre, ha esercitato un fascino irresistibile sull’umanità. Con le sue sfumature luminose, questo metallo prezioso è stato associato a una vasta gamma di significati, tra cui il divino, il sacro e il regale. Nell’ambito dell’arte, la sua presenza assume connotazioni complesse, evocando un senso di eternità e nobiltà che affascina e ammalia gli spettatori di ogni epoca.
Nella mostra che verranno presentate opere come La Madonna col Bambino di Gentile da Fabriano e il Reliquiario dorato di Santa Giuliana, realizzate secoli fa. Queste realizzazioni storiche entrano in dialogo con la contemporaneità attraverso la reinterpretazione di artisti moderni come Michelangelo Pistoletto e Marisa Merz. Questi incontri tra epoche e stili artistici permettono al pubblico di apprezzare l’oro non solo come un elemento decorativo, ma come un ponte tra passato e presente. Un elemento che collega il sacro al profano.
Attraverso le opere esposte e i loro suggestivi confronti, siamo spinti a interrogarci sulle nostre concezioni di bellezza, divinità e immortalità. Il punto cruciale è riflettere sulla persistente attrazione che l’oro esercita sul nostro immaginario collettivo.
La mostra “The Golden Way: La via dell’oro” si configura non solo come una mostra d’arte, ma come un’esperienza trasformativa. Una scoperta che ci guida lungo un percorso di scoperta e contemplazione.