Venerdì 3 ottobre l’Umbria si prepara a una giornata di mobilitazione straordinaria. La Cgil ha proclamato uno sciopero generale nazionale che riguarda tutti i settori pubblici e privati in difesa della Global Sumud Flotilla e della popolazione di Gaza. A Perugia e Terni, i due centri maggiori dell’Umbria, sono stati organizzati presidi e cortei per protestare contro l’abbordaggio israeliano delle navi umanitarie e per chiedere corridoi di pace.
Lo sciopero durerà per tutta la giornata e, come previsto dalla legge 146/90, garantirà comunque i servizi essenziali. Il sindacato spiega che l’aggressione contro navi civili italiane rappresenta un fatto "di gravità estrema" che colpisce l’ordine costituzionale e la sicurezza di lavoratori e volontari
La mobilitazione indetta dalla Cgil scatterà alle prime ore di venerdì 3 ottobre e riguarderà sia il comparto pubblico che quello privato. Lo sciopero rientra nella cornice dell’articolo 2, comma 7, della legge 146/90, che stabilisce comunque l’obbligo di garantire i servizi minimi essenziali. Saranno dunque assicurate le prestazioni indispensabili nei trasporti, nella sanità e nei settori più sensibili, ma il resto della regione si prepara a un forte rallentamento delle attività.
Nel capoluogo umbro l’appuntamento è fissato per le 9 del mattino in piazza Partigiani. Da lì partirà un corteo che attraverserà il centro storico fino a piazza Italia; davanti alla Prefettura si terrà il presidio principale della giornata. La Cgil invita "ogni lavoratore e lavoratrice, ogni cittadino e cittadina, ogni organizzazione democratica e solidale a bloccare tutto: produzione, logistica, trasporti, scuola, servizi". La protesta coinvolge molte categorie: il personale delle ferrovie ha iniziato l’astensione alle 21 del 2 ottobre, quello delle autostrade alle 22, mentre i vigili del fuoco sciopereranno quattro ore dalle 9 alle 13; nella sanità lo stop coprirà l’intera giornata. In città si svolgeranno anche flash‑mob davanti agli ospedali e una fiaccolata a Bastia Umbra
Parallelamente, a Terni il concentramento è stato convocato in piazza Buozzi (piazza Valnerina). I partecipanti raggiungeranno la Prefettura per unirsi a un altro corteo e terminare con un presidio in piazza della Repubblica. Anche in questo caso l’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e richiamare l’attenzione delle istituzioni italiane ed europee.
In una nota, la Cgil ha ribadito come l’aggressione contro le navi civili della Flotilla rappresenti “un fatto di gravità estrema”. Secondo il sindacato, impedire un’azione umanitaria significa “colpire al cuore i valori costituzionali e abbandonare lavoratrici e lavoratori italiani in acque internazionali, violando i principi della nostra Costituzione”. La Cgil richiama inoltre le Convenzioni di Ginevra e la Convenzione Onu sul diritto del mare, sottolineando che la Flotilla non è “l’avventura irresponsabile di qualche esaltato”, ma un gesto di solidarietà che ha già contribuito a scuotere le coscienze in Europa.
Nelle ultime ore, in diverse città italiane si sono svolti presidi spontanei dopo la notizia del blocco di alcune imbarcazioni della Global Sumud Flotilla da parte di Israele. A Roma, Milano, Napoli e Bologna sono scesi in piazza centinaia di manifestanti con bandiere palestinesi e striscioni per chiedere l’immediata liberazione degli equipaggi e il rispetto del diritto internazionale. La tensione è alta anche sul fronte politico: la premier Giorgia Meloni ha criticato duramente lo sciopero, mentre i sindacati hanno ribadito che si tratta di una mobilitazione “a difesa della Costituzione e della dignità dei lavoratori italiani”.