La comunità eugubina si prepara a celebrare la Pasqua, con gli antichi riti della Settimana Santa. A cominciare con la Domenica delle Palme che ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. Domenica 24 sarà quindi il giorno di avvio della Settimana Santa, un rito vissuto con grande intensità nelle parrocchie dell’eugubino. Gli eventi che si articoleranno lungo l’intera settimana, sono organizzati Dalla Diocesi di Gubbio e dalla Confraternita di Santa Croce della Foce, l’antica chiesa di origine templare recentemente restaurata proprio a cura della Confraternita stessa, che sorge oltre Porta Metauro.

Domenica prossima la benedizione dei ramoscelli di ulivo

Si inizierà perciò domenica prossima con la benedizione dei ramoscelli di ulivo alle 10,30 sul sagrato della Chiesa di Santa Croce e la Processione fino alla vicina chiesa di San Domenico, fulcro del medievale quartiere di San Martino con la lettura dialogata della Passione.

La mattina del Lunedì, Martedì e Mercoledì Santo alle 9 si terrà la Santa Messa. Nella sera del Lunedì Santo alle 21, l’incontro di preghiera di fronte a Gesù Crocifisso.

La processione del Cristo Morto, gli antichi riti della Settimana Santa

Il Venerdì Santo comincia con l’ostensione e la Venerazione del Cristo Morto nella Chiesa di Santa Croce della Foce alle 7 di mattina. Alle 17,30 l’unzione delle Sante Piaghe di Gesù a cura delle Pie Donne. Alle 19,30 di Venerdì 29 si terrà la tradizionale Processione del Cristo Morto.

Evento molto atteso e partecipato da parte della comunità eugubina che si svolgerà in varie tappe che attraverseranno l’intero Centro Storico della città. La processione è caratterizzata dalla sfilata delle diverse Confraternite (in primo luogo quella dei Bianchi e dei Disciplinati) nei tipici costumi con il cappuccio (Sacconi) che portano le grandi croci e tengono in mano i simboli della Passione.

Tra gli elementi più caratteristici si possono notare l’antico “rosario” in legno a 33 grani. Con esso i penitenti si colpivano in segno di penitenza per ottenere la remissione dei propri peccati. E poi le “battistrangole”, strani strumenti utilizzati per produrre i suoni che accompagnano la processione. Le campane delle chiese, infatti, com’è tradizione nei tre giorni che precedono la Pasqua, sono ancora “legate” e cioè non vengono suonate.

Una sosta della processione avviene davanti al Palazzo del Capitano del Popolo, sul famoso “Pietrone”. Esso, di forma ellittica, è tagliato ortogonalmente da due assi nei quali si può vedere il simbolo della Croce, anche se al riguardo esistono anche diverse interpretazioni, che farebbero risalire l’esistenza di tale pietra al periodo degli antichi umbri.

Oggi, tuttavia, il suo significato e la sua ragione d’essere è esclusivamente cristiana e sopra di esso viene appoggiata la statua del Cristo Morto mentre si innalzano canti liturgici, le Laudi ed il “Miserere”.

Altra sosta avveniva presso l’Ospedale. Ciò è accaduto fino al 2007, in quanto dal 2008 la struttura ospedaliera è stata trasferita presso la frazione di Branca. Attualmente tale sosta avviene presso la “Casa di Riposo Mosca”.

Antichi riti della Settimana Santa: grande fiaccolata in tutti i quartieri di Gubbio

Una fiaccolata in corrispondenza dei maggiori monumenti cittadini aumenta la suggestiva scenografia, insieme ai vari “Focaroni”. Essi ardono in ampi spazi al passaggio della processione, che procedendo in senso antiorario tocca tutti i quartieri per ritornare infine al punto di partenza.

I due cori che seguono il Cristo Morto e la Madonna sono detti “Coro del Signore” e “Coro della Madonna” che intonano entrambi il Miserere.

Il Sabato Santo continuerà l’ostensione del Cristo Morto a Santa Croce della Foce. Dalle 8,30 alle 12,30 le confessioni; alle 21,15 la reposizione del Santissimo Gesù Cristo.

Il messaggio ai fedeli del Vescovo di Gubbio

Alle ore 23 la “chiesa madre” diocesana ospiterà la Veglia Pasquale presieduta dal Vescovo Luciano Paolucci Bedini.

“Il nostro cuore ha bisogno di nutrimento buono – scrive ai fedeli il Vescovo di Gubbioche ci faccia crescere nella corresponsabilità per la creazione del regno di Dio. Ecco perché abbiamo bisogno della Quaresima e della riscoperta della novità assoluta della Pasqua: sarebbe un frutto molto bello se nelle nostre comunità, nei gruppi e nei movimenti, nelle comunità religiose e nelle piccole fraternità, nelle famiglie e tra i fratelli e le sorelle di fede nascesse in questi giorni il desiderio di incontrarsi per pensare e progettare piccoli passi e scelte concrete ispirate al Vangelo”.