In un’aula silenziosa, non ci sono giudici né avvocati. Solo due persone: chi ha commesso un reato e chi lo ha subito. Parlano. Si ascoltano. Cercano un senso a ciò che è accaduto. È questo, nella sua essenza più profonda, il cuore della giustizia riparativa: un modello che non cancella la responsabilità penale, ma la integra con la possibilità — per chi lo desidera — di incontrarsi, comprendersi e, talvolta, perdonarsi.
La riforma della giustizia della ministra Cartabia ha coinvolto indirettamente anche i Comuni, attribuendo loro un ruolo di supporto e facilitazione attraverso il livello territoriale.E il Comune di Terni è tra i primi a partire, all'avanguardia assoluta in Umbria, con un progetto dedicato proprio a questo nuovo istituto di derivazione anglosassone.
L'iniziativa è stata presentata dall'assessore al Welfare Viviana Altamura nella sala Pirro di palazzo Carrara. Si tratta di Comunità in cammino, un percorso di sensibilizzazione alla giustizia riparativa, alla gestione del conflitto e alla cura delle relazioni in ambito sociale, promosso dal Comune di Terni, elaborato nell’ambito delle attività propedeutiche all’istituzione del futuro Centro di Giustizia Riparativa previsto dalla proprio dalla riforma Cartabia.
“Come amministrazione comunale - ha spiegato l'assessore al Welfare Viviana Altamura - siamo orgogliosi di presentare questo progetto di cura delle relazioni in ambito sociale. Con l’avvio del percorso riusciamo a fornire agli operatori strumenti concreti per la lettura e la gestione del conflitto in una prospettiva complessa e partecipata, promuovendo la creazione di una rete territoriale pronta ad accogliere e sostenere le attività del futuro Centro di Giustizia Riparativa di Terni. Voglio sottolineare che siamo i primi in Umbria a mettere in campo un’iniziativa del genere, che ci auguriamo possa essere replicata anche in altri contesti. Abbiamo voluto essere promotori del cambiamento culturale, che è alla base di questa nuova concezione della giustizia riparativa, di cui gli operatori saranno protagonisti e che investe la comunità tutta. In questa nuova prospettiva vittima, reo e comunità sono tre elementi in stretta relazione, una relazione che va riparata”.
L'niziativa, realizzata in collaborazione con ISMES – Istituto per la Mediazione Sistemica Onlus, si svolgerà in biblioteca, il 21 e il 28 maggio e 4 giugno 2025, dalle 9:30 alle 13:30.
Il progetto, che ha un valore complessivo di 1.600 euro, è rivolto agli operatori dei servizi individuati dal Comune di Terni – UEPE, USSM, ATS, volontari, insegnanti, operatori della giustizia – con l’obiettivo di avviare un percorso formativo integrato, orientato a costruire un linguaggio comune nella gestione dei conflitti e nella promozione della cultura riparativa.
La giustizia riparativa, definita in modo organico all’interno della legislazione nazionale dalla Riforma Cartabia, si fonda su un paradigma relazionale e consensuale: ogni programma riparativo consente alla vittima, all’autore dell’offesa e alla comunità di affrontare insieme le conseguenze di un reato con il supporto di un mediatore imparziale e adeguatamente formato.
Il percorso prevede tre moduli formativi, condotti da un formatore e mediatore penale iscritto all’elenco nazionale dei mediatori, e articolati secondo la seguente struttura tematica:
Per partecipare è necessario iscriversi, entro il 17 maggio 2025, all’indirizzo email [email protected].
È in corso il riconoscimento dei crediti formativi e deontologici per gli assistenti sociali.