Sono ore cruciali per la formazione della nuova Giunta Proietti della Regione Umbria. La presidente, eletta con la coalizione di centrosinistra, si trova a dover gestire uno dei momenti più delicati del suo nuovissimo mandato. Le tensioni con i partiti alleati non accennano a diminuire, soprattutto per la questione della delega alla sanità, un settore strategico che la presidente sembrerebbe – secondo le prime indiscrezioni – intenzionata a tenere per sé.
Il quadro deve essere definito entro giovedì, data della prima seduta dell’Assemblea legislativa e le trattative si sono ormai spostate sui tavoli nazionali. Il confronto serrato, le ipotesi di “spacchettamento” delle competenze e le richieste dei partiti rendono l’accordo ancora incerto, mentre la tensione cresce.
Tensione tra Proietti e i partiti: il nodo delle deleghe
L’assegnazione delle deleghe ha generato forti frizioni tra Stefania Proietti e i partiti della sua coalizione, creando un clima di incertezza che rischia di riflettersi sulla tenuta della maggioranza. Secondo quanto riportato da ANSA sono saltati gli incontri previsti negli ultimi giorni: segnale chiaro di un malcontento diffuso tra le forze politiche coinvolte. Le tensioni si concentrano principalmente sulla sanità, una delega cruciale che la presidente umbra vorrebbe gestire direttamente.
La prospettiva che Proietti decida in autonomia e comunichi successivamente le competenze ai singoli assessori ha generato malumori non solo a livello locale, ma anche tra i vertici nazionali di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. I partiti, infatti, rivendicano un coinvolgimento più ampio nella definizione degli assetti, temendo di perdere peso politico in settori strategici. La possibilità di un braccio di ferro sulla sanità rappresenta il nodo più complesso da sciogliere.
La nuova Giunta Proietti della Regione Umbria e il tavolo di crisi nazionale
Per cercare di superare lo stallo è stato convocato un vertice di coalizione con la partecipazione dei rappresentanti nazionali di Pd, M5S e Avs. La trattativa è approdata a un vero e proprio tavolo di crisi, dove sono coinvolti i responsabili degli enti locali: Davide Baruffi per il Pd, Paola Taverna per il Movimento 5 Stelle ed Enrico Panini per Avs. L’obiettivo è trovare una via d’uscita che soddisfi tutte le parti in causa, evitando ripercussioni sulla tenuta della coalizione.
Molte delle discussioni ruotano intorno alla sanità e all’ambiente, due deleghe di peso. Il segretario regionale del Pd Tommaso Bori sembrava inizialmente destinato alla sanità, ma l’intenzione di Proietti di tenere per sé la delega o di “spacchettare” le competenze ha cambiato le carte in tavola. Una delle ipotesi circolate è quella di affidare a Bori la vicepresidenza della giunta e la delega all’agricoltura, settore che, in termini di risorse, è altrettanto rilevante.
La possibilità di “spacchettare” la sanità in più ambiti rappresenta un tentativo di mediazione, ma non basta a placare le richieste dei partiti, soprattutto del Pd, che punta a un terzo assessorato in caso di rinuncia alla sanità. Sullo sfondo resta la presidenza dell’Assemblea legislativa, destinata inizialmente al Partito Democratico ma che potrebbe cadere a Umbria Domani, la lista civica della presidente.
L’ombra delle scadenze: la prima seduta dell’Assemblea
Con la prima riunione dell’Assemblea legislativa in programma giovedì, il tempo per un accordo stringe. Dopo un weekend di tensioni e rinvii, il vertice di coalizione convocato da Proietti rappresenta un’ultima occasione per chiarire le posizioni. Tra i nomi più quotati per un ruolo nell’esecutivo figurano Simona Meloni, capogruppo uscente del Pd, e Thomas De Luca del Movimento 5 Stelle. Anche in questo caso, però, non mancano gli ostacoli: la delega all’ambiente, strategica per la gestione dei rifiuti, è contesa e rischia di rimanere fuori dalle competenze del M5S a causa delle pressioni di diversi settori economici.
L’esito delle trattative determinerà non solo la composizione della giunta, ma anche il delicato equilibrio tra i partiti della coalizione. Con il rischio di spaccature sempre più evidente, la presidente Proietti si trova davanti alla necessità di trovare una sintesi che eviti strappi irreparabili e garantisca un avvio stabile al suo mandato. La decisione sulla sanità, che resta il punto più contestato, sarà il banco di prova della sua leadership e della capacità di tenere insieme una coalizione già messa alla prova dalle prime tensioni.