Nuovo capitolo nella tribolata vicenda della composizione della giunta Fiorucci: una giunta che avrebbe dovuto essere pronta già al momento del confronto finale con Rocco Girlanda, alla vigilia delle elezioni ma che a oltre dieci giorni dalle elezioni, stenta a prendere corpo. Così almeno aveva assicurato Vittorio Fiorucci.
Di primo acchito appare evidente che è in corso una spartizione tribolata tra i partiti che rappresentano la coalizione che ha portato Fiorucci a Palazzo Pretorio. Parliamo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia ognuno dei quali pretende uno o più rappresentanti in giunta perché, volenti o nolenti, le segreterie politiche pesano sulle scelte che il sindaco si accinge a operare.
A Gubbio Civica, la lista del sindaco, e il Club Millenials che ha avuto poco più dell’1%, rimarrebbero le briciole. Fiorucci aveva promesso addirittura assessori da fuori Gubbio che finora non si sono palesati. Per ora, purtroppo, non ce l’ha fatta ad attrarre l’interesse dei “forestieri” con la promessa di un posto in giunta. Perciò il neosindaco tenta con l’espediente del riciclo che specie in tempo di cambiamento climatico e crisi ecologica ha sempre il suo appeal.
Composizione della Giunta Fiorucci ancora in alto mare
Si può sempre rovistare nella dispensa di casa e utilizzare quello che è avanzato a pranzo o a cena per mettere insieme un pasto. Non importa se si fa torto all’Artusi, la cosa importante è che nessuno rimanga a bocca asciutta. Specialmente i cittadini che hanno dato il voto a Fiorucci con la speranza di un cambiamento radicale e durevole.
Tra la ridda dei nomi che si sono succeduti in questi giorni con dinieghi e mezze risposte da parte degli interessati, oggi emerge il volto di una simpatica signora per la candidatura ad assessore alla cultura: Paola Salciarini. Nulla da eccepire se non che la signora apparterrebbe al Movimento 5 Stelle che, a lume di naso, poco ha a che fare con la giunta di destra promossa dagli eugubini.
Tuttavia per far quadrare i conti talora serve anche sommare le pere con le mele… Noi non intendiamo fare i censori perché davanti al bene di Gubbio cadono tutti i veti. Se la signora è utile al progetto di dare a Gubbio una giunta efficiente e ben strutturata e la Salciarini è proprio quello che serve, ben venga. Dio non voglia che sia stata scelta come riempitivo in vista del prossimo 17 luglio, data del primo consiglio comunale.
Il settore della cultura non dovrebbe avere grande peso a Gubbio in questo momento, perché la cultura non fattura poi così tanto. Quello che potrebbe elevare il fatturato e fermare lo spopolamento di Gubbio è il settore industriale il cui sviluppo garantirebbe lavoro per i giovani oltre alla possibilità di creare nuove famiglie e fare figli.
Il settore dei Beni Culturali potrebbe diventare in prospettiva il Core Business di Gubbio
Sebbene il settore della Cultura e segnatamente quello dei Beni Culturali, potrebbe costituire, in un prossimo futuro, il “core business” dell’economia eugubina a patto che la città assurga al rango di Città d’Arte: un livello molto arduo da raggiungere e che necessita di professionalità di alto se non altissimo profilo. Ma lo capirà Fiorucci? Ovvero sarà in grado di dare forma a un progetto culturale organico e di ampio respiro per la città che si accinge ad amministrare?
Poiché molto poco è stato fatto dalle precedenti amministrazioni in questo campo, lo scenario che si prospetta è di una vastissima prateria inesplorata, che necessita di personaggi capaci di affrontare la sfida. Diventerebbe quindi assurdo richiamare a Gubbio i turisti, formulando loro promesse che non si riesce a mantenere. A questo punto la pubblicità diventerebbe negativa e getterebbe discredito su una città priva di un minimo di infrastrutture, degne di accogliere in maniera decente i visitatori.
Va da sé che il settore dei Beni Culturali debba svilupparsi di pari passo con le infrastrutture, come le strade – parlo delle vie malandate del centro storico – e le strutture ricettive che potrebbero non essere in grado di sostenere un impatto molto più consistente di quello attuale. Oltre all’offerta museale che appare frammentata e asfittica, non certo alla pari di quella di altre città anche vicine a noi sia sul versante umbro sia su quello marchigiano e che necessita perciò di un intervento rivoluzionario.
In conclusione, auguriamo al nuovo sindaco di vincere la sfida, per il bene di Gubbio, e che la scelta di un assessore non schierato con il centrodestra non sia una soluzione di ripiego ma il sintomo di un nuovo modo di fare politica.