17 May, 2025 - 10:24

Giugno va in scena: i migliori spettacoli in Umbria nella prima metà del mese

Giugno va in scena: i migliori spettacoli in Umbria nella prima metà del mese

Nel cuore dell’Umbria, quando le giornate si allungano e l’aria profuma di estate, le piazze, i chiostri e i teatri storici si trasformano in palcoscenici a cielo aperto, pronti ad accogliere una stagione ricca di emozioni e grandi ritorni. Giugno apre le sue quinte con una programmazione teatrale vivace, variegata e coinvolgente, capace di parlare a ogni pubblico: dalle pièce classiche ai monologhi contemporanei, dalla comicità d’autore alla sperimentazione più audace.

È il mese in cui la cultura torna a essere esperienza condivisa, in cui la magia della scena incontra il fascino dei borghi umbri, restituendo al pubblico quell’intimità e quella forza che solo il teatro sa generare. In questo itinerario tra i principali appuntamenti della prima metà del mese, vi porteremo alla scoperta di spettacoli imperdibili, protagonisti d’eccezione e luoghi suggestivi dove la bellezza delle parole si fonde con l’incanto del paesaggio.

Che siate appassionati di drammaturgia, cultori della comicità o semplici curiosi in cerca di emozioni autentiche, preparatevi a un giugno da vivere… in prima fila.

Brignano illumina Todi: il ritorno irresistibile del “Bello di mamma!”

È pronto a farci ridere, riflettere e commuovere, come solo lui sa fare: Enrico Brignano torna dal vivo e lo fa nel cuore dell’Umbria, con una tappa attesissima del suo nuovo spettacolo “Bello di mamma!”, in scena lunedì 9 giugno 2025 nella splendida Piazza del Popolo di Todi.

Con la sua verve inconfondibile, Brignano ci accompagna in un viaggio tra le piccole nevrosi quotidiane, le grandi verità familiari e quella nostalgia tenera e universale che si nasconde dietro un’espressione semplice ma potentissima: “bello di mamma”. Un modo di dire che sa di casa, di affetto incondizionato, di leggerezza perduta da ritrovare tra le pieghe di una risata autentica.

Lo spettacolo – prodotto da Vivo Concerti e Enry, della durata di due ore – è un one man show ironico, intelligente e sempre sinceramente umano. Brignano alterna satira sociale e ricordi personali, tenerezza e sarcasmo, offrendo al pubblico una serata in cui lasciarsi andare, ridere con il cuore e forse, uscire un po’ più leggeri.

Un appuntamento imperdibile, non solo per gli amanti della comicità d’autore, ma per chi ha bisogno – oggi più che mai – di tornare a credere nel potere salvifico del teatro.

Alessandro Bergonzoni apre Narni Città Teatro: quando il paradosso diventa pensiero

Ad anticipare simbolicamente l’inizio di Narni Città Teatro è una presenza che scuote e accende: Alessandro Bergonzoni, in scena il 4 giugno a Terni con il suo “Arrivano i dunque”, anteprima del festival realizzata in collaborazione con Impresa Fest.

Bergonzoni non interpreta, travolge: il suo linguaggio scardina, implode, si fa detonazione del senso. Ogni parola è una fenditura nella realtà, ogni battuta un cortocircuito poetico capace di ribaltare il pensiero comune. Surreale, affilato, visionario, l’artista bolognese porta sul palco un flusso magnetico in cui il nonsense diventa rivelazione, e il paradosso si trasforma in strumento di consapevolezza.

Saviano all’alba: il fuoco della parola accende Narni Città Teatro

È un’immagine potente, quasi sospesa nel tempo, quella che apre idealmente la sesta edizione di Narni Città Teatro, in scena dal 6 all’8 giugno: Roberto Saviano, avvolto nella luce incerta dell’alba, si staglia davanti a un braciere acceso.

Un monologo essenziale, intimo e civile, in cui le parole, spogliate di ogni artificio retorico, diventano gesto sacro, rito collettivo. In quel fuoco acceso — simbolo antico di purificazione e memoria — si riflette la tensione etica che da sempre abita la scrittura e l’impegno dell’autore.

Saviano non recita, ma testimonia, con la forza di una voce che si fa coscienza, attraversando il silenzio con parole che non cercano applausi, ma risveglio. È questa la cifra del festival: abbattere le distanze, sciogliere i confini tra palco e piazza, e restituire al teatro il suo ruolo originario di spazio vivo di confronto, consapevolezza e comunità.

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Francesco Mastrodicasa
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