Dal 31 luglio al 3 agosto, Roma sarà meta di tantissimi gruppi provenienti da Italia e estero che parteciperanno al Giubileo dei Giovani. In preparazione a questo grande evento, dal 24 al 28 luglio giovani pellegrini italiani e stranieri saranno accolti ancbe nelle famiglie e nelle strutture diocesane della comunità di Gubbio, seguendo la tradizione già vissuta durante le Giornate mondiali della gioventù (Gmg).

L’accoglienza della Chiesa eugubina

La diocesi eugubina è pronta a trasformare le tavole in luoghi di condivisione e i volti in sorrisi di benvenuto. Sarà un’occasione preziosa per creare dei ricordi indelebili nei cuori dei giovani ospiti, lasciando un’impronta importante e affasciante della terra umbra e della sua fede. Questi speciali momenti rappresenteranno una grande opportunità per parrocchie, associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali per mettersi al servizio, vivendo così un’esperienza di maggiore coinvolgimento durante il Giubileo. “Le famiglie interessate -scrive la Diocesi eugubina in una nota- possono candidarsi compilando il modulo disponibile sul sito diocesigubbio.it. La candidatura sarà successivamente vagliata e confermata dall’ufficio di Pastorale giovanile (Upg), che coordinerà tutta l’organizzazione”.

Giubileo dei Giovani, ecco cosa dovranno offrire le famiglie

Alle famiglie ospitanti si chiederà di offrire vitto, alloggio e trasporto fino ai luoghi di incontro prestabiliti. Per supportare le famiglie in questa esperienza, l’ufficio di Pastorale giovanile sarà a disposizione per fornire informazioni, chiarimenti e momenti di formazione.

Le parole di Don Mirko Nardelli

“Portiamo ancora nel cuore la splendida esperienza della Gmg di Lisbona del 2023 -ha spiegato don Mirko Nardelli, responsabile dell’Upg diocesano di Gubbio-, dove abbiamo vissuto il calore dell’ospitalità nelle case, come fossimo in famiglia. Già allora immaginavamo l’occasione che avremmo avuto durante il Giubileo del 2025 per restituire questo dono. Ora, con l’iniziativa ‘Famiglie Accoglienti’, invitiamo tutte le famiglie della nostra diocesi ad aprire le porte della loro casa ai giovani pellegrini diretti a Roma. Chiediamo aiuto per accogliere il maggior numero possibile di ragazzi e dimostrare ancora una volta come la nostra comunità sia un esempio di apertura e accoglienza, nel solco della tradizione che ci hanno trasmesso i nostri santi Ubaldo e Francesco”.

Acutis e Frassati santi nel Giubileo della Speranza: i riti il 27 aprile e il 3 agosto

Appena qualche giorno fa Papa Francesco nell’udienza generale, aveva annunciato che avrebbe proclamato santi Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati. “L’anno prossimo, nel Giubileo degli adolescenti, canonizzerò il beato Carlo Acutis e nel Giubileo dei giovani il beato Pier Giorgio Frassati”.

Lo scorso 23 maggio Papa Francesco aveva approvato il decreto per la canonizzazione di Carlo Acutis, il giovane laico lombardo innamorato dell’Eucaristia con una passione dell’informatica, definito da molti “un influencer della santità”. Acutis, nato nel 1991 e morto nel 2006 di leucemia fulminante in odore di santità, era stato beatificato dallo stesso Papa Francesco il 10 ottobre del 2020, ad Assisi dov’è sepolto.

Frassati, giovane studente torinese, terziario domenicano e membro di vincenziani, Fuci e Azione Cattolica, morì a 24 anni, nel 1925. Proveniente da una famiglia agiata, alpinista e grande sportivo, dedicò la sua breve vita ai poveri. Il “ragazzo delle otto Beatitudini” venne beatificato nel 1990 da papa Giovanni Paolo II.

Le canonizzazioni sono da sempre, un momento centrale nella storia degli Anni Santi. Si ricordano infatti, la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, da parte di Papa Francesco il 4 settembre 2016, durante il Giubileo della Misericordia, suor Faustina Kowalska canonizzata da papa Giovanni Paolo II nel grande Giubileo del 2000, e santa Maria Goretti, elevata agli onori degli altari nel Giubileo del 1950 da papa Pio XII. Il Giubileo del 2025 racconterà alla Chiesa universale e al mondo la storia di santità di due giovani, dunque, che nella loro vita sono stati testimoni autentici della “Speranza che non delude”.