Nell'anno del Giubileo e a pochi giorni dalla scomparsa di Papa Francesco, l’Umbria invita a riscoprire la propria spiritualità. Oltre alle mete celebri come Assisi, esistono infatti nella regione numerosi luoghi di culto meno conosciuti e poco affollati che offrono esperienze spirituali autentiche. Ecco allora sei destinazioni ricche di storia, leggende e curiosità, da visitare in Umbria per il Giubileo.
Nel cuore verde dell’Umbria, a pochi chilometri da Todi, si trova uno dei luoghi di fede più suggestivi e meno affollati della regione: il Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza. Voluto dalla mistica spagnola Madre Speranza negli anni Cinquanta, il santuario è noto per il suo pozzo d’acqua ritenuta miracolosa, dove i pellegrini possono immergersi in vasche simili a quelle di Lourdes. Una guarigione inspiegabile, attribuita alla sua intercessione, le è valsa la beatificazione nel 2014. Durante il Giubileo, il santuario rappresenta una tappa significativa per chi cerca conforto e silenzio.
Tra le mete meno turistiche ma più ricche di significato spirituale, spicca la Basilica di San Valentino, nella periferia di Terni. Qui riposano le reliquie del santo patrono degli innamorati, martire del III secolo. La leggenda racconta che Valentino sposò in segreto una coppia ostacolata dalle leggi romane: per questo gesto fu condannato a morte. Oltre alla tradizionale benedizione degli innamorati nel mese di febbraio, la basilica è una meta ideale anche in occasione del Giubileo, per riflettere sul significato profondo dell’amore come dono, sacrificio e fedeltà.
Nella quiete della Valnerina, nel comune di Ferentillo, si trova un luogo che profuma di storia e di silenzio: l’Abbazia di San Pietro in Valle, fondata secondo la tradizione dal duca longobardo Faroaldo II. Sorge nel punto in cui vissero due santi eremiti siriaci, e custodisce affreschi medievali e antichi sarcofagi romani riutilizzati come tombe cristiane. In uno di questi è scolpito il mito di Endimione, reinterpretato in chiave cristiana: un raro esempio di sincretismo tra paganesimo e fede. Perfetta per un ritiro spirituale in mezzo alla natura.
Sulla parete rocciosa del Sasso di Pale, sopra il borgo di Pale di Foligno, si arrampica un sentiero che conduce a un piccolo gioiello nascosto: l’Eremo di Santa Maria Giacobbe. Secondo la leggenda, questa santa – madre dell’apostolo Giacomo il Minore – sarebbe arrivata fin qui dalla Terra Santa per vivere da eremita. Le rocce lungo il cammino conservano le presunte impronte di mani e piedi, lasciate dalla santa durante la salita. L’interno della grotta ospita affreschi votivi e un raro “Cristo tunicato” del XIV secolo. Ideale per chi, durante il Giubileo, cerca un cammino fisico e spirituale.
Vicino a Deruta, nota per la ceramica artistica, sorge un piccolo santuario che unisce arte e spiritualità. Il Santuario della Madonna dei Bagni nacque da un miracolo avvenuto nel 1657, quando un viandante pregò davanti a un coccio raffigurante la Vergine e ottenne la guarigione della moglie. Il culto si diffuse rapidamente e i devoti iniziarono a lasciare ex voto in ceramica, oggi oltre 700, che decorano le pareti dell’edificio. Ogni mattonella racconta una storia: scampati pericoli, guarigioni, grazie ricevute. È una tappa commovente per chi vuole ascoltare la voce della fede semplice e popolare.
Immerso nei boschi tra Baschi e Acqualoreto, l’Eremo della Pasquarella è legato a una leggenda suggestiva: un’immagine sacra della Madonna, più volte trasferita in chiesa, tornava misteriosamente sempre nel luogo del ritrovamento. Per questo si decise di costruire una cappella proprio lì. Alla fine dell’Ottocento si racconta che, ogni Epifania, la statua della Vergine trasudasse sudore, evento che richiamò centinaia di pellegrini. Ancora oggi, per l’Epifania e la domenica dopo Pasqua, la comunità si riunisce per riti religiosi antichi. Il resto dell’anno, la Pasquarella resta un luogo di pace, perfetto per chi cerca la spiritualità nascosta tra i sentieri umbri.