È un viaggio che unisce spiritualità, tradizione e territorio quello che sta attraversando l’Italia lungo la storica Via di Francesco, il cammino che conduce i pellegrini verso la Porta Santa di San Pietro, in occasione del Giubileo del 2025. Partito lo scorso 22 aprile da Rimini e Firenze, il pellegrinaggio a staffetta promosso da una rete di associazioni impegnate nella valorizzazione dei cammini francescani sta toccando alcune delle località più significative dal punto di vista religioso e simbolico, riscuotendo una partecipazione crescente e sentita.
Non si tratta soltanto di una marcia fisica verso Roma, ma di un percorso spirituale e comunitario, che mette in rete territori e persone. A promuoverlo sono quattro realtà associative: I Cammini di Francesco in Emilia-Romagna, I Cammini di Francesco in Casentino, la Rete associativa Via di Francesco in Umbria e la Rete associativa della Via di Francesco nel Lazio. Insieme, queste organizzazioni hanno dato vita a un’iniziativa che ha l’ambizione di riscoprire il valore del cammino francescano, non solo come pratica religiosa, ma anche come strumento di coesione, rigenerazione e consapevolezza.
Dopo aver raggiunto il Santuario de La Verna lo scorso 26 aprile, uno dei luoghi più iconici della spiritualità francescana, il pellegrinaggio si prepara ad affrontare una delle tappe più significative del percorso: l’ingresso in Umbria, terra natale del Poverello di Assisi.
Sarà l’Alta Umbria a ospitare una delle tappe centrali del pellegrinaggio, tra il primo e il 2 maggio, grazie all’organizzazione dell’associazione Le Rose di Gerico, attiva all’interno della Rete associativa Via di Francesco in Umbria. La giornata del primo maggio inizierà alle 8:30 a Città di Castello, con il raduno dei pellegrini in piazza del Duomo. Ad accoglierli sarà il vescovo Luciano Paolucci Bedini, che impartirà la benedizione del pellegrino prima della partenza.
Il gruppo si metterà poi in cammino verso Pietralunga, toccando alcune tappe intermedie: una prima sosta verso le 10 presso il Bar Sasso, una pausa pranzo prevista alle 13 a Candeggio e una successiva fermata nel pomeriggio a Pieve de’ Saddi, intorno alle 15. L’arrivo a Pietralunga è previsto alle 18:30, dove i pellegrini saranno accolti dal parroco don Francesco Cosa.
Una tappa che unisce spiritualità, natura e storia, lungo sentieri antichi ma sempre attuali, che narrano secoli di fede e di pellegrinaggio. Il giorno seguente, venerdì 2 maggio, il cammino si farà più dinamico: sarà infatti affrontato in bicicletta, grazie alla collaborazione con il gruppo Go.Cycling. La partenza è fissata per le 14 da Pietralunga, con sosta a Loreto alle 16:30 e arrivo a Gubbio, presso la Chiesa della Vittorina, verso le 18. Qui si terranno i Vespri, seguiti da un momento conviviale con apericena di fine tappa, per il quale è consigliata la prenotazione via WhatsApp al numero 3661118386 (PiccolAccoglienza di Gubbio).
Elemento simbolico di grande valore è il bordone del pellegrino, accompagnato dal Tau francescano, che di tappa in tappa viene trasmesso ai nuovi partecipanti, creando un filo spirituale e umano che attraversa tutto il percorso. Un gesto semplice, ma denso di significati, che evoca il passaggio del testimone della fede, l’unità del cammino, la fraternità tra sconosciuti uniti dalla stessa meta.
In questo contesto, anche chi partecipa solo per un tratto del pellegrinaggio, a piedi o in bici, diventa parte integrante di una narrazione più ampia: quella di un Paese che cammina verso il Giubileo, riscoprendo radici comuni e valori condivisi.
Dopo le tappe umbre, il pellegrinaggio proseguirà verso sud, raggiungendo il 4 maggio Assisi, dove i pellegrini sosteranno dinanzi alla tomba di san Francesco, per poi proseguire verso la Valle Santa reatina, altro luogo profondamente legato alla biografia del Santo, e da lì fino a Rieti. L’arrivo a Roma è previsto per il primo giugno, in un momento carico di significato: l’ingresso alla Porta Santa della Basilica di San Pietro, emblema dell’Anno Santo e del cammino concluso.