Un tragico incidente ha scosso la comunità eugubina nella mattina di sabato 30 dicembre: una giovane lupa è stata investita e uccisa lungo la Strada Eugubina, nei pressi di Ponte d’Assi, mentre inseguiva un gatto. L’impatto, avvenuto intorno alle 10:30, è stato inevitabile nonostante i tentativi dell’autista di evitarlo. La lupa, che è morta sul colpo, era incinta, un dettaglio che ha aumentato il senso di dispiacere per l’accaduto.

L’autista coinvolto, un operaio in viaggio verso il luogo di lavoro, ha raccontato di aver visto la giovane lupa sbucare improvvisamente dalla vegetazione. “Ho frenato e sterzato con forza, ma non sono riuscito a evitarla, ha spiegato l’uomo. Resosi conto della gravità dell’incidente, ha immediatamente allertato le autorità. La polizia locale, contattata per prima, ha dichiarato di non poter intervenire perché la questione non rientrava nelle proprie competenze.

L’uomo si è quindi rivolto al nosocomio comprensoriale di Gubbio e Gualdo Tadino, che ha fatto intervenire i tecnici del settore veterinario dell’Asl. Sul posto, i veterinari hanno rimosso la carcassa e confermato che la lupa era incinta. La notizia ha rapidamente suscitato un forte impatto emotivo tra gli abitanti della zona, già allarmati per la crescente presenza di lupi nell’area.

La giovane lupa è stata investita in una zona dove gli avvistamenti di lupi si sono fatti più frequenti

La frazione di Ponte d’Assi e le aree circostanti sono da settimane teatro di frequenti avvistamenti di lupi, alimentando un clima di preoccupazione tra i residenti. “Dietro casa mia ho visto cinque lupi insieme”, ha raccontato un operatore commerciale della zona. “Quando si muovono in branco possono essere pericolosi, anche per l’uomo”.

Altri testimoni hanno segnalato avvistamenti nei pressi di Villa Fassia, lungo il margine della Saonda, e in altre aree periferiche come la cima del Bottaccione, le zone interne che costeggiano il cimitero e la strada che conduce a Scheggia.

Un cacciatore ha riferito un episodio particolarmente inquietante: “Il mio cane stava inseguendo un lupo giovane quando si è trovato di fronte due esemplari adulti. Per fortuna sono riuscito a richiamarlo in tempo. Siamo saltati in macchina e ce ne siamo andati velocemente”.

La presenza sempre più frequente dei lupi nell’area di Gubbio riflette un fenomeno più ampio che riguarda gran parte dell’Appennino italiano. Dopo anni di declino, le popolazioni di lupi stanno recuperando terreno grazie a politiche di tutela della fauna selvatica e al ripopolamento naturale. Tuttavia, questo ritorno crea tensioni tra chi apprezza la presenza di questi predatori come segno di un ambiente sano e chi li percepisce come una minaccia per la sicurezza degli animali domestici e delle persone.

I lupi tendono generalmente a evitare il contatto con l’uomo, ma la loro presenza in prossimità dei centri abitati e la formazione di branchi visibili anche durante il giorno alimentano la paura. “Non si preoccupano più del giorno e della notte, ormai te li puoi trovare davanti a qualsiasi ora, ha detto un residente.

Lo speciale legame tra il lupo e la figura di San Francesco d’Assisi

Nonostante la preoccupazione per i recenti avvistamenti, gli eugubini conservano un legame speciale con il simbolo del lupo, legato alla figura di San Francesco d’Assisi. Secondo i Fioretti, il santo riuscì ad ammansire un lupo feroce che terrorizzava la città, trasformandolo in un simbolo di riconciliazione tra uomo e natura.

Due luoghi di Gubbio ricordano questa storia: la Chiesetta di Santa Maria della Vittoria, dove si dice sia avvenuto l’incontro tra San Francesco e il lupo, e la Chiesetta dei Muratori, nel cuore dell’acropoli. Questo legame storico e spirituale rende il lupo una figura ambivalente, temuta per la sua natura selvaggia ma anche rispettata come simbolo di equilibrio tra l’uomo e l’ambiente.

L’incidente della giovane lupa e gli avvistamenti sollevano interrogativi sulla gestione del territorio e delle popolazioni di lupi. Il ripopolamento di questa specie, pur rappresentando un successo dal punto di vista ecologico, richiede una gestione attenta per prevenire conflitti con le comunità locali. Alcune possibili azioni includono:

  • Monitoraggio della popolazione: Rafforzare il controllo dei movimenti dei branchi attraverso collari GPS e studi sul campo.
  • Sensibilizzazione della popolazione: Informare i residenti su come comportarsi in caso di incontri con lupi.
  • Protezione degli animali domestici: Incentivare l’uso di recinzioni adeguate e sistemi di dissuasione come i cani da guardiania.
  • Collaborazione tra istituzioni: Favorire la comunicazione tra autorità locali, enti di protezione ambientale e cittadini per affrontare insieme le sfide legate alla coesistenza con il lupo.

Il lupo è una specie protetta in Italia e in Europa, ma la sua tutela deve essere bilanciata con la necessità di garantire la sicurezza delle comunità locali. In Umbria, come in altre regioni appenniniche, il ritorno di questa specie ha portato benefici ecologici, contribuendo a controllare le popolazioni di ungulati come i cinghiali, ma ha anche generato nuovi problemi, specialmente nelle aree rurali.

L’incidente di Ponte d’Assi è un promemoria della complessità di questa convivenza.

La storia di San Francesco e del lupo ricorda che l’uomo e la natura non sono nemici, ma parti di un unico ecosistema che può prosperare solo nel rispetto reciproco.