In un tempo in cui la medicina offre sempre più possibilità di cura e speranza, la scelta di donare gli organi dopo la morte resta un gesto di profonda umanità. In Umbria, regione da sempre attenta al tema della solidarietà sanitaria, i numeri raccontano una realtà incoraggiante, ma allo stesso tempo evidenziano quanto sia ancora necessario lavorare per diffondere una cultura del dono consapevole e diffusa. La Giornata nazionale della donazione di organi e tessuti, che si celebra venerdì 11 aprile, rappresenta un’occasione fondamentale per riflettere e agire.
Secondo i dati diffusi dal Centro nazionale trapianti, nel 2024 in Umbria sono state 48.944 le dichiarazioni di volontà raccolte al momento del rinnovo della carta d’identità elettronica. Di queste, il 67,53% ha espresso un sì alla donazione post mortem di organi e tessuti, mentre il 32,47% ha scelto di opporsi. Ma è ancora più significativo il dato che riguarda chi non si è espresso: quasi il 45% dei cittadini umbri, infatti, ha preferito non prendere posizione, lasciando in bianco una scelta che, in caso di morte improvvisa, spetterebbe ai familiari.
Il report evidenzia profonde differenze territoriali. Spello si conferma il Comune più virtuoso, con un tasso di consensi all’83%. Seguono Perugia con il 73,8% e Terni con il 65%. Numeri che premiano l’attività di sensibilizzazione condotta da enti locali, associazioni e strutture sanitarie, ma che al tempo stesso indicano dove ancora è necessario intervenire per colmare il gap informativo e culturale.
A preoccupare, però, è soprattutto il dato nazionale relativo al primo trimestre del 2025: secondo il Ministero della Salute, il 40% di chi si è recato presso gli uffici anagrafe comunali per il rinnovo del documento d’identità ha espresso un netto rifiuto alla donazione. Si tratta della percentuale più alta degli ultimi dieci anni. Un’inversione di tendenza che rischia di mettere in crisi un sistema sanitario già sotto pressione, con liste d’attesa sempre più lunghe e pazienti in attesa di un trapianto che spesso non hanno il tempo dalla loro parte.
“L’intento della giornata nazionale è proprio quello di promuovere una maggiore consapevolezza” - afferma in una nota la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti - “La donazione di organi è un atto di altissimo valore etico e umano, capace di cambiare la vita di chi si trova in attesa di un trapianto. Ringraziamo chi ogni giorno si spende per promuovere questo messaggio e per rafforzare la cultura della solidarietà”.
La Regione Umbria, insieme alle direzioni delle aziende sanitarie e con il contributo attivo delle associazioni Aido, Admo, Aned, Avis e di Federsanità Umbria, ha predisposto una serie di eventi e presìdi informativi per coinvolgere attivamente i cittadini.
A Perugia, medici e operatori sanitari dell’Azienda ospedaliera saranno a disposizione dei cittadini presso un punto informativo collocato all’ingresso principale dell’ospedale, dalle 9 alle 14, per rispondere a dubbi e distribuire materiale utile su come esprimere il consenso alla donazione.
All’ospedale di Terni, invece, sarà allestito un info point nei pressi della portineria, dove sarà anche possibile ricevere i materiali della campagna nazionale "Ha detto sì".
La USL Umbria 1 coinvolgerà tre presidi: a Città di Castello, i volontari dell’Aido affiancheranno il personale sanitario in un punto informativo posizionato all’ingresso principale dell’ospedale. A Gubbio-Gualdo Tadino, l’info point – attivo dalle 10 alle 17 – sarà gestito in collaborazione con Aido Perugia, Aned e Avis di Gubbio. Infine, ad Assisi, l’unità di raccolta accoglierà un gruppo di donatori e distribuirà materiale promozionale per incentivare anche la donazione di plasma e l’iscrizione al registro dei donatori di midollo osseo.
Anche la USL Umbria 2 parteciperà attivamente: all’ospedale di Foligno è in programma un evento informativo organizzato in collaborazione con Aido e Aned, con l’obiettivo di rafforzare la cultura della donazione tra i cittadini.
A supporto dell’intera iniziativa, Federsanità Umbria ha inviato materiale informativo cartaceo e digitale ai sindaci dei 92 comuni della regione e ai responsabili degli uffici anagrafe, contribuendo così a diffondere il messaggio anche nei territori più periferici.