Oltre 230 mila cittadini coinvolti, farmacie in prima linea, risultati già promettenti. La Regione Umbria rilancia la lotta contro l’HCV con una strategia concreta e diffusa: rendere la diagnosi dell’Epatite C semplice, accessibile e gratuita.
L’epatite C è una malattia spesso silenziosa, che può restare latente per anni prima di manifestarsi con conseguenze anche gravi. In occasione della Giornata Mondiale dell’Epatite, la Regione Umbria ha scelto di potenziare una campagna di screening gratuita rivolta a una fetta significativa della popolazione: si tratta dei nati tra il 1969 e il 1989, delle persone detenute e di chi è seguito dai servizi per le dipendenze.
Tre categorie differenti, ma accomunate da un maggior rischio di esposizione al virus. L’intento è chiaro: agire in anticipo, individuare precocemente i casi positivi e intervenire subito con terapie mirate. Perché oggi l’HCV può essere sconfitto con antivirali efficaci, a patto che venga diagnosticato in tempo. E proprio la diagnosi tempestiva è uno degli obiettivi principali fissati anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che punta a eliminare l’epatite C come problema di salute pubblica entro il 2030.
Una delle innovazioni più apprezzate di questa campagna è la possibilità di fare tutto in farmacia. Non serve prenotare, non serve il digiuno: basta recarsi in una delle oltre 130 farmacie che aderiscono al progetto, sottoporsi a un semplice prelievo capillare e attendere pochi minuti per il risultato. Se il test è positivo, il farmacista attiva immediatamente il percorso per l’esame di conferma e l’eventuale cura.
Il modello, partito nei mesi scorsi, ha già superato i 68.000 test effettuati. Più di un quarto della popolazione coinvolta ha già risposto, con numeri ancora più alti tra i detenuti, dove si è toccato l’80% di adesione. Segno che quando la prevenzione diventa accessibile, i cittadini rispondono. La semplicità operativa, la prossimità e la rapidità rendono questo screening uno dei più avanzati nel panorama nazionale.
Non è solo un’operazione sanitaria, ma anche culturale. Con questo approccio, la Regione trasforma la farmacia in un vero e proprio punto di riferimento per la salute di prossimità. Non più solo luoghi di distribuzione di farmaci, ma spazi di accoglienza, diagnosi e orientamento.
Il presidente di Federfarma Umbria, Stefano Monicchi, ha espresso soddisfazione per il ruolo svolto dalle farmacie, definite un presidio “accessibile, capillare e credibile”. La capillarità del sistema permette di raggiungere anche i piccoli comuni e le aree meno servite, rendendo la campagna davvero inclusiva.
I cittadini che rientrano nella fascia d’età selezionata e hanno ricevuto la lettera informativa della Regione possono prenotare il test direttamente online. In alternativa, è possibile richiedere lo screening anche agli sportelli CUP, oppure farlo direttamente in farmacia. Tutti i dettagli, comprese le farmacie aderenti, sono disponibili sul sito di Federfarma Umbria.
Il test non richiede preparazioni particolari, ed è completamente gratuito. In caso di risultato positivo, è garantito l’accesso immediato ai successivi esami diagnostici e alle terapie.
La Regione Umbria considera la prevenzione uno dei pilastri della propria politica sanitaria. Lo dimostrano gli investimenti nella diagnosi precoce, nella prossimità dei servizi e nella promozione della salute. Come ha dichiarato la presidente Stefania Proietti, "abbiamo deciso di investire in maniera importante sulla prevenzione, la promozione della salute e anche sullo screening dell’epatite C, in termini di appropriatezza e prossimità al domicilio dei cittadini, consapevoli che la diagnosi precoce è l'arma più efficace per combattere questa patologia".