“Occorre sostenere un comparto d’eccellenza dell’agricoltura regionale, sempre più minacciato dai cambiamenti climatici e da un’importazione di prodotto di diversa qualità che danneggia il lavoro delle imprese”: è quanto ha dichiarato sul settore del miele, in una nota, Coldiretti Umbria in occasione della Giornata mondiale delle api che, come ogni anno, si festeggia il 20 maggio.
Per la speciale ricorrenza, l’associazione agricola guidata dal presidente Albano Agabiti ha promosso, lo scorso weekend, un’iniziativa tematica aperta alla cittadinanza, con la smielatura dal vivo fatta dagli apicoltori e varie degustazioni del miele rivolte sia agli adulti che ai bambini, per far conoscere l’importanza della “bee economy“.
Coldiretti Umbria, parla l’apicoltore Galli: “Scarsa produzione per il clima bizzarro”
“Anche quest’anno la stagione si preannuncia complessa” ha affermato in una nota di Coldiretti Umbria Luca Galli, apicoltore di Corciano e consigliere nazionale Associazione Coldiretti Api in occasione della Giornata mondiale delle api che si celebra il 20 maggio.
Le ragioni, per Galli, sono principalmente da rintracciare in “un clima che non facilita la vita negli alveari mettendo in difficoltà il sostentamento delle api, con una primavera ancora lontana dalle sue condizioni ideali”.
“Un trend, quello di una difficile produzione, che purtroppo continua da diversi anni per gli apicoltori umbri – ha spiegato l’apicoltore Galli – che si trovano ad affrontare le bizzarrie climatiche, ma anche l’arrivo di miele proveniente dall’estero proposto a prezzi concorrenziali, ma sicuramente di qualità diversa”.
A questo proposito, per puntare alla qualità del prodotto, Coldiretti Umbria ha consigliato ai consumatori di verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica.
Miele, i dati del comparto regionale
Nelle campagne umbre, secondo le elaborazioni dell’associazione agricola Coldiretti sui dati dell’anagrafe nazionale zootecnica, sono presenti oltre 42 mila alveari, con più di 2.000 sciami, per 3276 attività, di cui 576 professionali, dalle quali si ottiene una produzione annuale di circa 400 tonnellate di miele.
Riguardo alle varietà del prodotto, l’Umbria può contare su diverse tipologie di miele dall’ottima qualità, dal millefiori alle specie di castagno, sulla, trifoglio e acacia.
Tra l’altro, Coldiretti Umbria da sempre considera le api “soprattutto un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori”.
Ciò in quanto “in media una singola ape visita in genere circa 7000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di esplorazioni floreali per produrre un chilogrammo di miele”.
Coldiretti Umbria, presidente Agabiti: “L’import sleale sta affossando il miele italiano”
In occasione della Giornata mondiale delle api, il presidente di Coldiretti Umbria Albano Agabiti ci ha tenuto a precisare che “la nuova Direttiva europea Breakfast contrasterà con maggiore efficacia le importazioni di miele adulterato con un’etichettatura più chiara e completa”.
Nel caso di miscele, ad esempio, “l’etichetta includerà anche la percentuale per ciascun Paese di provenienza” ha detto Agabiti.
Per il presidente Agabiti si tratta di “una novità importante rispetto a una situazione dove l’import sleale di prodotto di scarsa qualità e a prezzi stracciati dall’estero, sta affossando il miele italiano, con oltre 25 milioni di chili di prodotto straniero che hanno varcato i confini nazionali nel 2023 e un aumento delle importazioni del 23% nel 2024″.
“Un ulteriore passo verso la trasparenza – ha voluto ribadire il presidente regionale di Coldiretti – che va ora completato introducendo il principio di reciprocità, per evitare che nel nostro Paese arrivi miele prodotto secondo modalità vietate in Europa, garantendo il rispetto delle stesse regole in materia di sicurezza alimentare, qualità e tutela dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori”.
“Proprio per portare l’Ue a cambiare direzione nelle politiche di tutela dei cittadini la Coldiretti ha lanciato dal Brennero – ha aggiunto, ancora, Agabiti – una grande mobilitazione per raccogliere un milione di firme per rendere obbligatoria l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Unione“.
“Una mobilitazione – ha concluso – che potrà essere sostenuta firmando in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e negli uffici Coldiretti e promossa anche sui social media con l’hashtag #nofakeinitaly“.