Gioco d’azzardo lecito, a Terni si apre la concertazione sul nuovo regolamento varato dalla giunta comunale. Una volta completata la trattativa con gli esercenti di sale slot, scommesse e corse e in generale con i portatori di interesse, anche attraverso le associazioni di settore, il documento dovrà passare in consiglio comunale per l’approvazione.
In arrivo molte novità per il settore. A cominciare dal recepimento della distanza minima di 500 metri per l’apertura e il trasferimento delle sale dedicate ai giochi leciti, con vincite in denaro, rispetto ai luoghi sensibili. Lunga la lista delle zone interdette. Riguarda, infatti, tutte le scuole di ogni ordine e grado, le strutture sanitarie e residenziali, i centri di aggregazione giovanili (compresi quelli sportivi e socio-ricreativi). E ancora, oratori, discoteche, biblioteche, musei, giardini e parchi pubblici. Infine, ospedali, ambulatori medici, centri di primo soccorso, centri di recupero psichico e motorio, case di cura, strutture ricettive per categorie protette. La distanza minima vale anche per i centri e gli esercizi commerciali con superficie di vendita superiore a 250 mq e le stazioni e fermate ferroviarie nonché i terminal di autobus di linee urbane ed extraurbane.

Gioco d’azzardo lecito: via alla trattativa tra la direzione comunale e gli operatori del settore

Lo “Schema di Regolamento per l’esercizio del gioco lecito” è stato trasmesso ai soggetti portatori di interesse, per tramite delle associazioni, per le eventuali osservazioni. A occuparsi della fase di concertazione per l’amministrazione comunale è la Direzione Economia e lavoro, promozione del territorio, ambiente, che avrà anche l’onere della predisposizione dei successivi atti amministrativi.
Il regolamento deliberato in giunta esclude le sale Bingo, un gioco al quale è stato riconosciuto valore socializzante, e quelle discipline, come il biliardo e il bowling, riconosciute come sport dal Coni. Anche i giochi tradizionali come il Lotto e il Totocalcio sono esclusi dalla regolamentazione, data la loro natura rituale e non immediatamente compulsiva.

Obiettivo della nuova regolamentazione è, soprattutto, quello della lotta alla ludopatia e della riduzione del disagio causato dal gioco patologico. “Vengono stabiliti – spiega la giunta nel documento – i criteri localizzativi e le limitazioni per l’apertura delle nuove strutture adibite al gioco. Va tenuto conto della necessità di preservare le fasce sensibili della popolazione. Contemperando il rispetto della libera iniziativa economica e di tutela della concorrenza, sancite da Costituzione e Unione Europea, con il potere dovere dell’Ente locale di salvaguardare valori costituzionali fondamentali, quali la salute e la quiete pubblica”.

I poteri del Sindaco su orari di apertura e attività delle slot e su possibili chiusure

Secondo lo schema di regolamento approvato, il Sindaco potrà determinare gli orari di esercizio delle sale dedicate e gli orari di funzionamento degli apparecchi. Potrà inoltre individuare specifiche fasce orarie di interruzione del gioco nonché l’obbligo di chiusura infrasettimanale del locale o in occasione di particolari periodi dell’anno. Gli orari saranno modulati su quelli di entrata e di uscita delle scuole di ogni ordine e grado. E sugli orari di apertura e chiusura di centri sociali, aggregativi e sportivi di qualsiasi natura pubblica e privata.
Il sindaco può, inoltre, imporre agli esercizi a loro spese l’adozione di particolari cautele igieniche dei locali e l’adozione di particolari accorgimenti per il contenimento dei rumori. Può inoltre decidere l’adozione di limiti numerici e d’età per l’accesso ai giochi. Infine, può imporre altre prescrizioni sulla base del Testo unico di legge sulla pubblica sicurezza.
Vietata la pubblicità dei giochi con vincite in denaro. E inibito anche l’utilizzo di nomi come “Casinò” o “Casa da gioco“, per ridurre il rischio del danno ludopatia.

Lotta alla ludopatia: c’è la previsione di sovvenzioni e percorsi terapeutici

Per la lotta alla ludopatia viene richiesto ai cittadini un comportamento responsabile, che sblocchi sovvenzioni e aiuti. Per chi ha avuto le finanze gravemente dissestate dal gioco patologico, l’Amministrazione si riserva di concedere i contributi o gli sgravi subordinatamente all’accettazione da parte del soggetto richiedente di un percorso terapeutico di sostegno e cura da effettuarsi presso il competente Servizio Dipendenze della Asl. La pratica si sbloccherà solo dopo l’effettiva presa in carico del soggetto ludopatico. Esclusi da questa norma restrittiva i genitori di uno o più figli o affidati di minore età. Perché l’Amministrazione comunale ha l’obbligo di provvedere comunque al soddisfacimento dei bisogni primari dei soggetti minorenni.