Matteo Giambartolomei lascia ufficialmente l’incarico di amministratore unico di Umbraflor per dedicarsi esclusivamente alla politica. Candidato con Fratelli d’Italia a sostegno della presidente uscente Donatella Tesei alle prossime elezioni regionali dell’Umbria, ha tracciato il bilancio dei suoi quattro anni alla guida della partecipata florovivaistica regionale.
Giambartolomei lascia Umbraflor, tra nostalgia e spirito di servizio
“Lascio il mio incarico a Umbraflor con sentimenti contrastanti – ha dichiarato – da un lato il rammarico di congedarmi da una realtà che da quattro anni ho messo al centro del mio impegno lavorativo e che mi ha visto in prima linea con coraggio, concretezza e cuore; dall’altro l’entusiasmo per una nuova sfida che mi appresto ad affrontare con lo stesso coraggio, la stessa concretezza e lo stesso cuore per mettermi al servizio dell’Umbria e di tutti di umbri”.
Giambartolomei, avvocato perugino classe 1978 eletto consigliere comunale a Perugia alle ultime amministrative, ha ripercorso le tappe principali all’interno di Umbraflor, affidatagli a giugno del 2020. “Lascio con l’orgoglio di restituire una azienda ricevuta per ‘portare i libri in tribunale’ e che oggi vede il valore della sua produzione triplicato, con un aumento della produzione in campo di 10 ettari, una produzione di piante forestali passata da circa 85 mila a oltre 4 milioni, collocandoci tra i primi produttori in Italia“.
Umbraflor rifiorita, oggi dà lavoro a 40 famiglie
Nel 2020, quando Giambartolomei è arrivato alla guida di Umbraflor l’azienda necessitava di una profonda ristrutturazione. Oggi è una delle più importanti aziende a livello nazionale del settore florovivaistico. Un risultato notevole ottenuto grazie anche ai nuovi rapporti costruiti nel tempo con gli attori del territorio. Umbraflor in questi anni ha saputo coinvolgere le scuole e vanta collaborazioni importanti con l’Università degli Studi di Perugia, il Cnr e il Parco Tecnologico Agroalimentare 3A. “Penso anche – prosegue – alle oltre 40 famiglie che traggono da questa stessa azienda, che doveva essere chiusa, il loro principale reddito e ai dipendenti per i quali, dopo vent’anni di precariato, è iniziato un processo di stabilizzazione dando valore alla professionalità dei lavoratori“.
La partecipata che Giambartolomei lascia per dedicarsi alla politica è un’azienda che ha messo sul piatto una serie crescente di innovazioni. “Umbraflor in questi quattro anni, con un costante e perseverante lavoro, è stata risanata e rilanciata, rendendola oggi competitiva a livello nazionale e non solo, con molti progetti iniziati e che meritano di essere portati a termine e messi a terra“.
L’impegno di Giambartolomei a sostegno di Tesei
“Oggi sono pronto a mettere al servizio della politica le mie competenze e le mie capacità, sicuro di poter dare in futuro un contributo sostanziale e importante nella gestione dell’amministrazione regionale” prosegue l’avvocato perugino.
“Ho sempre pensato alla politica come al il più alto esempio di volontariato civile e questo, negli anni, mi ha consentito di poter vedere e distinguere tra chi si occupa di politica e chi invece usa la politica. Molto è stato fatto in questi anni ma vedo l’Umbria come una regione in rapida evoluzione, con progetti concreti che presto ne cambieranno il volto facendole guadagnare il ruolo che merita nel panorama nazionale e internazionale”.
Umbraflor: a marzo di quest’anno aveva creato il primo robot giardiniere
Tra i progetti più ambiziosi promossi dal vivaio regionale in quattro anni a guida Giambartolomei, ce n’è uno che merita di essere menzionato per la sua portata innovativa. Si tratta del primo robot giardiniere che ha visto la luce a marzo di quest’anno.
Frutto della collaborazione con la perugina Eagleprojects di Giovacchino Rosati, assomiglia a un futuristico felino che potrebbe determinare enormi vantaggi in agricoltura. Anzitutto il risparmio di un bene prezioso come l’acqua con un notevole abbattimento dei consumi. Un esempio tutto umbro di come l’intelligenza artificiale possa mettersi al servizio dei lavori tradizionali.