Gubbio piange la scomparsa del Professor Giambaldo Belardi, figura centrale di Gubbio e profondo conoscitore della storia locale. All’età di 86 anni, Belardi si è spento, lasciando dietro di sé un’immensa eredità culturale e intellettuale. Per molti anni è stato docente di economia e diritto presso l’Istituto tecnico commerciale “Matteo Gattapone”, ma è soprattutto il suo contributo come storico e studioso a segnare il ricordo della sua vita.

Insieme alla moglie, la storica Maria Vittoria Ambrogi, Belardi ha dedicato decenni alla ricerca storica locale, pubblicando numerosi lavori che oggi rappresentano un punto di riferimento per la comprensione del passato di Gubbio e del territorio circostante. Il loro solido connubio intellettuale e affettivo ha prodotto opere di grande rilevanza, che hanno saputo raccontare la storia della città da prospettive inedite, fornendo preziosi spunti di riflessione.

La carriera accademica e di ricerca del professor Belardi è stata lunga e produttiva. Insieme alla moglie, ha dato alle stampe innumerevoli opere che hanno esplorato diversi aspetti della vita eugubina, dalla storia economica e sociale a quella politica e culturale. Tra le pubblicazioni più importanti troviamo titoli come “La Società Operaia a Gubbio nella seconda metà dell’Ottocento”, “Cattolici e Socialisti a Gubbio fra 800 e 900”, “Gubbio, S. Ubaldo e la grande guerra (1913-1921). L’opera di padre Emidio Selvaggi”, e “Gubbio dopo la Prima guerra mondiale (1919-1921)”.

Giambaldo Belardi e Maria Vittoria Ambrogi un connubio che ha mostrato la complessità della realtà eugubina

Queste opere non sono solo resoconti storici, ma veri e propri tesori di ricerca che raccontano momenti fondamentali della storia locale, attraverso l’analisi delle dinamiche sociali, economiche e culturali che hanno plasmato la città di Gubbio. Belardi e Ambrogi hanno saputo intrecciare narrazioni personali e collettive, mostrando la complessità di una comunità che ha vissuto profondi cambiamenti nel corso dei secoli.

Uno degli argomenti che il professor Belardi ha trattato con particolare attenzione è stato il periodo della Grande Guerra e del dopoguerra. Il suo lavoro “Gubbio nell’Italia della Grande Guerra”, pubblicato nel 2019 in occasione delle celebrazioni per il centenario della Prima Guerra Mondiale, rappresenta uno dei suoi contributi più recenti e significativi. L’opera offre uno spaccato approfondito su come la città di Gubbio abbia vissuto quegli anni difficili e le conseguenze del conflitto, facendo emergere storie personali e collettive che rischiavano di essere dimenticate.

Lo studio di questo periodo ha rappresentato una delle maggiori aree di interesse per Belardi, che ha sempre cercato di evidenziare l’impatto che eventi internazionali di vasta portata hanno avuto su una città come Gubbio, relativamente piccola ma ricca di tradizioni e di storia. Il suo lavoro ha permesso di mantenere viva la memoria di quegli anni e di comprendere meglio le dinamiche che hanno segnato il passaggio tra la fine della Prima Guerra Mondiale e gli anni del dopoguerra.

La lunga carriera di Belardi non può essere separata dalla stretta collaborazione con Maria Vittoria Ambrogi, sua moglie e compagna di vita. Insieme, hanno lavorato instancabilmente per portare alla luce aspetti poco noti della storia di Gubbio, condividendo la passione per la ricerca storica e la diffusione della conoscenza.

Uno studio prezioso sulle ondate migratorie che hanno interessato l’Alta Umbria

Uno degli esempi più emblematici del loro lavoro congiunto è lo studio delle ondate migratorie dai territori dell’Alta Umbria durante l’Ottocento e il Novecento. La loro indagine su questo fenomeno ha rappresentato un contributo pionieristico nell’analisi delle dinamiche migratorie in Italia, aprendo la strada a studi successivi e stimolando riflessioni più ampie su come questi movimenti abbiano influenzato lo sviluppo socio-economico della regione.

Non meno importante è stato il contributo della coppia nel percorso francescano Assisi-Gubbio, che divenne il soggetto della tesi di laurea di Maria Vittoria Ambrogi. Da quella ricerca, i due storici hanno prodotto una guida fondamentale per i pellegrini e gli studiosi interessati a seguire le tracce di San Francesco lungo il percorso tra le due città umbre. Questa guida, una delle prime del genere, ha gettato luce su un itinerario spirituale e storico di grande importanza, diventando un punto di riferimento per i pellegrini in cammino con Francesco. La loro ricerca ha portato alla realizzazione del documentario “In cammino con Francesco”, prodotto nel 2000 in occasione del Giubileo.

Il professor Giambaldo Belardi non è stato solo uno studioso, ma anche un cittadino profondamente legato alla sua città natale. Il suo amore per Gubbio si è manifestato in ogni sua opera, che spesso metteva in risalto aspetti della vita cittadina che rischiavano di essere dimenticati o trascurati. La sua capacità di connettere la storia locale con quella nazionale e internazionale ha contribuito a restituire alla comunità un senso di identità e appartenenza.

Le loro opere, preziose per comprendere l’evoluzione economica della città

Il suo lavoro sulla storia delle risorse e delle industrie di Gubbio, ad esempio, è stato fondamentale per comprendere l’evoluzione economica della città e il ruolo che le industrie locali hanno avuto nel determinare lo sviluppo del territorio. Allo stesso modo, i suoi studi sul Consorzio agrario di Gubbio hanno rivelato come le dinamiche agricole e sociali abbiano influenzato profondamente la vita della città nel corso del Novecento.

Con la scomparsa del professor Giambaldo Belardi, Gubbio perde una delle sue menti più brillanti, ma il suo lascito culturale resta vivo nelle sue opere e nei suoi insegnamenti. Le numerose pubblicazioni realizzate nel corso degli anni rappresentano un patrimonio inestimabile, che continuerà a ispirare futuri ricercatori e appassionati di storia locale.