Giada Antonini non è una persona che si accontenta facilmente. Nata a Terni, ha studiato architettura a Roma e ha iniziato una carriera stabile a Perugia. Ma qualcosa mancava: “Ho lasciato tutto e ho deciso di viaggiare in giro per il mondo,” racconta. In realtà, non era solo un semplice desiderio di esplorare nuove terre. Giada coltiva due grandi passioni: la fotografia e il volontariato. “Cercavo una realtà di volontariato che si avvicinasse alla mia idea di dedicarmi agli altri,” spiega. È così che ha scelto Viva la Vida, un’associazione APS (associazione di promozione sociale) che dal 2017 opera in Cambogia, fondata da Nicola Regina, un giovane calabrese con l’obiettivo di aiutare bambini e adolescenti in difficoltà economiche e sociali.

Una storia incredibile: il percorso di Giada Antonini

La storia di Giada è degna della trama di un film. Nel 2023, Giada si è avvicinata a Viva la Vida come semplice volontaria, pianificando di restare in Cambogia per un mese. Ma le cose sono cambiate rapidamente: “Sono arrivata come semplice volontaria e mi sono ritrovata immersa in una realtà talmente meravigliosa che ho prolungato la mia permanenza da un mese a tre,” racconta.

Durante quel periodo, non solo ha vissuto l’impatto che l’associazione aveva sulle vite dei ragazzi locali, ma ha anche avuto l’opportunità di mettere a disposizione le sue competenze di architetto. “Il caso ha voluto che la prima volta che sono arrivata in Cambogia, nella casa famiglia di Viva la Vida, ci fosse da costruire una nuova scuola… è stato il coronamento di uno dei miei sogni,” ricorda. La scuola, realizzata su un’isola nel Mekong con materiali sostenibili come il bambù, non solo ha risposto ai bisogni educativi della comunità locale, ma è diventata un simbolo di speranza per i bambini e i ragazzi del luogo.

Giada Antonini

Tornata in Italia, Giada ha continuato a collaborare con l’associazione da remoto, ma il suo impegno non si è fermato lì. Nel novembre 2023, l’associazione ha deciso di allargare il proprio consiglio direttivo, e Giada è stata scelta come presidente. “Sono diventata presidente dell’associazione a novembre dello scorso anno,” racconta con orgoglio. Ora Giada gestisce Viva la Vida con la stessa passione e dedizione che l’aveva portata in Cambogia la prima volta e dove torna ogni anno.

Viva la Vida a Perugia: un evento per conoscere l’associazione

Come ogni anno, Viva la Vida organizza un tour in Italia per far conoscere i suoi progetti e raccogliere fondi per le attività in Cambogia. Quest’anno, una delle tappe principali sarà proprio Perugia, sede dell’associazione, dove si terrà un evento il 28 settembre presso la Polisportiva Case Nuove.

La serata inizierà alle 19:30 con l’apertura di una mostra fotografica curata da Giada Antonini, che racconterà, attraverso le immagini, la sua esperienza in Cambogia. “Ci sarà la mostra fotografica realizzata da me,” spiega Giada, “e poi una cena solidale, in cui parte dei ricavati saranno devoluti all’associazione.” 

Alle 21:00, Nicola Regina prenderà la parola per presentare l’associazione e raccontare il suo percorso, partito dal nulla in un villaggio cambogiano fino alla realizzazione di scuole, centri culturali e una casa famiglia che oggi ospita bambini e adolescenti in difficoltà.

I progetti di Viva la Vida: un aiuto per i bambini e i ragazzi cambogiani

Viva la Vida opera in Cambogia dal 2017, dove ha aperto due scuole, una casa famiglia e sostiene un orfanotrofio municipale. La casa famiglia accoglie bambini e ragazzi in situazioni di grave disagio familiare, offrendo loro educazione, supporto e percorsi di inserimento al mondo del lavoro. Alcuni di questi ragazzi, cresciuti grazie all’associazione, sono ora riusciti a diventare indipendenti: “Al momento lavorano con l’associazione e quindi hanno potuto costruire una loro indipendenza grazie al progetto,” spiega Giada.

Uno dei progetti più ambiziosi dell’associazione è l’educazione ambientale, un tema particolarmente urgente in Cambogia, dove il problema dell’inquinamento è grave. “C’è un’enorme quantità di rifiuti, soprattutto di plastica monouso. Non ci sono servizi di gestione dei rifiuti e quindi vengono riversati nell’ambiente, nelle strade e poi incendiati,” afferma Giada.

L’associazione ha avviato un centro culturale su un’isola nel fiume Mekong, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione locale. “Il nostro obiettivo con questo centro culturale è di sensibilizzare la popolazione, partendo dai nostri studenti e poi allargandoci a tutta la popolazione dell’isola,” spiega Giada. L’associazione mira a far diventare l’isola un modello di educazione ambientale, con l’intenzione di replicare questo approccio anche in altre zone della Cambogia.

Per chi volesse conoscere meglio l’associazione e scoprire come sostenere il progetto o partecipare come volontario, basta visitare il sito ufficiale o seguire la pagina Instagram Viva la Vida Family.