La seconda sezione giurisdizionale centrale della Corte dei Conti ha ribaltato la sentenza emessa in primo grado dalla sezione regionale dell’Umbria, che aveva condannato Gesenu, insieme ad altre società e a cinque ex dirigenti, al risarcimento di un presunto danno erariale di oltre 25 milioni di euro. La decisione mette fine a un lungo capitolo giudiziario, durato otto anni, e permette all’azienda di rifiuti di Perugia di guardare al futuro con nuove prospettive.

Gesenu, una decisione che ribalta il passato

Durante una conferenza stampa a Perugia, il presidente di Gesenu, Urbano Barelli, e il consigliere delegato, Luciano Piacenti, hanno annunciato il risultato insieme agli avvocati Francesco Falcinelli e Dario Buzzelli, che hanno seguito il caso fin dal primo grado.

“Confidavamo nella giustizia anche se eravamo rimasti un po’ perplessi dalla sentenza di primo grado”, ha dichiarato Barelli, sottolineando come l’azienda abbia affrontato con determinazione il ricorso. “Con lo stesso spirito poi abbiamo fatto appello rivolgendoci alla sezione centrale della Corte dei Conti che ci ha dato ragione. Questo oggi ci consente di guardare al futuro con una prospettiva diversa che è quella di consolidare Gesenu, la sua presenza nel perugino e anche in Umbria e di fare una pianificazione che possa guardare con fiducia allo sviluppo di quella economia circolare che la Commissione europea finanzia e sostiene”.

Accuse iniziali e battaglia legale

La vicenda aveva visto Gesenu coinvolta, insieme a Gest, Tsa e a cinque ex funzionari, in accuse di presunte irregolarità nella gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti nei territori dell’ex Ati 2. Secondo la Procura regionale della Corte dei Conti, tali irregolarità avrebbero causato un danno erariale milionario. Tuttavia, come evidenziato dagli avvocati dell’azienda, le basi di queste accuse si sono dimostrate fragili.

Quello che ha pesato nella sentenza della seconda sezione giurisdizionale centrale d’appello della Corte dei Conti è quello che da sempre Gesenu e i suoi difensori hanno sostenuto,” ha spiegato l’avvocato Buzzelli. “E cioè che l’ipotesi sulla quale si è fondata la pretesa di danno erariale avanzata dalla Procura regionale si fondava in realtà su valutazioni induttive che non trovavano fondamento concreto”. Questa analisi si è rivelata determinante per il ribaltamento della sentenza iniziale.

Il ruolo degli elementi probatori

L’avvocato Falcinelli ha sottolineato come l’appello abbia recuperato elementi chiave emersi durante il procedimento penale. “La sentenza della Corte dei Conti sezione centrale recupera gli esiti probatori del giudizio penale, cioè della perizia che venne disposta dal Tribunale di Perugia in composizione collegiale e che ha ricostruito i rapporti contrattuali tra Ati 2, Gest e Gesenu”. Questo lavoro di analisi ha permesso di chiarire i fatti e di ricostruire in maniera dettagliata la natura degli accordi contrattuali, dimostrando l’insussistenza delle accuse originarie.

La fine di un capitolo giudiziario lungo otto anni

Per Gesenu, il ribaltamento della sentenza rappresenta un sollievo non solo dal punto di vista economico, ma anche per la stabilità aziendale. “Una decisione, quella assunta dai giudici di appello, che conclude 8 anni di vicende giudiziarie che avrebbero potuto avere ripercussioni pesanti sulla nostra azienda mettendone in discussione la continuità e la conservazione di settecento posti di lavoro”, ha commentato Piacenti.

Questa sentenza restituisce all’azienda la possibilità di concentrarsi su obiettivi futuri senza l’ombra di un procedimento giudiziario che avrebbe potuto minarne la solidità. Gesenu può ora pianificare investimenti e strategie di sviluppo in un settore, quello dell’economia circolare, che rappresenta una delle frontiere più innovative e finanziate a livello europeo.

Gesenu S.p.A. opera nel settore dell’igiene ambientale da oltre quattro decenni, offrendo servizi che coprono l’intero ciclo di gestione dei rifiuti. Dalla raccolta differenziata al trattamento e smaltimento, l’azienda si occupa anche del compostaggio e del recupero energetico. Tra le attività rientrano inoltre la pulizia urbana e la promozione di iniziative di sensibilizzazione ambientale, volte a ridurre i rifiuti e incentivare pratiche sostenibili.