L’europarlamentare Roberto Vannacci è stato il protagonista dell’ultima giornata di Orvieto24, il Forum dell’indipendenza italiana organizzato dal segretario del Movimento Indipendenza, ex sindaco di Roma ed ex ministro all’Agricoltura, Gianni Alemanno.

Il già generale dell’esercito italiano eletto a Bruxelles con il voto dell’8 e del 9 giugno scorso, nelle liste della Lega, si è recato nella cittadina della bassa Umbria per confrontarsi sul tema “Sfida al politicamente corretto” e, in maniera più ampia, sul sovranismo.

“Sono qua per parlare dei temi che mi hanno proposto di discutere. – ci ha tenuto a precisare l’eurodeputato – Se mi invitano alla festa dell’Unità sarò ben lieto di recarmici per parlare dei temi che mi vorranno sottoporre”. Vannacci ha altresì chiarito di non essere alla ricerca di nuove convergenze politiche. “Io non cerco nulla, sono qui per esporre principi, valori, idee sulle quali – ha detto – Poi, se qualcuno vorrà convergere, siamo tutti estremamente contenti”.

Generale Vannacci a Orvieto

La riflessione su come vada combattuto il politicamente corretto è stato l’argomento al centro dell’applaudito intervento del neo eletto parlamentare europeo della Lega e generale dell’esercito italiano Roberto Vannacci. Eppure, il convegno nell’ambito del meeting di tre giorni ad Orvieto ha rappresentato per l’ex ufficiale anche l’occasione di affrontare tanti altri temi di attualità.

Primo tra tutti, il recentissimo scandalo sorto attorno alla performance delle drag queen durante la cerimonia di apertura dei Giochi olimpici di Parigi 2024. “L’obiettivo del politicamente corretto è quello di discriminare chi non si adatta al pensiero dominante avendo però come obiettivo dichiarato quello di eliminare la discriminazioni” ha detto, a tale proposito, l’eurodeputato. “Chi tira le fila ha capito, – ha aggiunto – come ben sapeva Orwell, che le parola cambiano la realtà e che bugie ripetute con insistenza alla fine modificano la percezione delle cose”.

“Se chiamiamo bottiglia un bicchiere, per le nuove generazioni la bottiglia sarà diventata un bicchiere” ha cercato di spiegare l’onorevole Vannacci. “Chi non è d’accordo con questa visione – ha proseguito – viene bollato come fascista o omofobo. Lo strumento che abbiamo per combattere il politicamente corretto è quello di ignorarlo, continuando a chiamare le cose con il loro nome come abbiamo sempre fatto ed usare l’arma dell’ironia. Una bella risata viene sempre utile. Hanno fatto la guerra al mio libro ed il risultato è che ha venduto 300 mila copie”.

La critica al politicamente corretto

Roberto Vannacci è salito agli onori della cronaca con il libro il Mondo al Contrario dapprima autopubblicato su Amazon. Nel testo, l’ex generale ha contestato apertamente il politicamente corretto in voga nel linguaggio politico e istituzionale italiano. Per questo motivo, il Ministro delle Difesa Guido Crosetto ha scelto di rimuoverlo dall’incarico presso l’IGM, l’istituto Geografico Militare presso il quale era in servizio. Così Vannacci ha deciso, a sua volta, di scendere attivamente in politica candidandosi alle ultime elezioni europee.

“Il politicamente corretto difende gli omosessuali e le persone di colore. Ma chi ha deciso che altre categorie deboli come gli anziani e i bambini non debbano essere difesi allo stesso modo?” ha chiesto il generale Roberto Vannacci ai presenti nel suo intervento a Orvieto24.

Per Vannacci, dunque, l’apertura dei Giochi olimpici Parigi 2024 è equivalsa a Uno spettacolo che ha negato i valori dello sport che sono da sempre un simbolo di competizione, l’impegno, l’etica i sacrifici e l’amore di patria. Io invece in quella cerimonia ho visto solo edonismo, relativismo e sberleffo alla religione. Soprattutto i cerchi olimpici rappresentano i Paesi del mondo e a Parigi ne mancano due”.

Anche il tema della “fluidità” e dell’identità sessuale è finito nel mirino dell’ex generale dell’esercito italiano. “Ciò che è fluido – ha commentato – a differenza del solido, non ha forma e quindi può adattasi a qualunque forma gli venga imposta dall’esterno. Siamo di fronte ad una strategia di controllo sulle persone”.