17 Jun, 2025 - 17:40

Gara trasporto pubblico, sindacati divisi e clima teso: la questione dei lotti approda in Consiglio regionale

Gara trasporto pubblico, sindacati divisi e clima teso: la questione dei lotti approda in Consiglio regionale

È approdata in Seconda Commissione consiliare dell’Umbria la tanto discussa gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale (Tpl). Un passaggio atteso e carico di tensioni, dopo giorni segnati da polemiche roventi e prese di posizione contrastanti. A testimoniarlo, l’audizione odierna dei vertici regionali di Filt-Cgil, Faisa-Cisal, Fit-Cisl e Uil Trasporti, convocati per fare chiarezza sulle criticità che ruotano attorno alla futura organizzazione del servizio. Sul tavolo, in particolare, il tema dei lotti di gara: quattro secondo l’impostazione della Regione, ma la proposta divide profondamente i sindacati, alimentando dubbi su occupazione, tariffe e tenuta dei contratti integrativi.

A presiedere i lavori la consigliera Letizia Michelini (PD), che ha raccolto istanze, critiche e richieste in vista di un confronto istituzionale più ampio tra Regione e autonomie locali.

La linea della Filt-Cgil: “Quattro lotti mettono a rischio diritti e qualità del servizio”

Netto il no di Filt-Cgil e Faisa-Cisal all’impostazione della gara su quattro lotti. Una scelta ritenuta “sbagliata e pericolosa” per la tenuta occupazionale e per la sostenibilità del servizio pubblico.

Ciro Zeno, segretario Filt-Cgil, affiancato da Andrea Tamburini, ha messo in guardia dal rischio concreto che il frazionamento apra la porta “a subappalti massicci e a una logica di mercato più che di servizio universale”. Gli ha fatto eco Christian Di Girolamo, segretario Faisa-Cisal, che insieme a Marco Pasquoni ha parlato di “possibile aumento delle tariffe, mancata tutela per il personale non idoneo e riduzione dei contratti di secondo livello”.

Entrambe le sigle indicano due soluzioni alternative: due lotti sulla base delle aree delle Asl per Filt-Cgil, lotto unico per Faisa-Cisal, che lo ritiene l’unico modo per “garantire stabilità occupazionale e qualità del servizio”. I due sindacalisti hanno inoltre lamentato “l’assenza di un Piano di bacino aggiornato e condiviso”, oltre che “l’esclusione dai tavoli decisionali nella fase di impostazione della gara da parte della precedente Giunta”.

Fit-Cisl e Uil Trasporti: “Scelta dei quattro lotti coerente con i vincoli normativi e i tempi imposti”

Diversa la posizione della Fit-Cisl e della Uil Trasporti, che pur non nascondendo criticità, riconoscono nella formula a quattro lotti una scelta “necessitata dal quadro normativo e dalle tempistiche strette”.

Fabio Ciancabilla, rappresentante della Fit-Cisl, accompagnato da David Sforna, ha parlato di “scelta di equilibrio, frutto di interlocuzioni costruttive con l’attuale e la passata Giunta”. Dello stesso avviso Stefano Cecchetti per la Uil, affiancato da Piero Vannini e Mirco Caini, che ha rimarcato come “le clausole sociali rafforzate già previste possano garantire i livelli occupazionali per tutta la durata della gara”.

Entrambe le sigle riconoscono la possibilità, in prospettiva, di un unico gestore operativo per tutti i lotti, e auspicano che si continui sulla strada della concertazione con i territori e le forze sociali, soprattutto in vista delle opportunità di finanziamento legate al Giubileo e all’ottocentenario Francescano.

Verso un documento unitario della Commissione: atteso il confronto tra Regione e autonomie locali

Al termine delle audizioni, diversi commissari hanno posto quesiti puntuali ai sindacati, esprimendo preoccupazioni condivise circa l’effettiva tenuta del sistema e le ricadute occupazionali. La presidente Michelini ha annunciato la predisposizione di un documento di sintesi che sarà sottoposto alla Giunta regionale, auspicando che possa servire come base per “un confronto costruttivo con le autonomie locali”.

Nel frattempo, la tensione non si placa. I sindacati restano su posizioni divergenti e la partita resta aperta. Con la scadenza della gara alle porte, cresce l’attesa per capire se prevarrà la linea dell’equilibrio o quella dello scontro. In gioco, più che una procedura amministrativa, c’è il futuro di centinaia di lavoratori e di un servizio pubblico essenziale per il territorio.

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Federico Zacaglioni
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