L’Assemblea nazionale di Anci, tenutasi al Lingotto di Torino, ha sancito l’elezione di Gaetano Manfredi alla presidenza. Un evento che ha coinvolto i vertici delle amministrazioni locali, offrendo l’opportunità di affrontare temi cruciali per il futuro del Paese. Federico Gori, presidente di Anci Umbria e sindaco di Montecchio, ha commentato l’elezione con un elogio alla visione del nuovo presidente: “I sindaci come costruttori di democrazia”. Questa affermazione mette in evidenza il valore della governance locale nel tessuto democratico italiano, dove i primi cittadini rappresentano un punto di raccordo tra le istituzioni e le comunità.

Insieme a lui, il sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, è stato nominato presidente del Consiglio nazionale dell’associazione. Entrambi i risultati testimoniano una convergenza unanime sui loro programmi. L’assemblea, intitolata “Facciamo l’Italia giorno per giorno”, si è aperta con la cerimonia inaugurale presieduta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sottolineato l’importanza del voto come strumento essenziale per la democrazia partecipativa.

Gaetano Manfredi, una proposta per unire città e borghi

Nel suo primo intervento, Gaetano Manfredi ha illustrato una prospettiva che guarda all’intero territorio nazionale, dal tessuto urbano ai centri più piccoli: “In questa ottica, Manfredi ha sottolineato l’importanza di ricucire il Paese, unendo le città ai piccoli borghi e tenendo insieme tutto il territorio nazionale”. Un’idea che Federico Gori ha definito condivisibile: “Abbiamo un patrimonio straordinario da custodire e far crescere. Dobbiamo lavorare con determinazione per levigare le disuguaglianze e garantire uno sviluppo armonico che non lasci indietro nessuno”. Parole che risuonano come un invito a unire le forze per costruire un modello di sviluppo inclusivo, capace di valorizzare ogni angolo del territorio italiano.

L’apporto della delegazione umbra

L’Umbria ha giocato un ruolo rilevante durante i lavori assembleari, con una delegazione composta dai rappresentanti eletti in occasione dell’incontro regionale di settembre. Tra i partecipanti, Michele Toniaccini, sindaco di Deruta e delegato anche per Fabrizio Gareggia di Cannara, insieme a Michele Moretti (Marsciano), Francesco Rizzuti (Pietralunga), Giampiero Fugnanesi (Sigillo), Andrea Sisti (Spoleto), Vittoria Ferdinandi (Perugia) e Michela Bordoni, assessora di Terni. La loro presenza testimonia l’impegno dell’Umbria nel portare le proprie istanze su un palcoscenico nazionale, contribuendo attivamente alle discussioni e alle proposte che interessano le comunità locali.

Il Consiglio nazionale: le prime attività operative

Conclusa l’elezione del presidente, è stato convocato il Consiglio nazionale, occasione dedicata agli adempimenti statutari e all’organizzazione dei prossimi lavori. All’incontro hanno preso parte per l’Umbria il presidente Federico Gori e il delegato nazionale eletto nell’assemblea regionale, Erigo Pecci, sindaco di Bastia Umbra. Presenti anche i sindaci dei Comuni capoluogo di Regione e Provincia. Questo momento ha rappresentato l’inizio operativo della nuova presidenza, con l’avvio di un percorso mirato a rendere sempre più efficiente il coordinamento tra i livelli locali e nazionali.

L’appello di Mattarella per un ritorno al voto

Il capo dello Stato, presente per il nono anno consecutivo all’assemblea Anci, ha lanciato un messaggio chiaro: “Libertà e pluralismo come vettori di uno sviluppo della nuova Italia. Un’Italia in cui la partecipazione alle elezioni – dopo l’epoca dei podestà nominati dal regime – rendeva i cittadini protagonisti effettivi. Anche per questa ragione occorre adoperarsi, culturalmente e politicamente, perché la partecipazione al voto torni a salire”. Mattarella ha inoltre evidenziato il ruolo dei Comuni come espressione della libertà e unità nazionale: “I Comuni sono l’espressione più emblematica delle diversità italiane, simbolo della libertà e dell’unità del nostro Paese”.

Rivolgendo un invito alla cooperazione istituzionale, Mattarella ha dichiarato: “La collaborazione tra istituzioni è un dovere repubblicano. Con chi costruire l’Italia dei prossimi decenni, opera che richiede partecipazione corale e diffusa, concordia tra le istituzioni, convergenza delle istanze popolari, se non con i Comuni?”. Ha poi rimarcato come l’unione sia essenziale, soprattutto di fronte a emergenze sempre più frequenti.