In questi giorni si sta parlando tantissimo del G7 sull’inclusione e disabilità, che si sta svolgendo in Umbria in questi giorni. Senza ombra di dubbio è un momento di svolta nelle politiche internazionali dedicate alle persone con disabilità. Durante la conferenza stampa di chiusura, la ministra Alessandra Locatelli ha sottolineato che l’evento ha rappresentato “una vera svolta epocale”, portando il dibattito dal semplice assistenzialismo a una visione centrata sulla valorizzazione delle persone. Una dichiarazione che mette in luce l’ambizione di ripensare il ruolo delle politiche sociali, puntando su una maggiore partecipazione delle persone con disabilità, non solo come destinatari passivi di supporto, ma come soggetti attivi.
Locatelli parla dell’importanza della cooperazione internazionale
Durante il vertice, Locatelli ha parlato dell’importanza della cooperazione tra i Paesi coinvolti, affermando che “siamo convinti che questo reciproco scambio sia importante per rafforzare le politiche all’interno dei vari Paesi”. Le sue parole mettono in luce come il dialogo internazionale rappresenti un’opportunità per sviluppare e potenziare le politiche nazionali in favore dell’inclusione, offrendo uno spazio per lo scambio di esperienze e soluzioni condivise. La ministra ha anche ricordato l’impegno preso con la firma della Carta di Solfagnano, un documento che raccoglie le priorità emerse durante i lavori del summit e che verrà consegnato al Papa, come segno di un impegno concreto e duraturo.
Locatelli ha richiamato una riflessione fatta dal ministro degli Stati Uniti durante il vertice, il quale ha affermato che “con questa ministeriale ci hanno preso sul serio”. Un commento che la ministra ha fatto proprio, ribadendo l’importanza di un impegno concreto che porti all’attenzione globale il tema della disabilità e dell’inclusione. “Lo condivido”, ha detto Locatelli, aggiungendo che “bisogna arrivare a fare grandi cose per attirare l’attenzione e porre luce sul tema della disabilità e dell’inclusione”. Questo richiamo alla necessità di un’azione concreta e visibile dimostra come questo G7 abbia posto le basi per una nuova visibilità del tema a livello internazionale, spingendo verso un cambiamento reale e non solo formale.
Esperti globali e il confronto costruttivo
La ministra ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto durante il vertice, evidenziando come “i lavori che si sono svolti con relatori esperti di tutto il mondo” abbiano contribuito a un confronto profondo e talvolta critico. Tuttavia, Locatelli ha precisato che tale critica è stata sempre “molto, molto costruttiva”, sottolineando l’importanza di un dibattito che non sia solo celebrativo, ma che affronti le problematiche in modo realistico. Questo scambio di idee ha permesso di mettere a fuoco le otto priorità identificate nella Carta di Solfagnano, che includono aspetti chiave della vita quotidiana delle persone con disabilità, con l’obiettivo di produrre cambiamenti tangibili e duraturi.
Il ruolo futuro del Canada e del Sud Africa
Guardando al futuro, Locatelli ha ringraziato il Canada, prossimo presidente del G7, che avrà il compito di portare avanti questo lavoro, ma anche il Sud Africa, che si impegnerà a mantenere alta l’attenzione sul tema attraverso un forum ministeriale specifico nell’ambito del G20. Questi impegni legano i paesi tra di loro verso un obiettivo comune, e fanno anche da continuum del lavoro avviato durante il vertice umbro, garantendo che il tema della disabilità rimanga centrale nelle agende internazionali anche nei prossimi anni.
Nella parte conclusiva della sua conferenza, Locatelli ha espresso un pensiero positivo sulle prospettive future, dichiarando: “Ci attendono molte sfide per migliorare la vita delle persone con disabilità nei nostri Paesi, ma credo che oggi abbiamo guadagnato molte energie da questi giorni e ci siamo scambiati non solo impegno ma la voglia di continuare come squadra”. Queste parole riflettono il senso di unità e cooperazione che ha caratterizzato il vertice, con l’obiettivo di costruire un futuro migliore per le persone con disabilità grazie al contributo collettivo delle nazioni coinvolte.