Il furto con spaccata che ha colpito la pasticceria Michele & Co, situata in via Mario Angeloni a Fontivegge, Perugia, nella notte scorsa ha riacceso il dibattito sulla sicurezza urbana in uno dei quartieri più problematici della città. Questo episodio, avvenuto intorno all’una di notte, rappresenta il quarto caso in sette mesi per la stessa attività commerciale, sottolineando quanto la situazione nel quartiere sia precaria e instabile.
Fontivegge è tristemente nota per i suoi problemi di microcriminalità, ed eventi come quello della scorsa notte non fanno che aggravare il clima di insicurezza tra residenti e commercianti. Sebbene il furto non abbia prodotto un grande bottino – i ladri sono riusciti a sottrarre solo due casse di vino e non sono riusciti a forzare la cassa già svuotata dai titolari – il danno subito dall’attività è stato significativo, soprattutto in termini di danni materiali alla vetrina d’ingresso.
L’allarme scattato immediatamente ha fatto accorrere sul posto una pattuglia della Vigilanza privata Umbra Mondialpool e i Carabinieri della stazione locale, che hanno subito avviato i rilievi per cercare di ricostruire l’accaduto e rintracciare i responsabili. Tuttavia, la frustrazione del titolare dell’attività è evidente. Dopo il quarto furto subito in un arco di tempo così breve, l’amarezza e la rassegnazione sembrano aver preso il sopravvento: “Più se ne parla e peggio è, tanto non cambia nulla“, ha dichiarato sconsolato.
Questo episodio non è un caso isolato. Fontivegge è un quartiere che, da anni, fatica a liberarsi dalla stretta della microcriminalità, spesso caratterizzata da furti, danneggiamenti e spaccate, episodi che minano la fiducia della comunità nei confronti delle istituzioni. Nonostante gli sforzi per migliorare la sicurezza della zona, il problema persiste, creando un clima di tensione che si riflette nel malcontento generale tra commercianti e residenti.
Il furto con spaccata registra vari episodi in Umbria ed è un fenomeno in crescita
Il furto con spaccata non è un fenomeno circoscritto a Fontivegge. Negli ultimi anni, in Umbria, sono aumentati i casi di furti con modalità simili, che vedono i ladri prendere di mira piccoli esercizi commerciali durante la notte, danneggiando le strutture e rubando beni di valore. Questo modus operandi, purtroppo, non è raro in zone considerate a rischio, dove la densità abitativa e commerciale è elevata e le forze dell’ordine non riescono sempre a garantire un monitoraggio costante.
Ad esempio, nell’ottobre 2022, un episodio molto simile colpì un negozio di abbigliamento nel centro storico di Terni, dove una banda di ladri utilizzò un’auto come ariete per sfondare la vetrina e sottrarre merce di valore prima di darsi alla fuga. Anche in questo caso, i danni materiali furono ingenti e il bottino rappresentò solo una piccola parte delle perdite complessive. A Foligno, nel novembre dello stesso anno, un altro furto con spaccata prese di mira una gioielleria nel centro della città: qui i malviventi riuscirono a rubare un quantitativo significativo di preziosi, prima di essere fermati dalle forze dell’ordine.
L’episodio di Fontivegge arriva a pochi giorni dall’incontro pubblico previsto con il sindaco di Perugia, Stefania Proietti, programmato per il 25 ottobre proprio nel quartiere. Questo incontro, voluto dalle autorità locali, sarà incentrato sulla questione della sicurezza urbana, un tema che negli ultimi anni è diventato prioritario per i cittadini. Tuttavia, la ricorrenza di episodi come quello della spaccata alla pasticceria Michele & Co dimostra che, nonostante gli sforzi, molto resta da fare.
Necessario implementare le misure preventive oltre all’aiuto della tecnologia
Le iniziative di sicurezza finora intraprese includono l’installazione di telecamere di sorveglianza, un maggiore pattugliamento delle forze dell’ordine e programmi di prevenzione per la microcriminalità. Tuttavia, è evidente che questi interventi, sebbene utili, non siano sufficienti a fermare del tutto i furti.
Il quartiere di Fontivegge, uno dei più densamente popolati di Perugia, ha assistito negli anni a un progressivo deterioramento del tessuto sociale e urbano, che ha contribuito a creare terreno fertile per la microcriminalità. I residenti e i commercianti locali hanno più volte espresso il loro malcontento, lamentando la mancanza di controlli e la presenza di aree degradate che favoriscono la nascita di fenomeni delinquenziali.
La sensazione di insicurezza percepita è alta, e non riguarda solo i commercianti vittime di furti, ma anche le famiglie e i residenti del quartiere, che assistono quotidianamente a episodi di degrado, spaccio e violenza.
La sicurezza non può essere garantita solo dalle telecamere o dalla sorveglianza privata, ma richiede un intervento coordinato che miri a ripristinare la fiducia e la serenità nel quartiere.