Un furto notturno apparentemente ben congegnato si è concluso in modo inaspettato e quasi grottesco, quando l'autore, travisato e coperto, è stato riconosciuto da un testimone grazie a un dettaglio singolare: la forma dei piedi. Protagonista della vicenda, un 34enne residente a Gubbio, già noto alle forze dell’ordine per precedenti simili, che è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Perugia con l’accusa di furto aggravato.
L’episodio si è consumato nelle scorse settimane, quando l’uomo si è introdotto all’interno di un centro estetico situato nella zona sud della città, portando via contanti e un computer portatile, dopo aver forzato la porta d’ingresso.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della Stazione di Gubbio, l’uomo ha agito nelle ore notturne, facendo irruzione nel locale in un momento in cui la strada era completamente deserta. Per cercare di non lasciare tracce, si è presentato con un cappuccio calato sul volto e dei guanti, presumibilmente per evitare l’identificazione tramite telecamere o impronte.
Ma a rendere il caso degno di nota è stato l’assurdo dettaglio delle calzature: il ladro avrebbe commesso il furto indossando un paio di infradito. Un elemento che, se da un lato ha destato stupore negli investigatori, dall’altro ha fornito un indizio rivelatore.
“Un particolare così insolito ha immediatamente attirato la nostra attenzione. Non è frequente che qualcuno commetta un furto calzando delle ciabatte da mare”, ha commentato una fonte investigativa.
A contribuire in modo determinante all’identificazione del ladro è stata la testimonianza di una persona del posto, che avrebbe notato, nelle ore compatibili con il furto, un individuo sospetto camminare a passo svelto proprio nei pressi dell’attività svaligiata, con indosso abiti scuri e ai piedi un paio di infradito.
Il testimone ha riferito di aver riconosciuto l’uomo dalla forma particolare dei piedi, che a quanto pare presentano caratteristiche inconfondibili. Nonostante il volto fosse parzialmente coperto, “non c’erano dubbi: quel modo di camminare, la postura e la conformazione del piede sono inconfondibili per chi lo conosce da anni”, avrebbe dichiarato.
Le dichiarazioni sono state corroborate dalle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, poste sia all’esterno dell’attività che in alcuni punti adiacenti della zona sud di Gubbio. Nei fotogrammi analizzati dai militari, si distingue chiaramente la figura di un uomo con cappuccio, guanti… e piedi scoperti dentro a un paio di ciabatte leggere.
Grazie a un paziente lavoro di confronto e ricostruzione, i Carabinieri sono riusciti a risalire all’identità dell’individuo, già schedato per precedenti analoghi nello stesso territorio e sottoposto – al momento del furto – alla misura della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, disposta dal Tribunale di Perugia.
Il furto, dunque, non rappresenta solo un reato contro il patrimonio, ma costituisce anche una violazione grave delle misure imposte all’uomo dalla giustizia. La Sorveglianza Speciale, prevista dal Codice Antimafia, prevede precise limitazioni alla libertà di movimento, obblighi di dimora e comportamenti irreprensibili da parte del soggetto sottoposto.
Commettere un furto durante la vigenza della misura integra una doppia violazione, aggravando la posizione processuale dell’indagato.
“L’uomo ha agito in aperta sfida all’autorità giudiziaria, trasgredendo le prescrizioni imposte e mettendo in atto un reato premeditato. Questo sarà sicuramente valutato in sede di giudizio”, spiegano fonti vicine all’inchiesta.
L’intero episodio ha destato non poca perplessità anche tra gli operatori del settore investigativo, soprattutto per la scelta – inspiegabile – di indossare infradito per compiere un’azione che, sebbene senza aggressione fisica, richiedeva comunque prontezza di fuga, agilità e capacità di muoversi rapidamente.
Secondo gli inquirenti, l’uomo potrebbe aver sottovalutato l’importanza dell’elemento calzatura oppure, più semplicemente, non possedeva scarpe adeguate al momento del furto. Un dettaglio che, paradossalmente, si è rivelato determinante per la sua identificazione.
Il 34enne non è nuovo a fatti simili. Le forze dell’ordine riferiscono che negli ultimi anni si è reso protagonista di altri furti minori, spesso ai danni di attività commerciali locali o edifici disabitati. Il suo profilo è noto, e in passato era già stato oggetto di provvedimenti cautelari, anche in relazione a piccoli reati legati al patrimonio.
“Non si tratta di un’organizzazione o di un piano criminale strutturato. È più la condotta di un soggetto fragile, con una storia di marginalità e con ricadute cicliche nella devianza”, commentano in modo riservato ambienti investigativi.
La titolare del centro estetico, pur sollevata per l’identificazione dell’autore e il parziale recupero degli oggetti sottratti, ha manifestato amarezza e timore per l’episodio.
“Ci si sente violati, anche se il danno materiale è limitato. Sapere che qualcuno forza una porta e rovista tra le tue cose, di notte, mentre tutto dorme, lascia una ferita. Gubbio è sempre stata una città tranquilla. Speriamo resti tale”, ha dichiarato.
Per il momento, l’uomo è stato denunciato in stato di libertà, ma la sua posizione resta oggetto di approfondimento da parte della Procura di Perugia. I Carabinieri stanno verificando eventuali collegamenti con altri episodi simili avvenuti in città negli ultimi mesi.
Le prove raccolte – tra cui le immagini video, le testimonianze e la violazione della sorveglianza speciale – costituiscono un quadro indiziario robusto, anche se sarà compito della magistratura accertare in via definitiva le responsabilità.
L’intera vicenda potrebbe sembrare, a tratti, assurda o perfino grottesca, ma dietro l’episodio si cela una realtà complessa, fatta di fragilità sociali, recidiva e violazione della legalità.
Il fatto che un individuo, travisato e protetto da guanti e cappuccio, venga identificato dalla forma dei piedi mentre indossa infradito, è un segnale chiaro: ogni dettaglio può fare la differenza, soprattutto in un contesto in cui la sicurezza urbana passa sempre più dalla vigilanza diffusa e dalla collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine.
La lezione, a margine, è che la criminalità non è mai innocua, anche quando indossa ciabatte.