Commozione, dolore e rabbia. Si sono tenuti nel pomeriggio di ieri, domenica 12 gennaio, ad Assisi presso la chiesa dell‘Istituto Serafico, i funerali di Eliza Stefania Feru, la 29enne assassinata dal marito Daniele Bordicchia con un colpo di pistola. Con la stessa arma poi lui si è tolto la vita nella loro abitazione a Gaifana, frazione di Gualdo Tadino lo scorso 4 gennaio. I due corpi erano stati rinvenuti il giorno seguente dai genitori dell’uomo.
Una tragedia che ha scosso profondamente l’Umbria intera e che è poi rimbalzata a livello nazionale per essere diventata il primo femminicidio del 2025 in Italia. La donna lavorava da tempo presso l’Istituto assisano per sordomuti e ciechi come operatrice socio sanitaria, assistendo bambini e ragazzi con gravi disabilità. Sempre qui i colleghi nei giorni scorsi, l’avevano voluta ricordare: una donna sempre sorridente e determinata.
I funerali di Eliza ad Assisi, Proietti: “Le istituzioni devono adoperarsi senza fine per prevenire la violenza di genere”
All’ultimo commosso saluto ad Eliza c’erano tante persone e anche i rappresentanti delle istituzioni. Erano presenti la presidente della Regione, Stefania Proietti, i sindaci di Assisi, Valter Stoppini, Nocera Umbra Virginio Caparvi e Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti. Ad officiare la messa per Eliza è stato monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino.
“Il sacrificio di Eliza – così ha detto Stefania Proietti – deve portare le nostre istituzioni ad adoperarsi senza sosta sul fronte della formazione e della promozione di percorsi educativi delle giovani generazioni, e di intercettazione e presa in carico di situazioni difficili. Abbiamo il dovere di educare al rispetto della vita e delle donne, dei diritti inviolabili di ciascuno. Ognuno di noi è chiamato a non girarsi dall’altra parte, altrimenti rischiamo di non fronteggiare quella che sta diventando una vera emergenza sociale“.
La presidente ha voluto ribadire come “l’impegno è di contrastare con ogni forza e ogni mezzo la violenza di genere e valorizzare e sostenere i nostri centri antiviolenza dove le donne vittime di soprusi possono rivolgersi“.
Sorrentino: “Un evento che ci toglie la parola”
“È un evento che ci toglie la parola, e forse il silenzio rispettoso e orante è l’unica reazione degna della nostra umanità ferita” così monsignor Sorrentino durante l’omelia. Il pensiero del vescovo si è rivolto anche al marito di Eliza, l’autore del terribile gesto, i cui funerali sono stati officiati sabato.
“Se gli inquirenti e la giustizia stanno di certo già facendo la loro parte – ha aggiunto Sorrentino – noi facciamo la nostra presentando Eliza, e anche Daniele, allo sguardo paterno e misericordioso di Dio. Solo Dio può entrare fino in fondo nel nostro animo. Noi sappiamo solo, e dobbiamo con forza dire, di fronte a questo primo femminicidio dell’anno, occorso nella nostra Umbria così segnata dalle grazie di Francesco e di tanti Santi, posto dentro una serie incredibile e inaccettabile di simili storie dolorose, che una cosa del genere non doveva capitare. Non la voleva certamente Dio, agli occhi del quale ogni vita è preziosa e sacra. Ogni vita, sempre“.
Il vescovo ha parlato di “consolazione” e del valore fondamentale dell’esistenza umana. “Anche il suicidio è inaccettabile – ha detto durante l’omelia -. Sì, dobbiamo crescere nell’apprezzamento della vita umana. Il Serafico è, a tal fine, un grande laboratorio. Accogliamo in questo momento la parola appena proclamata. È parola di consolazione: ‘Consolate, consolate il mio popolo‘”.
“Consolazione soprattutto per la mamma, le sorelle e gli altri familiari – che erano tutti presenti ieri -. Consolazione per noi che siamo la sua famiglia spirituale. Anche la promessa del Vangelo è per noi: Gesù ci battezza in Spirito Santo, quello Spirito che ci assicura la vita che non muore, andando oltre tutte le nostre miserie e le nostre tragedie“.