Le forze dell’ordine per garantire una maggiore sicurezza alla cittadinanza, stanno procedendo in tutta la regione a maggiori verifiche nei confronti dei soggetti detentori di armi. E non mancano i casi in cui i proprietari si macchino di una serie di reati connessi alla mancata denuncia o all’omessa custodia. Proprio ieri i Carabinieri della Stazione di Monteleone di Spoleto, nell’ambito di una serie di controlli effettuati su chi detiene armi, hanno individuato e proceduto al deferimento di un 56enne. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, deteneva abusivamente due fucili nella sua cantina.
Fucili in cantina a Monteleone di Spoleto: chiunque avrebbe potuto prenderli
La detenzione di armi in Italia è soggetta a una ferrea legislazione nell’interesse della pubblica sicurezza. L’omessa custodia è un reato spesso sottovalutato da chi possiede armi, ma le conseguenze legali di questi comportamenti possono essere molto importanti. Al 56enne di Monteleone di Spoleto i militari hanno contestato i reati di detenzione abusiva e omessa custodia di armi.
I militari hanno sottoposto a perquisizione l’abitazione dell’uomo, in frazione Ruscio, durante la quale sono stati trovati due fucili da caccia detenuti illegalmente. Le armi non erano dell’uomo ma appartenevano al suocero defunto, che le deteneva legittimamente. Eppure dopo la sua morte, non erano mai state oggetto di richiesta del necessario nulla osta alla detenzione alle autorità competenti.
Ad aggravare ulteriormente la situazione c’è il luogo del rinvenimento. I due fucili sono stati infatti recuperati all’interno di una cantina, priva di qualsiasi accorgimento di sicurezza: chiunque aveva accesso a quel locale avrebbe potuto tranquillamente prelevarli. Per tali ragioni l’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Spoleto per le suddette ipotesi di reato. Tutte le armi rinvenute sono state sottoposte a sequestro.
Anche a Terni denunciati due uomini: avevano dimenticato dove custodivano le armi
Un caso per certi versi simile a quello di Monteleone di Spoleto, si è verificato anche a Terni. A settembre due uomini, uno di 45, l’altro di 75, erano stati denunciati anche loro per omessa custodia delle armi. Si erano recati in Questura per presentare la documentazione necessaria a mantenere il diritto di detenzione. Quando i poliziotti avevano chiesto ulteriori delucidazioni in merito al luogo in cui le tenessero, hanno confessato di non ricordarlo.
Le armi nel loro caso risultavano regolarmente denunciate ma la loro incapacità nel saper indicare il luogo esatto in cui erano custodite, rappresenta una violazione evidente della normativa sulla sicurezza. Il Codice Penale italiano rispetto alla detenzione di armi prevede infatti che esse siano mantenute in luoghi sicuri e lontani dalla portata di chiunque non sia autorizzato a maneggiarle. Precauzioni necessarie per evitare che le armi causino danni o finiscano in mani sbagliate.
La custodia delle armi in Italia
La legge italiana prevede che i detentori di armi le custodiscano con la più scrupolosa diligenza, così da prevenire furti e assicurare un sicuro utilizzo. La legge su questo parla chiaro: chiunque possieda un’arma deve essere in grado di garantirne la sicurezza e la corretta conservazione. Non basta denunciarne il possesso, ma è necessario custodire l’arma con ogni accortezza possibile nell’interesse della sicurezza pubblica.
Chi possiede armi deve quindi osservare tutti i passaggi necessari alla detenzione delle stesse. In casa a fucili e pistole è consigliato dedicare luoghi appositi, come celle, spazi con grate o armadi chiusi a chiave e devono essere mantenuti lontani dalla portata di adolescenti e bambini, di amici o familiari non autorizzati. Anche il trasporto delle armi è sottoposto a regole precise. Ad esempio un cacciatore che si sposti con il fucile, deve tenerlo nella custodia chiusa nel portabagagli del veicolo e può estrarlo solo all’inizio dell’attività venatoria.