Free Wheels: otto storie di coraggio, di sfida e di determinazione. Protagonisti sono otto atleti, di cui sei con esigenze di mobilità e due ipovedenti, che proprio in questi giorni stanno attraversando tre regioni, Marche, Umbria e Lazio per portare un messaggio di speranza promuovendo inclusione, turismo lento e pellegrinaggio accessibile. Un messaggio che è alla base di Free Wheels, organizzazione di volontariato che promuove questo cammino in partnership con l’associazione NoisyVision.

I viaggiatori di Free Wheels stanno affrontando in sedia a rotelle, bicicletta o tandem un percorso da Ancona a Roma che ricalca le tappe del cammino di San Francesco e che li porterà a San Pietro dove, dopo undici tappe, all’udienza di mercoledì 29 maggio, incontreranno Papa Francesco. Sei di loro si muovono in sedia a rotelle, grazie a un propulsore elettrico (chiamato Klick) agganciato alla carrozzina, che consente di affrontare anche i terreni off-road; altri due sono ipovedenti e si danno il cambio a metà strada (uno percorre il tratto Ancona-Assisi e l’altro Assisi-Roma), scambiandosi il testimone a bordo di un tandem a guida assistita, che condivideranno con un ciclista; un altro ciclista partecipa all’avventura con il compito, quando necessario, di fare da apripista.

Sui passi di Francesco, in cammino per l’accessibilità e la pace

L’iniziativa con cui gli atleti di Free Wheels attraversano il centro Italia, si chiama “Sui passi di Francesco, in cammino per l’accessibilità e la pace” e ripercorre alcune tappe del cammino del Poverello di Assisi, che attraverso i secoli continua a ispirare iniziative virtuose proprio come questa. Richiamare l’attenzione sul pellegrinaggio inclusivo e accessibile è l’obiettivo del percorso, voluto in vista del Giubileo del 2025. Lungo il cammino i viaggiatori stanno visitando alcuni Centri di eccellenza sulle disabilità sensoriali e le Unità spinali di diverse città fra cui Perugia, per incontrare le persone con lesioni midollari e portare un messaggio di speranza.

Free Wheels all’Ospedale di Perugia: la figura del “consulente alla pari”

La comitiva di Free Wheels è arrivata ieri intorno alle 13 all’Ospedale di Perugia. Gli atleti sono stati accolti dal direttore generale, Giuseppe De Filippis, dal direttore di Medicina, Vincenzo Talesa, da Raffaele Goretti della Fondazione Serena-Olivi, insieme ai sanitari e ai pazienti dell’Unità Spinale Unipolare con i quali hanno condiviso la loro esperienza di vita indipendente. Gli atleti di Free Wheels sono arrivati al nosocomio perugino in occasione del convegno “Generare opportunità per una vita indipendente” che ha presentato la nuova riorganizzazione dell’Unità Spinale Unipolare e l’attivazione del presidio fisso A.V.I. Umbria – Agenzia per la Vita Indipendente presso la struttura. Un rilancio che, come ha spiegato il direttore De Filippis, prevede tredici posti letti, due dei quali ventilati e “la formazione di nuovi specialisti, che comincia a dare i suoi frutti“. In particolare, saranno presenti nuove figure di sostegno: i “consulenti alla pari” che garantiranno ai pazienti un supporto aggiuntivo secondo principi di mutuo aiuto tra persone che hanno vissuto o vivono la stessa esperienza.

Andrea Tonucci, presidente di A.V.I. Umbria APS ha spiegato meglio in cosa consiste questa figura. “Il “consulente alla pari” (peer counselor) è una persona con disabilità (o un familiare di questa), appositamente formato che offre supporto concreto al paziente che si trova ad affrontare improvvisamente una nuova condizione di vita dopo un evento traumatico/patologico“. Una figura che grazie anche alla propria esperienza personale “aiuta la persona a trovare risposte e soluzioni concrete personalizzate per una nuova vita indipendente. Il nostro progetto denominato “Attivare capacità = generare opportunità per una vita indipendente” prevede, oltre ai presidi territoriali fisici dentro l’ospedale, anche spazi virtuali nei quali la persona con disabilità può trovare supporto in maniera innovativa”.

Il progetto Free Wheels: “il non ce la posso fare è la barriera più grande”

Free Wheels onlus è un progetto nato nel 2012 da Pietro Scidurlo che ne è il presidente. Scidurlo, paraplegico dalla nascita, nel 2012 ha percorso il Cammino di Santiago in hand-bike: da lì è nato il suo sogno di condividere l’esperienza del Cammino aperta a tutti. Il Cammino è diventato il mezzo per superare le barriere, fisiche e mentali attraverso la condivisione, incentivando lo sviluppo dell’indipendenza sociale per tutti. Scidurlo, che ieri era alla guida della comitiva, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa “per stimolare amministrazioni e privati a rendere accessibili percorsi, strutture e servizi e per aiutare le persone a capire che il “non ce la posso fare” costituisce spesso la barriera più grande.