Si è svolta nella mattinata di venerdì 3 ottobre la camminata simbolica “Francesco. Il Cammino di Gualdo”, un’iniziativa fortemente voluta dal Comune di Gualdo Tadino e dal Polo Museale, in collaborazione con l’Avis locale. L’evento ha rappresentato non solo un momento di riflessione e spiritualità, ma anche l’avvio di un percorso che accompagnerà la comunità gualdese verso le celebrazioni dell’Ottocentenario Francescano del 2026.
All’alba, i partecipanti si sono ritrovati presso la suggestiva Rocca Flea, punto di partenza di un itinerario di circa due chilometri che li ha condotti fino all’Eremo di Santo Marzio, lungo il sentiero che attraversa la zona di Valdigorgo, storicamente legata ai primi incontri tra San Francesco e la comunità di Gualdo.
Il percorso, breve ma ricco di significati, ha permesso ai camminatori di immergersi nei colori dell’alba e nel silenzio rigenerante della natura, creando un’atmosfera densa di spiritualità e raccoglimento.
Grazie alla collaborazione dei volontari Avis, l’Eremo di Santo Marzio ha aperto eccezionalmente le proprie porte, accogliendo i partecipanti in un luogo che, oltre al suo valore storico, continua a essere un simbolo della spiritualità francescana.
La camminata non è stata solo un gesto simbolico, ma anche una rievocazione storica. Come ricordato dagli organizzatori, San Francesco, nei primi decenni del XIII secolo, giunse a Gualdo Tadino dove fu inizialmente respinto con ostilità, considerato un folle e cacciato. Tuttavia, tornò successivamente e trovò una comunità diversa, più pronta ad accogliere il suo messaggio.
Da quell’esperienza nacquero prima il convento di Santo Marzio e, con la ricostruzione della città, la grande chiesa francescana inaugurata nel 1315, due tappe fondamentali della presenza del movimento francescano a Gualdo Tadino.
Il vicesindaco Paola Gramaccia, presente alla camminata, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa come primo passo verso il Giubileo:
“Questa è la prima iniziativa che abbiamo voluto organizzare insieme al Polo Museale e all’Avis per avviarci verso un anno giubilare che sarà molto importante non solo per Assisi, ma anche per il nostro territorio e per tutta la regione. Quella di oggi è stata una partenza significativa: il cammino all’alba ha una magia unica e ci piacerebbe riproporlo anche alle scuole, proprio perché aiuta ad avvicinarsi allo spirito del Francescanesimo”.
Un’idea che mira a trasformare la camminata in un strumento educativo, capace di trasmettere valori di spiritualità, semplicità e rispetto per la natura alle nuove generazioni.
L’assessore alla Cultura Gabriele Bazzucchi ha evidenziato come la camminata sia solo il primo passo di un progetto molto più ampio:
“Il Polo Museale e l’Amministrazione hanno messo insieme dodici appuntamenti in un solo mese, in sinergia con associazioni, enti e scuole. Saranno eventi sociali, culturali, sportivi e ambientali, tutti per rendere omaggio al Santo di Assisi. Le iniziative andranno poi avanti fino a ottobre 2026”.
Si tratta dunque di un percorso a lungo termine che accompagnerà la comunità fino all’Ottocentenario, con un calendario fitto di eventi che spazieranno da concerti a conferenze, da attività didattiche a momenti di spiritualità condivisa.
La direttrice del Polo Museale, Catia Monacelli, ha voluto rimarcare la portata storica della camminata:
“Si tratta di un percorso che rievoca la testimonianza di Francesco a Gualdo Tadino. Inizialmente accolto come un pazzo e scacciato in malo modo da una comunità ostile, tornò successivamente trovando una comunità pronta ad accogliere il suo messaggio. Qui nacquero prima un convento, l’attuale Santo Marzio, e poi, dopo la costruzione dell’attuale Gualdo, la grande chiesa francescana inaugurata nel 1315: tappe fondamentali della nostra storia”.
Un richiamo forte alla memoria storica, che lega la città alla figura del Santo non solo per tradizione religiosa, ma anche come parte integrante della propria identità culturale.
Particolarmente significativo anche il ruolo dell’Avis locale, che oltre alla sua mission principale legata alla donazione del sangue, si impegna attivamente nella cura e nella valorizzazione di luoghi simbolici come l’Eremo di Santo Marzio.
Il presidente Maurizio Brunetti ha dichiarato:
“Per noi è motivo di orgoglio contribuire a questa iniziativa. La nostra mission è la donazione del sangue, ma ci impegniamo anche per la collettività in altri modi. Mantenere quest’area mistica in ottime condizioni e renderla fruibile è una responsabilità che sentiamo fortemente”.
Un esempio di come le associazioni possano diventare custodi del patrimonio culturale e spirituale di un territorio.
L’iniziativa “Francesco. Il Cammino di Gualdo” ha dunque un duplice valore: da un lato rievoca la storia e la memoria, dall’altro apre nuove prospettive per il futuro.
La scelta dell’alba come momento simbolico non è casuale: rappresenta la rinascita, la possibilità di un nuovo inizio, proprio come accadde a Francesco quando la comunità gualdese passò dall’ostilità all’accoglienza.
Il cammino di Gualdo Tadino si inserisce a pieno titolo nelle celebrazioni che culmineranno nel 2026, anno in cui ricorreranno gli 800 anni dalla morte di San Francesco. Un appuntamento di rilievo mondiale, che vedrà l’Umbria protagonista di un vasto programma di eventi spirituali, culturali e sociali.
La camminata del 3 ottobre, pur nella sua semplicità, diventa così una metafora del percorso collettivo che la città si appresta a intraprendere: un viaggio di preparazione, riflessione e partecipazione.
La camminata “Francesco. Il Cammino di Gualdo” ha dimostrato come un’iniziativa locale possa avere un impatto profondo e duraturo. Non si è trattato solo di una passeggiata di due chilometri, ma di un momento di comunità, memoria e futuro.
Attraverso la collaborazione tra istituzioni, scuole, associazioni e cittadini, Gualdo Tadino ha rilanciato il suo legame con San Francesco, preparandosi a vivere con rinnovata consapevolezza l’importante traguardo dell’Ottocentenario.
In un mondo che spesso corre troppo veloce, camminare all’alba, in silenzio e insieme, diventa un gesto rivoluzionario: un invito a riscoprire valori semplici e autentici, capaci di illuminare il presente e guidare il futuro.