Francesca Gentile è una delle artiste che espongono ala Biennale Umbria Letteraria, attualmente in corso presso il centro storico di Amelia, fino al 26 maggio 2024. La Biennale offre uno spazio vibrante e colorato dove l’arte prende vita in ogni angolo della città. Tra gli artisti presenti, c’è Francesca Gentile, una giovane e talentuosa fotografa che ha condiviso con noi di Tag24Umbria i dettagli del suo percorso artistico e le sue ispirazioni.
Francesca Gentile alla Biennale Umbria Letteraria: “È la prima volta che si organizza una cosa del genere”
“Quasi un anno fa più o meno ho esposto ad Amelia tramite l’associazione l’Arte di Esporre e Aki Echevarria, che è una delle organizzatrici della Biennale per quanto riguarda la parte artistica, ha visto i miei lavori,” racconta Francesca. “Di conseguenza le ha fatto piacere che io partecipassi alla Biennale. Ripeto che dal punto di vista artistico è la prima volta che si organizza una cosa del genere (dal punto di vista artistico, il fatto che siano presentate opere d’arte itineranti lungo il centro storico di Amelia durante la Biennale). È un evento molto bello perché tutta Amelia si colora d’arte, quindi in ogni angolo c’è una piccola mostra, un’esposizione, un evento letterario.”
Francesca espone al complesso Sant’Agostino, una delle ultime tappe del tour artistico partendo da Porta Romana. Il suo stile distintivo, ispirato al chiaroscuro caravaggesco, ha catturato l’attenzione di molti. “La cosa che piaccia molto ad Aki e anche a chi ha visto le foto è questo stile un po’ caravaggesco, un po’ chiaroscuro che non sempre si vede, specialmente nelle mostre fotografiche. Non è un genere fotografico molto diffuso, siamo meno rispetto alla maggioranza.”
Le opere di Francesca sono fortemente influenzate dai grandi maestri della pittura, come Caravaggio e Rembrandt, oltre che dai fiamminghi. Tuttavia, trae ispirazione anche da fotografi meno noti e da elementi della cultura popolare come la musica. “Tanta ispirazione l’ho presa da persone molto meno conosciute e in questo internet per me è stato fondamentale. Traggo molto dalla pittura ma anche da tantissimi pittori contemporanei che conosco grazie ai social. Traggo ispirazione anche dalla musica, dai testi delle canzoni metal e hard rock.”
Il binomio tra fotografia e terapia: “La fotografia mi ha aiutato a sfondare muri che sollevavo”
Per Francesca, la fotografia è sempre stata più di un’arte: è una terapia. “Per me la fotografia è sempre stata terapeutica perché l’ho sempre utilizzata come soluzione ai miei problemi, anche a come mi rapporto con la gente. La fotografia mi ha aiutato a sfondare questi muri che ho sempre sollevato, l’estrema timidezza. A me la fotografia ha aiutato molto in questo, questo binomio tra fotografia e terapia è fondamentale.”
Francesca ha sempre avuto un legame speciale con la fotografia, iniziato in modo amatoriale grazie all’influenza del padre. “Io credo di essere stata sempre abituata alla fotografia in generale a livello amatoriale perché mi ricordo sempre papà con una macchinetta in mano,” ricorda. La sua passione è diventata più seria durante l’adolescenza, quando ha iniziato a utilizzare la fotografia come valvola di sfogo per i suoi problemi personali. “Era una cosa molto spontanea, non era il semplice selfie. Erano autoritratti, io ho iniziato così, davo un significato a quelle foto.”
Dopo un periodo di pausa di 10 anni, la scintilla della fotografia si è riaccesa poco prima della pandemia. “Nel 2019 è riscattata la scintilla, perché probabilmente si era assopita, non si è mai spenta questa fiamma. Ho ripreso un’altra Canon e ho ricominciato piano piano, sporadicamente,” spiega. Durante il lockdown, ha avuto l’opportunità di dedicarsi seriamente alla fotografia, dando vita al progetto “Quarantine Chronicles“. “Ho iniziato a documentare il mio lockdown, tipo: papà che stava al computer, mia madre che faceva cose, io che facevo cose, nonna che cucinava… da lì è stato un progredire di eventi di studio.“
Un futuro ricco di progetti
Francesca ha numerosi progetti in cantiere, molti dei quali coinvolgono collaborazioni con altre artiste. “Continuare con le mostre in primis, è un ambiente difficile ma è bellissimo perché l’arte è sempre bella. Uno degli obiettivi è quello di continuare ad esporre. Tanti progetti artistici, ce n’è uno che stiamo definendo con altre due bravissime artiste dell’associazione Thyrus,” rivela. Le collaborazioni, che intrecciano pittura e fotografia, rappresentano un filone continuo nella sua carriera.