Sangraf punta su fotovoltaico e idrogeno per aumentare i propri parametri di sostenibilità nella produzione di elettrodi di grafite per la produzione di acciaio al forno elettrico. Quella che un tempo era la fabbrica simbolo di Narni scalo (l’ex Elettrocarbonium) si rifà così il look in tinta green e vara un nuovo corso all’insegna delle produzioni ecocompatibili e del corretto rapporto con il territorio.
Fotovoltaico e idrogeno i driver del nuovo corso dell’Elettrocarbonium, targato Sangraf
Oggi lo stabilimento posizionato lungo la Flaminia si chiama Sangraf Italy ed occupa quasi cento dipendenti, in quella che era la “fabbrica dei narnesi”. Le sue alte ciminiere, infatti, svettano dalla valle verso la cittadina medievale e delimitano uno skyline dominato dalla Rocca Albornoz. Dall’inizio di quest’anno, questo panorama unico nel suo genere, è contraddistinto da una nuova infrastruttura. La gigantesca copertura dei capannoni dell’azienda è stata, infatti, totalmente coperta con un nuovo impianto per l’autoconsumo di energia rinnovabile. Un investimento che Sangraf Italy, che ha acquisito il sito narnese dai tedeschi di SGL Carbon, ha messo in campo per ridurre la dipendenza energetica dalle fonti fossili, rendersi più indipendente nell’approvvigionamento elettrico e ridurre i costi energivori.
Un impianto solare a tetto della capacità di oltre 1,3 megawatt che taglia i gas serra
Il nuovo impianto fotovoltaico da 1340 KWp è stato allacciato alla rete all’inizio di quest’anno. L’azienda, che fa parte del Gruppo Sanergy, grazie a questo impianto, oltre ad autoprodurre 1.580.400 KW/h all’anno di energia elettrica totalmente per autoconsumo, riuscirà anche a evitare circa 840 tonnellate all’anno di gas serra (CO2).
La partecipazione dell’azienda al progetto TURN Urban Re-generation
“Sangraf Italy è da sempre attenta alla sostenibilità ambientale e sociale – dice l’azienda in una nota –. Oltre a vantare la certificazione ISO 14001:2015, è anche parte attiva del network di imprese TURN Urban Re-Generation. Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana, promosso da Confindustria Umbria con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, che ha conseguito per primo in Italia la certificazione ISO 37101 per la Gestione sostenibile delle comunità”.
In arrivo oltre 7 milioni del bando regionale sull’hydrogen valley
La Sangraf però guarda anche più avanti e ad altre opportunità legate alle energie rinnovabili. L’azienda narnese è stata, infatti, l’unica ammessa a finanziamento nel bando regionale con fondi a valere sul programma europeo Nextgeneration UE per la realizzazione di una hydrogen valley in Umbria.
Dal 2026 si prevede la riqualificazione dei capannoni dismessi di Narni 1 per l’impianto di elettrolisi dell’idrogeno verde, utilizzato per produrre grafite
L’anno scorso l’assessorato regionale alle politiche per la competitività e crescita del sistema economico/produttivo, aveva infatti messo a disposizione del tessuto imprenditoriale un plafond di 14 milioni di euro per la produzione di idrogeno verde. L’unico progetto presentato era stato proprio quello della fabbrica di elettrodi per forni ad arco elettrico. E la giunta regionale gli aveva assegnato un finanziamento europeo di ben 7,4 milioni di euro.
Il “progetto bandiera Hydrogen Valley” è attualmente in corso di verifica con il competente ministero che deve dare il via libera definitivo all’erogazione dei fondi. Il piano presentato da Sangraf prevede la riqualifica dell’ex sito industriale Narni 1 e la realizzazione di un impianto di elettrolisi da fonti rinnovabili per la generazione di idrogeno verde, utilizzato nel ciclo produttivo della grafite nel proprio stabilimento Gosource, situato a poca distanza dal capannone individuato.
“L’area è oggetto da diversi anni ad interventi di bonifica per la falda acquifera – aveva dichiarato a Hydrogen News il direttore dello stabilimento, Luigi Nigrelli – ma si tratta di interventi che non condizioneranno la realizzazione della Hydrogen Valley, prevista non prima del 2026”.