La sera di mercoledì 21 maggio, la Sala consiliare del centro storico di Fossato di Vico si è riempita come raramente accade. Lo riporta il giornale onile Cronaca Eugubina. In tanti sono rimasti in piedi o hanno assistito dall’esterno, mentre all’interno si discuteva un tema che tocca da vicino la comunità: l’ipotesi di apertura di una struttura per l’accoglienza di richiedenti asilo in località Osteria del Gatto.
Alla seduta pubblica hanno partecipato, oltre al Sindaco Lorenzo Polidori, il Prefetto di Perugia Francesco Zito, i rappresentanti legali dell’Associazione Arci Solidarietà – che gestirebbe la struttura in caso di attivazione – e numerosi cittadini, affiancati da Carabinieri e Polizia Locale.
“Questa sera abbiamo voluto dare la parola a tutti. Vi prego di mantenere un comportamento corretto”, ha esordito il Sindaco, aprendo una discussione intensa ma ordinata, protrattasi fino a oltre la mezzanotte.
La proposta: un centro per 20 persone a Osteria del Gatto
La struttura individuata, secondo quanto comunicato ufficialmente, è un ex albergo con 10-12 camere in località Osteria del Gatto. Lì potrebbero essere ospitate fino a 20 persone, in prevalenza nuclei familiari con bambini, ma anche alcuni giovani provenienti dal Bangladesh.
“Noi abbiamo dato parere negativo – ha dichiarato il Sindaco Polidori – per i fatti che si verificarono nel 2011 all’ex Ostello della Provincia. Le Forze dell’Ordine hanno organici ridottissimi, e la situazione che viviamo oggi è profondamente diversa”.
Il Sindaco ha poi precisato: “Tutto ciò che i cittadini diranno stasera verrà verbalizzato e allegato alla comunicazione ufficiale che sarà inviata alla Prefettura”, ribadendo l’importanza del coinvolgimento popolare in una decisione che, pur non vincolante, ha un forte impatto sul territorio.
Il Prefetto Zito: “Non sono qui per convincere, ma per spiegare”
Ha parlato con pacatezza e chiarezza il Prefetto di Perugia, Francesco Zito, che ha esposto il punto di vista dello Stato. “Non sono qui per convincere nessuno, ma per spiegare le ragioni dell’accoglienza. Al Ministero dell’Interno mi sono occupato per anni della primissima accoglienza, e sono stato molte volte a Lampedusa. I migranti sono persone, non numeri”.
Zito ha ricordato che il diritto d’asilo è sancito dalla Costituzione italiana e regolato da norme europee. “I richiedenti asilo – ha precisato – restano nei centri fino all’esame della domanda. Dopo l’espletamento della pratica, escono dal centro. La capienza è limitata, e la priorità va alle famiglie”. E ha aggiunto: “Eviterei di generalizzare: le persone vanno valutate singolarmente. Vi invito a guardare le singole persone, non le statistiche”.
Arci Solidarietà: “Un’accoglienza umana, non improvvisata”
A illustrare i dettagli tecnici dell’eventuale accoglienza sono stati i rappresentanti dell’Arci Solidarietà, che gestisce già strutture simili a Gubbio e Gualdo Tadino. “Nei paesi sopra i mille abitanti, mettiamo a disposizione immobili in affitto. Si tratta di piccole comunità, formate da uomini soli, donne sole o famiglie. C’è sempre personale qualificato: assistenza legale, sanitaria, linguistica, e supporto per vitto e alloggio”.
“Lo Stato mette le risorse. I richiedenti asilo non sono lasciati a se stessi: li seguiamo ogni giorno, li accompagniamo alle visite mediche, alle pratiche burocratiche, li aiutiamo a imparare l’italiano e a integrarsi”.
Sulla struttura individuata a Fossato, Arci ha confermato: “Si tratterebbe di un centro transitorio, non destinato a permanere a lungo. Tra qualche settimana, potrebbero arrivare due o tre famiglie”.
I cittadini: “Fossato accoglie, ma non ci sono le condizioni”
Molti cittadini intervenuti hanno ringraziato il Prefetto per la sua presenza, ma hanno espresso forte preoccupazione.
“Qui ci sono solo 4 operatori delle Forze dell’Ordine. C’è microcriminalità, e nessuno denuncia più niente. Nel 2014, dentro al vecchio Ostello hanno sfasciato tutto. Fossato ha sempre accolto, ma ora non ci sono le condizioni”, ha detto un residente.
Un altro ha osservato: “Se la decisione è già stata presa, che senso ha questo Consiglio comunale aperto? Se la popolazione dice no, questo parere deve valere qualcosa”.
Molti hanno parlato anche della crisi occupazionale e delle difficoltà sociali della zona, ricordando che “ci sono ancora molti esodati della ex Merloni che non riescono a rientrare nel mondo del lavoro”.
Il Sindaco: “Lo Stato deve tener conto di quanto dice il territorio”
Lorenzo Polidori, in un passaggio molto applaudito, ha ribadito: “Fossato accoglie, ma la situazione attuale è delicata e porta frustrazione. Manca una stazione di Polizia. Io ho il dovere di informare la popolazione e raccoglierne il parere. Lo Stato deve tener conto di quello che dice il territorio, anche se formalmente il nostro parere non è vincolante”. E ha aggiunto: “Se necessario, convocherò altri Consigli comunali aperti. Questo è un tema troppo importante per essere calato dall’alto”.
Dubbi sull’idoneità della struttura
Alcuni cittadini hanno sollevato dubbi sull’idoneità dello stabile, sostenendo che l’ex hotel sarebbe in condizioni di degrado. Arci Solidarietà ha risposto chiarendo che nessuna struttura può essere attivata senza idoneità accertata: “Le verifiche sono fatte da una Commissione tecnica composta anche da ASL e Vigili del Fuoco. La struttura sarà usata solo se idonea. C’è una verifica fisica, reale, non solo documentale”.
A chiudere il dibattito, la consapevolezza che il confronto – per quanto acceso – è stato civile, rispettoso e necessario. Tutti hanno riconosciuto il valore della presenza istituzionale del Prefetto, a cui è stato tributato un applauso sincero.
Il Consiglio comunale aperto si è concluso con l’impegno del Sindaco a mantenere alta la trasparenza e a continuare il dialogo con la popolazione.
“Fossato di Vico accoglie, ma al momento non ci sono le condizioni per attivare questa struttura”, è stata in sintesi la voce più condivisa tra i presenti.
Uno sguardo al futuro
La decisione finale sull’apertura del centro spetta alla Prefettura di Perugia, che dovrà valutare le condizioni reali del territorio, il parere formale del Consiglio comunale e gli elementi emersi nel confronto con la cittadinanza.
Resta aperta la questione dell’equilibrio tra accoglienza e sicurezza, tra emergenza nazionale e tenuta sociale dei piccoli comuni, come Fossato di Vico, che vogliono essere parte della soluzione, ma chiedono risorse, tutele e ascolto.
“Accogliere è un valore. Ma accogliere bene è una responsabilità”, ha detto una cittadina a microfono spento, mentre le luci del Consiglio si spegnevano dopo una lunga notte di confronto democratico.