Tutto si può dire tranne che la politica ternana non sia sempre in fermento. Tra derby interni, nuovi movimenti che si profilano all'orizzonte, ribaltoni istituzionali e alleanze variabili, riposizionamenti personali e vecchi e nuovi volti che fanno capolino nelle partite delle nomine e dei congressi, non ci si stanca mai di raccontare un ecosistema iperattivo che somiglia sempre di più a una giungla.
E così è tutto un ribollire di iniziative. Forza Italia sembra senza pace, dopo la decisione del capogruppo in consiglio comunale Francesco Maria Ferranti, di accettare la nomina a vicepresidente della Provincia offertagli da Stefano Bandecchi, sindaco di Terni che coi forzisti ha un rapporto a corrente alternata. Ieri si è celebrato il direttivo regionale che avrebbe dovuto segnare la resa dei conti tra il coordinatore provinciale Stefano Fatale e lo stesso Ferranti, con la nomina dei probiviri. Ma tutto è saltato e il duello all'arma bianca si allontana.
Bandecchi dalla sua ha messo in subbuglio i ternani di Alternativa Popolare con un'iniziativa, lanciata sui social, che sta tenendo il partito e i suoi fedelissimi in spasmodica attesa che il sindaco cali le carte e sveli la sua ultima creatura: "Dimensione Bandecchi".
Infine il PD, che domani celebrerà un passaggio molto rilevante in vista del congresso. Si presenterà, infatti, la mozione Casa Democratica. E non sarà una presentazione di poco conto, visto che scenderanno in campo nomi pesanti nelle dinamiche della città dell'acciaio.
Ma andiamo per ordine.
Quella di ieri doveva essere la notte dei lunghi coltelli per il coordinatore provinciale forzista Stefano Fatale, che contava nella nomina del Collegio dei Probiviri nel direttivo regionale guidato da Andrea Romizi. Una proposta che da giorni è stata evocata come passaggio intermedio per la resa dei conti con Francesco Maria Ferranti, reo di aver accettato il ruolo di vicepresidente della Provincia di Terni in difformità col pronnunciamento degli organismi territoriali.
Invece, è finita con un rinvio e un nulla di fatto. Dicono i bene infornati che qualcuno avrebbe sollevato questioni regolamentari e statutarie. Per mettere in campo il Collegio che si occupa delle questioni disciplinari si dovevano avvertire tutti gli iscritti, raccogliere le candidature tra gli over 40 senza incarichi e poi, solo successivamente, andare al voto. Niente elezione per acclamazione di un listino chiuso, quindi, e niente tribunale azzurro anti-Ferranti.
"Sarebbe ora di finirla - dice il vicepresidente della Provincia di Terni, raggiunto al telefono -. Queste continue polemiche e azioni unilaterali fanno solo un danno al partito e ne minano la credibilità. Io resto concentrato sull'interesse della città e della provincia. Sono dispiaciuto che si cerchi di colpire chi sta in Forza Italia dal 1997".
Giubbe rosse con loghi da supereroe, che ricordano un po' le divise dei vietcong. E un brand che richiama quello delle frecce tricolori. Infine, l'annuncio della nascita di una "Gioventù Bandecchiana", con tanto di libretto verde, con evidente ispirazione in quello scritto da Gheddafi per illustrare la sua visione economica e politica, prendendo spunto dal libretto rosso di Mao, con le sue massime per istruire le Guardie Rosse e spiegare al popolo la via cinese al socialismo reale. Insomma, un paradosso in pieno stile del vulcanico sindaco di Terni.
Da giorni Stefano Bandecchi sta facendo parlare di sé su Instagram lanciando nuovi marchi e nuove divise. "Ecco il mio movimento personale - scrive lui -. Tutto mio. Niente Destra niente Sinistra, niente Centro. La nuova dimensione della politica internazionale, il nuovo mondo partendo dalla Nuova Italia. Tutto scritto nel libro verde della Gioventù Bandecchiana".
Il movimento si chiamerebbe "Dimensione Bandecchi" e per i giovani che lo sosterranno sarebbero pronte divise ispirate al supereroe DC Comics "Flash", un ragazzo che - col fulmine giallo sulla tuta rossa e correndo alla velocità della luce - riesce a raddrizzare torti e salvare il mondo dai villains.
A Terni e in Alternativa Popolare si raccolgono solo reazioni sorprese. Nessuno sa niente. E chi potrebbe sapere qualcosa tiene la bocca chiusa, contribuendo a far crescere l'hype (l'attenzione spasmodica) per il lancio della nuova iniziativa. C'è chi è pronto a scommettere che si tratti di un libro autobiografico. Chi presagisce un contenitore da affiancare ad AP per allargare gli orizzonti dell'azione politica e aggregare chi non si riconosce nelle due coalizioni maggioritarie. Poi c'è addirittura chi è pronto a giurare che Bandecchi prepari uno scherzo dei suoi: il suo movimento da collocare in un'altra dimensione, quella del metaverso dei supereroi. Fatto sta che i post si moltiplicano e che tutti sono in attesa della nuova discesa in campo del leader.
Il PD non è riuscito a trovare una soluzione unitaria in vista del congresso. E così domani a Terni si presentano i candidati della mozione "Casa Democratica". Si tratta delle candidature alternative a quelle messe in campo dai seguaci del segretario regionale uscente Tommaso Bori, diventato vicepresidente della giunta regionale. Carlo Emanuele Trappolino, candidato alla segreteria regionale umbra, ex parlamentare orvietano, sarà l'antagonista del sindaco di Pasignano sul Trasimeno Sandro Pasquali. Pierluigi Spinelli, segretario comunale uscente, sarà invece il candidato alla segreteria della Federazione provinciale di Terni, mentre Leopoldo Di Girolamo, sarà il candidato unico alla segreteria dell'Unione comunale di Terni, perché la mozione che sostiene Pasquali non è riuscita a raccogliere le firme per una candidatura alternativa. Per Di Girolamo, ex senatore e sindaco di Terni, uscito con lo smoking bianco dall'inchiesta Spada, c'è da giurare che quella di domani sarà l'occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.