La vertenza della Forvia, la ex Faurecia che produce tubi marmitta per la filiera automotive, provoca uno strappo d’estate nelle relazioni tra il PD e il sindacato dei metalmeccanici della CGIl di Terni. Tutta colpa dell’offensiva politica congiunta partita dai gruppi consiliari in Regione e in Comune del partito di via Mazzini. La FIOM CGIL ha giudicato la raffica di interrogazioni presentate da Parelli a Palazzo Cesaroni e dall’intero gruppo consiliare comunale, un salto nel buio. E un’invasione di campo nell’ambito delle relazioni industriali.
“C’è una trattativa in corso – scrive la segreteria provinciale della FIOM di Terni -. L’azienda risponda alle richieste del sindacato, la politica per il momento si occupi della filiera del tubo, in crisi per la crescita dell’elettrico”.
E intanto arriva la notizia dell’apertura di un tavolo di confronto al Comune di Terni. Dove l’assessore allo sviluppo economico, Sergio Cardinali, ha convocato i sindacati per parlare della crisi dell’azienda, nata grazie all’Accordo di programma che accompagnò la vertenza AST di fine anni ’90.
Forvia-Faurecia di Terni, dalla FIOM CGIL comunicato di chiarimenti dopo l’intervento del PD
I sindacati aspettano la risposta dell’azienda che arriverà dopo le ferie estive. Il problema è che il tamtam della politica si è messo in moto e il clamore suscitato dalle interrogazioni presentate dal PD nei consigli regionale e comunale di Terni è stato giudicato come una fuga in avanti dalle organizzazioni dei lavoratori.
“Come FIOM-CGIL di Terni ci troviamo costretti a chiarire alcune delle complesse dinamiche nella vertenza Forvia-Faurecia – comincia la nota della segreteria -. L’azienda, che risente della contrazione dei volumi già annunciati da Stellantis nei mesi scorsi, ha aperto un percorso di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione. Un ricorso agli ammortizzatori sociali che riguarda l’intero organico, con punte giornaliere medie di 50 persone“.
Nell’ambito della discussione sulla ristrutturazione in questione, le parti si sono più volte incontrate. E l’azienda ha annunciato sia una drastica riduzione dei lavoratori somministrati (gli interinali), sia la possibilità di esuberi strutturali.
“Abbiamo chiesto all’azienda garanzie per la salvaguardia dello stabilimento e di non intraprendere azioni unilaterali di nessun tipo – prosegue la nota della FIOM-CGL di Terni – sia nell’immediato che nel prossimo futuro. L’azienda si è riservata di dare le risposte nel proseguo della trattativa che riprenderà il 10 settembre prossimo“.
L’esito delle risposte che arriveranno al tavolo delle relazioni industriali determinerà il giudizio complessivo sulla vertenza da parte dei sindacati. Che sperano ancora che si possa concludere anche positivamente. “Per questo chiediamo a tutte le parti in causa di farsi responsabili affinché questo accada“.
L’appello dei sindacati a evitare “fughe in avanti”: il 22 agosto incontro con il Comune di Terni
La segreteria dei metalmeccanici della CGIL di Terni rivolge dunque un appello alla politica, affinché invece di fare fughe in avanti si occupi più in generale delle vicende della “filiera del tubo” a Terni.
“È questa la parte più complicata della vertenza “automotive” in Umbria – afferma l’organizzazione dei lavoratori – dove si è aperto un tavolo regionale troppo generico. E che non affronta in modo adeguato le evidenti specificità. Alzare i fari su Faurecia, con una trattativa aperta, e il modo più sbagliato di affrontare queste tematiche. La FIOM-CGIL di Terni come sempre metterà in campo tutte le iniziative necessarie per tutelare i lavoratori e le lavoratrici. Nonché il futuro industriale del nostro territorio, senza consentire speculazioni da campagna elettorale. Tale posizione la esprimeremo anche sul tavolo dell’Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Terni, Sergio Cardinali, che ci ha convocato il 22 agosto prossimo“.