Nuovo episodio di violenza a Fontivegge. All’alba di oggi, poco dopo le 7, il piazzale antistante gli uffici della Regione Umbria è stato teatro di una rissa tra un gruppo di giovani, le cui cause sono ancora al vaglio delle autorità. A sedare rapidamente lo scontro e a impedire che degenerasse ulteriormente è intervenuto un addetto alla sicurezza del vicino condominio, che ha separato i contendenti in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine. Le pattuglie presenti sul posto hanno avviato le indagini, raccogliendo testimonianze e visionando eventuali filmati per identificare i responsabili e ricostruire con precisione la dinamica dei fatti.
Secondo le prime ricostruzioni, alcuni ragazzi di origine sudamericana e tunisina si sarebbero affrontati dopo un acceso alterco. Dalle parole si è rapidamente passati ai fatti: spintoni, calci e pugni in un’escalation durata pochi minuti, ma sufficiente a richiamare l’attenzione dei passanti. “A fronteggiarsi sono stati due piccoli gruppi di giovani, probabilmente già in contrasto per motivi personali,” ha raccontato Lorenzo Brunetti, agente notturno in servizio nella zona, che ha assistito alla scena e fornito una testimonianza alla polizia.
A riportare la calma è stato un addetto alla sicurezza della società ONE, in servizio presso un condominio adiacente. L’uomo, intervenuto prima dell’arrivo delle pattuglie, è riuscito a separare i contendenti e a evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. Alcuni residenti hanno ripreso la scena con i cellulari: i video, diffusi sui social, sono ora al vaglio degli investigatori.
Le volanti della Polizia di Stato e gli agenti della Digos hanno raggiunto rapidamente il luogo della rissa. Gli operatori hanno raccolto testimonianze, acquisito i filmati e avviato le verifiche per risalire all’identità dei protagonisti. “Nessun ferito grave è stato segnalato, ma l’episodio conferma un clima di tensione che non può essere ignorato,” riferiscono fonti investigative. Le autorità stanno valutando la possibilità di contestare ai partecipanti il reato di rissa aggravata, oltre a eventuali lesioni personali. Gli accertamenti proseguiranno nelle prossime ore per definire dinamica, cause e responsabilità.
L’episodio di oggi non può essere considerato un caso isolato. Soltanto due settimane fa, nello stesso piazzale, si era verificata una rissa analoga. Residenti e commercianti denunciano da tempo un clima di crescente insicurezza e disagio sociale. “Ogni volta che succede qualcosa qui, torna la paura - racconta una dipendente di un ufficio vicino -. Servono più controlli e una presenza costante delle forze dell’ordine”.
L’episodio di stamattina riapre il dibattito tra chi invoca misure repressive più stringenti e chi propone un approccio integrato, capace di coniugare controllo del territorio e politiche di inclusione sociale. Le associazioni di quartiere e svariati rappresentanti civici sollecitano l’istituzione di un tavolo permanente tra Comune, Regione e forze dell’ordine per affrontare in modo strutturale la questione sicurezza.
Nel frattempo, le autorità locali hanno intensificato la presenza delle pattuglie e il monitoraggio delle aree più sensibili, ma molti cittadini avvertono che, senza un progetto organico di riqualificazione urbana e sociale, il quartiere rischia di restare ostaggio di episodi ricorrenti di microcriminalità e conflitti tra giovani.
Il nuovo episodio di violenza a Fontivegge rappresenta un nuovo, ennesimo campanello d’allarme per istituzioni e comunità locali. Se le indagini in corso chiariranno le responsabilità individuali, resta comunque evidente che la questione supera il singolo fatto: occorre ripensare in modo organico la sicurezza, la fruizione degli spazi pubblici e la qualità della convivenza in un quartiere che da tempo reclama attenzione.
Perugia è oggi chiamata oggi a coniugare efficacemente controllo e prevenzione, presidio e politiche di inclusione: servono strategie coordinate che affianchino una presenza stabile delle forze dell’ordine e degli agenti di prossimità a interventi concreti di rigenerazione urbana, percorsi di inserimento socio-lavorativo per i giovani e programmi di partecipazione civica. Solo un piano organico - dotato di obiettivi misurabili, risorse dedicate e tempi certi - può restituire sicurezza e dignità a Fontivegge.