Un 27enne nigeriano, irregolare sul territorio italiano, con diversi precedenti di polizia, era stato denunciato per percosse e poi espulso, dopo aver aggredito una donna nei giorni scorsi a Fontivegge. Le immagini di videosorveglianza, però, sono rimbalzate sui social e questo, secondo l'amministrazione comunale di Perugia, potrebbe "intaccare le indagini".
Un episodio vile e meschino che continua a far discutere. Il responsabile dell'aggressione a Fontivegge (del 12 settembre) ai danni di una donna, colpita senza motivo, mentre camminava sul marciapiede nel quartiere in provincia di Perugia, è stato individuato: un 27enne di origine nigeriana, già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato per percosse e messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione che ha trattato le procedure burocratiche finalizzate all’espulsione, con accompagnamento al Centro di Permanenza e Rimpatrio di Ponte Galeria a Roma.
Il nocciolo della questione è, però, un altro: le immagini, provenienti dal sistema di videosorveglianza cittadino, che testimoniano l'aggressione sono finite sui social e questo ha sollevato un gran polverone.
Dopo le parole dei giorni scorsi sull'accaduto, torna ad esprimersi la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi: “La videosorveglianza è uno strumento essenziale di sicurezza pubblica e la sua gestione deve avvenire nel pieno rispetto delle norme. La diffusione di immagini, qualora non autorizzate, può compromettere le indagini e ledere la fiducia dei cittadini nel sistema di tutela collettiva”. I risultati delle immagini saranno mandati in Procura dal Comune di Perugia.
Il Comune, in una nota, ribadisce che “il principio di trasparenza deve sempre coniugarsi con il rispetto della legalità e con la protezione delle persone coinvolte. L’Amministrazione continuerà a rafforzare le misure di protezione dei sistemi informatici e di videosorveglianza, a garanzia della sicurezza dei cittadini, vigilando affinché le immagini siano utilizzate esclusivamente per finalità di controllo e sicurezza del territorio”.
La scena è stata ripresa in pieno giorno su un marciapiede nei pressi della stazione di Fontivegge. Dalle immagini si vede la donna camminare in direzione stazione, proveniente dall’area del minimetrò, mentre l’uomo, in direzione opposta, avanza improvvisamente verso la donna, la spinge a terra e la colpisce con violenza al collo.
Subito dopo, senza fermarsi, l’aggressore si allontana come se nulla fosse successo. Fortunatamente la vittima non ha riportato ferite gravi. Il video dell’aggressione ha così scatenato le indagini delle forze dell’ordine ma ha anche riacceso il dibattito pubblico sulla sicurezza nel quartiere di Fontivegge.
Dopo tre mesi di vigilanza rafforzata attorno alla stazione di Fontivegge, Perugia, infatti, può analizzare i risultati legati alla misura della "zona rossa" che era attiva dal 16 giugno: reati in diminuzione nell’area più sensibile della città e un dispositivo che, pur concluso, non si ferma.
Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunito dal prefetto Francesco Zito, ha anlizzato i dati, ribadendo che serve proseguire con servizi straordinari, soprattutto nei fine settimana, per consolidare i progressi e mantenere alta l’attenzione sul quartiere.
Al CPOSP hanno partecipato i vertici della giustizia e delle forze dell’ordine, insieme agli enti locali: dal procuratore generale Sergio Sottani al procuratore della Repubblica Raffaele Cantone, dal presidente della Provincia Massimiliano Presciutti al consigliere comunale con delega alla sicurezza Antonio Donato, fino al questore Dario Sallustio, ai comandanti provinciali di Carabinieri (Sergio Molinari) e Guardia di finanza (Carlo Tomassini), al comandante della Polizia provinciale Stefano Tofoni e alla comandante della Polizia locale Nicoletta Caponi.
Il perimetro monitorato tra il 16 giugno e il 15 settembre ha incluso la stazione, piazza Vittorio Veneto, piazza del Bacio e il complesso dell’Ottagono: un quadrante urbano che concentra transiti, fragilità sociali e fenomeni di degrado.