Il suggestivo laghetto delle Fonti del Clitunno, le cui acque cristalline sembrano sfiorare la perfezione, ha ispirato poeti e autori di fama, da Properzio e Virgilio a Giosuè Carducci. Anche Plinio il Giovane, in una lettera a un amico, non nasconde il suo rammarico per aver scoperto troppo tardi questo angolo di bellezza, scrivendo: “Hai mai veduto le Fonti del Clitunno? Se non ancora, e credo di no, altrimenti me ne avresti parlato, valle a vedere. Io l’ho viste da poco e mi rammarico di averlo fatto troppo tardi”. Le sue parole, intrise di malinconia, ci invitano ancora oggi a scoprire la magia di questo luogo incantevole.
Situate nel comune di Campello sul Clitunno, si estendono su circa 10.000 mq tra Spoleto e Foligno, e sono formate da sorgenti sotterranee che emergono da fessurazioni rocciose, dando vita a numerose polle d’acqua visibili sul fondo del laghetto. Il paesaggio che ne risulta è di una bellezza rara, con acque dai riflessi cangianti che ospitano una ricca flora, tra cui fanerogame, coda di cavallo, muschio e nasturzio acquatico. La vegetazione lussureggiante, dominata da salici piangenti e pioppi, circonda le sponde del laghetto, creando un’atmosfera di silenziosa suggestione.
Nel mondo antico, le Fonti del Clitunno erano venerate come un luogo sacro dai Romani, che vi giungevano per consultare l’oracolo del dio Clitunno, convinti del potere divinatorio delle sue acque. Oggi, vi invitiamo a scoprire questo straordinario angolo di Umbria, un luogo dove la bellezza naturale si intreccia con la storia, il mito e la leggenda. Un viaggio che svela non solo la magnificenza di queste acque cristalline, ma anche il motivo per cui, ancora oggi, le Fonti del Clitunno sono divenute un simbolo di fascino senza tempo, celebrato e apprezzato non solo in Umbria, ma in tutto il mondo.
Le principali caratteristiche delle Fonti del Clitunno
Se quanto descritto finora non vi avesse già offerto un quadro esaustivo di ciò che vi attende in questa incantevole oasi di serenità, permetteteci di sottolineare brevemente alcuni tratti distintivi che rendono questo angolo di natura un luogo da tutelare e valorizzare con cura.
Le Fonti del Clitunno, come ormai è noto, non sono soltanto un parco naturale nel comune di Campello sul Clitunno, ma una vera e propria gemma paesaggistica, che custodisce un laghetto dalle acque cristalline e tranquille, vasti spazi verdi dove è possibile rilassarsi all’ombra di maestosi alberi, immergersi nel silenzio della natura e godere della sua bellezza incontaminata. Questo angolo di paradiso, caratterizzato da riflessi smeraldo e da polle sorgive circondate da salici piangenti, si estende su una superficie di quasi 10.000 metri quadrati, offrendo 400 metri di acqua purissima che si adagiano su prati fioriti, ponticelli e una grande varietà di flora.
Tuttavia, la meraviglia di questo luogo non si esaurisce nella sua vegetazione. Il parco ospita infatti numerose specie di uccelli, tra cui anatre, cigni e germani reali, che si spostano serenamente nel laghetto, spesso accompagnati dai loro piccoli. Sotto la superficie dell’acqua inoltre, numerosi pesci completano questo habitat naturale, arricchendo ulteriormente la bellezza di questo luogo.
Le Fonti del Clitunno si rivelano così un luogo ideale non solo per chi cerca un legame profondo con la natura, ma anche per le famiglie, offrendo uno spazio sicuro e affascinante anche per i più piccoli, che potranno divertirsi a nutrire gli animali e osservare da vicino le creature che popolano questo splendido specchio d’acqua.
Tra storia, mito e leggenda
Oltre al suo indiscusso valore naturalistico, il sito delle Fonti del Clitunno è anche carico di un profondo significato storico. Le acque sorgive, come ci ricorda Plinio il Giovane, erano talmente abbondanti da alimentare un grande fiume, il quale si snodava fino a Roma, collegandosi poi al Tevere. Tuttavia, un devastante terremoto nel 440 d.C. cambiò drasticamente l’assetto di questa area, disperso molte delle sue vene. Nonostante ciò, il Clitunno continua a essere una delle più cospicue sorgenti dell’Umbria, con un flusso che oscilla tra i 1300 e i 1500 litri al secondo. L’attuale configurazione del parco è il risultato dell’opera del Conte Paolo Campello della Spina, che tra il 1860 e il 1865 realizzò il pittoresco laghetto e piantò pioppi e salici a contorno di questo angolo di natura.
Ma il fascino delle Fonti del Clitunno non si limita alla storia documentata. La leggenda riveste un ruolo altrettanto importante. In tempi antichi, si riteneva che le acque del fiume Clitunno fossero dimora del potente Dio Giove, venerato nel vicino Tempietto, oggi patrimonio dell’umanità UNESCO. Si narra che le acque, considerate fonte di purificazione dell’anima, avessero il potere di migliorare chiunque vi si immergesse.
A conferire ulteriore valore storico a questo luogo è il Tempietto Longobardo, un piccolo capolavoro architettonico che dista circa un chilometro dalle sorgenti. Con la sua struttura corinzia a tetrastilo in antis e i portici laterali, questo tempio è un vero e proprio tesoro, tanto sotto il profilo architettonico quanto storiografico. Per rendere giustizia alla sua straordinaria bellezza e importanza, dedicheremo un articolo approfondito, esplorando in dettaglio il suo immenso valore storico e artistico.