La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha raggiunto oggi un importante traguardo, approvando all’unanimità la proposta di riparto del Fondo Sanitario Nazionale per l’anno 2024. Questa decisione, di fondamentale importanza per la gestione dei servizi sanitari regionali, ha assegnato all’Umbria una quota di 1.933.300.443 euro, con una premialità aggiuntiva di 33.075.000 euro. L’annuncio è stato accolto con grande soddisfazione dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che ha sottolineato l’importanza di questo finanziamento per il potenziamento e la qualificazione dei servizi sanitari umbri.

Fondo sanitario nazionale: bene l’Umbria

La presidente Tesei ha espresso “grande soddisfazione” per il risultato raggiunto. Poi ha spiegato: “Per la prima volta – afferma – la Regione Umbria ha sfondato la soglia del miliardo e 900 milioni di euro di finanziamento per la sanità, grazie al quale potrà qualificare e potenziare i servizi sanitari per i cittadini umbri. La premialità riconosciuta, da me reiteratamente richiesta tenuto conto delle peculiarità della popolazione umbra, consentirà al nostro sistema sanitario regionale di crescere in qualità”.

La premialità di 33.075.000 euro assegnata all’Umbria rappresenta un importante riconoscimento degli sforzi della regione nel migliorare il proprio sistema sanitario. Questa somma aggiuntiva permetterà di finanziare progetti specifici volti a migliorare l’assistenza sanitaria e a potenziare le strutture esistenti. La presidente Tesei ha sottolineato che questa premialità consentirà di affrontare in modo più efficace le sfide sanitarie della regione, migliorando la qualità dei servizi offerti e garantendo un’assistenza sempre più efficiente ai cittadini.

La questione della conformità costituzionale

Tesei rivendica anche l’accoglimento della sua richiesta relativa alla questione di conformità costituzionale sollevata dalla Corte dei Conti dell’Umbria. La questione riguarda l’utilizzo del Fondo Sanitario Nazionale per le spese dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA), una problematica che interessa non solo l’Umbria ma anche altre regioni italiane. Per affrontare questa questione, è stato elaborato un documento che intende sostenere l’operato delle regioni, ripercorrendo l’inquadramento normativo dell’istituzione delle ARPA regionali e del loro finanziamento.

In questo senso, il documento elaborato per affrontare la questione della conformità costituzionale è stato approvato oggi dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome. Questo documento, che sarà iscritto all’ordine del giorno di una prossima seduta della Conferenza Stato-Regioni, intende fornire un quadro normativo chiaro e dettagliato sull’istituzione delle ARPA regionali e sul loro finanziamento. L’obiettivo è quello di garantire che l’utilizzo del Fondo Sanitario Nazionale per le spese delle ARPA sia conforme alla costituzione e che le regioni possano continuare a utilizzare questi fondi in modo efficiente per proteggere l’ambiente e la salute pubblica.

Pace: “Bene l’attenzione da parte del governo Meloni”

Sempre in tema di sanità, è intervenuta anche la consigliera regionale Eleonora Pace. La quale, in una nota, ha commentato con soddisfazione il decreto sanità approvato dal governo nazionale. L’esponente umbro di Fratelli d’Italia, in tal senso, ha dichiarato: “Il Governo Meloni dimostra di tenere davvero alla salute dei cittadini e attraverso la conversione in legge del decreto Sanità, che rappresenta una svolta senza precedenti, sta mettendo finalmente in campo soluzioni concrete ai problemi per garantire il diritto alla salute dei cittadini dopo anni di cattiva gestione da parte della sinistra”.

“Questa legge – ha poi aggiunto Pace – pone rimedio a carenze strutturali e le misure introdotte sono attese da molto tempo perché intervengono direttamente per garantire il diritto alla salute dei cittadini. Pd e M5S non hanno mai neanche provato a risolvere il problema, finalmente con Fratelli d’Italia e il centrodestra al governo è stato approvato un provvedimento che mira concretamente a ridurre i tempi delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie, garantendo appropriatezza e velocità nell’erogazione delle cure”.