Il Fondo Ambiente Italiano (FAI), istituzione nazionale impegnata nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico, ha recentemente visto una novità importante per Gubbio: l’elezione di Francesca Calliope Faramelli come capogruppo del FAI locale. Insieme a lei, un gruppo appassionato di volontari, formato da Mariella Baldinelli, Chiara Brugnoni, Claudia Calisti, Riccardo Coletti, Giorgia Dottori, Lucio Ercoli, Morena Mariotti, Patrizia Martini, Sonia Notari, Filippo Paciotti, Chiara Piccotti, Elena Vagnarelli e Laura Zampagli, ha ripreso con rinnovato entusiasmo le attività per la conservazione e la promozione dei beni culturali della città e del territorio circostante.

L’elezione di Francesca Calliope Faramelli rappresenta un momento di ripartenza per il FAI di Gubbio, soprattutto in un momento importante come quello delle Giornate FAI d’Autunno, che si terranno sabato 12 e domenica 13 ottobre. Queste giornate, come ogni anno, offrono l’opportunità di scoprire e riscoprire luoghi straordinari del patrimonio culturale italiano, spesso inaccessibili o poco conosciuti.

Per questa edizione, il gruppo FAI di Gubbio ha organizzato due visite guidate molto attese. Sabato 12 ottobre, i partecipanti potranno visitare l’eremo di Sant’Ambrogio, luogo di grande spiritualità immerso nella natura, mentre domenica 13 ottobre sarà la volta della chiesa di Santa Croce della Foce, uno degli edifici più affascinanti della città.

La Confraternita di Santa Croce, che ha ottenuto un contributo per il restauro della chiesa grazie alla campagna del FAI “I Luoghi del Cuore”, ha dimostrato grande gratitudine e riconoscenza concedendo alcuni locali della chiesa come sede del gruppo FAI eugubino. Questo gesto simboleggia l’importanza della collaborazione tra istituzioni, cittadini e associazioni locali per il recupero e la salvaguardia del patrimonio comune.

Alla cerimonia di apertura del nuovo corso del Fondo Ambiente Italiano, il presidente regionale Raffaele de Lutio

Alla cerimonia di apertura del nuovo corso del FAI di Gubbio ha partecipato il presidente regionale del FAI Umbria, Raffaele de Lutio, che ha ringraziato i volontari per il loro impegno e la dedizione dimostrati nel corso degli anni. Ha sottolineato l’importanza della partecipazione attiva della comunità per la tutela del territorio e ha elogiato il gruppo per la loro capacità di sensibilizzare la cittadinanza e coinvolgerla nelle iniziative di conservazione.

Il FAI, nato nel 1975, ha da sempre l’obiettivo di preservare luoghi di straordinario valore culturale, naturale e storico, molti dei quali rischiano di essere dimenticati o abbandonati. Attraverso il lavoro instancabile dei volontari, i beni culturali vengono valorizzati e restituiti alla comunità, che può goderne pienamente.

Una delle iniziative più significative del FAI è il censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”, una raccolta di voti e firme che permette ai cittadini di segnalare quei luoghi che hanno un significato speciale per la comunità e che meritano attenzione e protezione. Questi luoghi possono ottenere finanziamenti per restauri o progetti di conservazione grazie alla mobilitazione popolare.

A Gubbio, il focus attuale è sui Giardini Ranghiasci, un parco storico situato ai piedi del Monte Ingino, delimitato dalle Mura Urbiche e caratterizzato da un’atmosfera unica che fonde elementi medievali e neoclassici. Il parco, progettato a metà dell’Ottocento dal Marchese Francesco Ranghiasci Brancaleoni e dalla consorte, la nobildonna inglese Matilda Sarah Hobhouse, è uno degli esempi più importanti di giardino all’inglese in Umbria.

La raccolta di firme per fare del Parco Ranghiasci un “Luogo del Cuore”

La particolarità del parco risiede non solo nella sua bellezza paesaggistica, ma anche nella sua storia. Il Marchese Ranghiasci, ispirato dalla giovane moglie inglese Matilda Hobhouse, volle creare un ambiente che richiamasse le tradizioni britanniche, inserendo all’interno del giardino edifici neoclassici e mantenendo in vita le antiche strutture medievali presenti. La passeggiata all’interno dei giardini offre un’esperienza unica, in cui il visitatore può godere di scorci suggestivi sulle torri medievali di Gubbio e immergersi nel verde rigoglioso.

I Giardini Ranghiasci, pur essendo un luogo molto amato dai cittadini di Gubbio, necessitano di interventi di manutenzione e valorizzazione. Proprio per questo motivo, il gruppo FAI locale ha lanciato una campagna di raccolta firme per candidare il parco come “Luogo del Cuore” nell’ambito del censimento nazionale. Questa iniziativa, se sostenuta da un numero sufficiente di firme, potrebbe garantire al parco i fondi necessari per il suo restauro e la sua conservazione, preservandolo per le future generazioni. Va anche detto che il Comune di Gubbio ha in cantiere un intervento dedicato al restauro e alla conservazione del Giardini.

I Giardini Ranghiasci non sono solo un esempio di architettura del paesaggio, ma rappresentano anche una testimonianza della storia culturale e sociale di Gubbio. La fusione tra elementi naturali e architettura storica rende questo spazio unico, un patrimonio che merita di essere tutelato.

Un luogo dal fascino straordinario per la perfetta fusione del medievale e del neoclassico

Gli edifici neoclassici presenti nel giardino, le geometrie medievali e le torri che si intravedono tra le fronde degli alberi conferiscono al luogo un fascino straordinario, che ha il potere di trasportare il visitatore in un’altra epoca. È facile comprendere perché i Giardini Ranghiasci siano considerati uno dei tesori più preziosi di Gubbio e perché il gruppo FAI locale stia investendo così tanto impegno nel farli conoscere e apprezzare a livello nazionale e anche mondiale.

L’elezione di Francesca Calliope Faramelli come capogruppo del FAI di Gubbio segna l’inizio di un periodo di grande attività e fermento per la città. Il gruppo FAI, grazie alla guida della Faramelli e al supporto dei suoi membri, si impegnerà a coinvolgere sempre più persone nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale della zona.

Le Giornate FAI (Fondo Ambiente Italiano) d’Autunno rappresentano solo il primo di una serie di eventi che il gruppo ha in programma per i prossimi mesi.