Gubbio ospita un evento di grande rilevanza per la Fondazione Umbra per l’Architettura (FUA) oggi 21 dicembre 2024. Nel complesso monumentale di San Marziale, la presidente della FUA, Virna Venerucci, ha guidato i lavori del Consiglio di Amministrazione e del nuovo Comitato scientifico. Un appuntamento che ha riunito alcune delle migliori menti nei settori dell’architettura, del restauro, della storia dell’arte, della sociologia e di altre discipline, tutte legate da un unico filo conduttore: sostenibilità e innovazione.

La giornata ha rappresentato un momento fondamentale per delineare le nuove direttrici di sviluppo della fondazione e per valorizzare la cultura architettonica, mettendola al servizio dei territori e delle comunità umbre.


Fondata con l’obiettivo di promuovere una cultura architettonica di eccellenza, la Fondazione Umbra per l’Architettura si distingue per il suo approccio interdisciplinare e la sua visione internazionale. Nel corso dell’incontro, la presidente Venerucci ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra la FUA, la Regione Umbria e le amministrazioni locali. Questo dialogo è fondamentale per affrontare temi condivisi e di grande impatto, come la sostenibilità ambientale, il restauro del patrimonio storico e l’innovazione tecnologica.

Fondazione Umbra per l’Architettura sviluppa progetti con ricaduta sui territori

La FUA si impegna a sviluppare progetti che abbiano una ricaduta concreta sui territori, creando un ponte tra l’architettura e le esigenze delle comunità. La presidente ha inoltre espresso gratitudine verso i soci sostenitori, Tecla Srl e Colmef Group, per aver ospitato l’incontro in uno spazio così suggestivo come quello di San Marziale, aggiungendo un tocco di magia all’evento.


Uno dei momenti centrali della giornata è stata la presentazione del nuovo Comitato scientifico, composto da esperti di fama nazionale e internazionale. Le personalità coinvolte rappresentano un mosaico di competenze che spaziano dall’architettura al design, dal restauro alla sociologia, dall’editoria al diritto ambientale, fino ai temi legati alla transizione digitale. Questo gruppo interdisciplinare si configura come un vero e proprio laboratorio di idee e soluzioni per affrontare le sfide contemporanee dell’architettura.

Tra i membri del Comitato scientifico spiccano figure di rilievo come:

  • Mario Cucinella, fondatore della School of Sustainability, noto per il suo impegno verso un’architettura sostenibile.
  • Tiziana D’Acchille, direttrice dell’Accademia delle Belle Arti di Perugia, che rappresenta un ponte tra arte e architettura.
  • Luca Zevi, architetto e vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Architettura (Inarch).
  • Florian Castiglione, architetto e funzionario della Soprintendenza dell’Umbria, che porta un’importante prospettiva istituzionale.
  • Roberto Segatori, sociologo e professore all’Università degli Studi di Perugia, con il compito di analizzare l’impatto sociale delle scelte architettoniche.

Discussione costruttiva con progetti che pongono al centro sostenibilità e innovazione

Il Comitato ha già avviato una discussione costruttiva sulle linee guida da seguire, proponendo progetti che pongano al centro la sostenibilità e l’innovazione, senza trascurare l’importanza della tutela del patrimonio storico-artistico.


La Fondazione Umbra per l’Architettura si distingue per la capacità di tradurre le proprie visioni in azioni concrete. Durante i lavori della giornata, sono stati discussi i progetti già in essere e quelli futuri. Tra le priorità, emerge il rapporto con la Commissione Europea, volto a favorire l’internazionalizzazione degli architetti umbri e a mettere la regione al centro del dibattito europeo sull’architettura sostenibile.

Tra i progetti in cantiere, particolare attenzione è stata riservata a:

  • Il restauro del patrimonio storico: un tema centrale per una regione come l’Umbria, ricca di borghi e monumenti che necessitano di interventi rispettosi della tradizione ma aperti all’innovazione.
  • La rigenerazione urbana: una sfida che punta a trasformare spazi urbani degradati in luoghi vivibili e sostenibili, rispondendo alle esigenze delle comunità.
  • L’educazione e la formazione: la FUA si propone come un centro di eccellenza per la formazione di architetti e professionisti, promuovendo workshop, corsi e incontri con esperti internazionali.


La sostenibilità non è solo un obiettivo, ma una filosofia che permea tutte le attività della Fondazione. Dall’uso di materiali eco-compatibili alla progettazione di edifici a basso impatto ambientale, ogni intervento promosso dalla FUA è pensato per essere in armonia con l’ambiente.

La fondazione intende approfondire la digitalizzazione dei processi progettuali

L’innovazione tecnologica gioca un ruolo importante in questo contesto. La digitalizzazione dei processi progettuali, l’uso di tecniche avanzate di modellazione e l’applicazione di soluzioni smart per la gestione degli edifici sono solo alcune delle aree di interesse che la Fondazione intende approfondire.


La giornata di lavori a Gubbio ha dimostrato il grande potenziale della Fondazione Umbra per l’Architettura. La sinergia tra il Consiglio di Amministrazione e il Comitato scientifico rappresenta un esempio di come competenze diverse possano convergere verso un obiettivo comune. Come ha sottolineato la presidente Venerucci, «la FUA non è solo un’istituzione, ma un movimento culturale che vuole fare della qualità architettonica un motore di sviluppo per l’Umbria e oltre».


L’incontro di Gubbio segna un punto di partenza per una nuova fase della Fondazione Umbra per l’Architettura. Con una squadra rinnovata, progetti ambiziosi e una visione chiara, la FUA si propone come un attore di primo piano nella promozione di un’architettura sostenibile, innovativa e in dialogo con le comunità.

La sfida ora è tradurre le idee in azioni concrete, coinvolgendo le istituzioni, le imprese e i cittadini in un percorso di crescita condivisa.