All’incontro di ieri con papa Francesco c’erano giovani di oltre trenta nazionalità diverse. Grande la partecipazione in Vaticano per celebrare la nascita della nuova Fondazione The Economy of Francesco che incarna lo spirito di San Francesco, figlio di un mercante, promuovendo gesti e azioni per una nuova economia.
Nei mesi scorsi l’iniziativa Steps for Peace, che ha unito Assisi e Gerusalemme, aveva animato il percorso che oggi ha portato alla creazione della Fondazione. Una istituzione che risponde allo schema giuridico della fondazione di partecipazione, costituita su indirizzo del Santo Padre, dalla Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, dall’Associazione Internazionale per una Economia di Comunione e dall’Istituto Serafico per sordomuti e ciechi di Assisi.
Fondazione The Economy of Francesco: i giovani saranno i veri protagonisti
“Promuovere e organizzare iniziative e attività nell’ambito culturale e spirituale, della ricerca scientifica, della formazione interdisciplinare, della impresa e innovazione; favorire la coscienza e la responsabilità di una vita economica e imprenditoriale all’insegna dello sviluppo umano integrale; incoraggiare esperienze e percorsi culturali, accademici, editoriali, imprenditoriali”. Sono questi gli scopi della neonata Fondazione istituita formalmente nel pomeriggio del 23 settembre 2024 e nata su impulso di papa Francesco.
A dicembre dello scorso anno infatti papa Bergoglio aveva affidato al vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, e ai membri del Comitato EoF, Luigino Bruni e Francesca Di Maolo, il compito di custodire il “processo avviato, andando a definire la nuova struttura organizzativa che farà da centro di coordinamento e di animazione di tutto ciò che Economy of Francesco sta già vivendo nelle imprese, nelle università, nel mondo”, con l’affiancamento del Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale. E da pochissimo tutto ciò è diventato realtà.
“Dai vostri ideali è nata un’istituzione – ha detto ieri papa Francesco rivolgendosi ai giovani -. Essa è importante perché servirà a sostenere gli ideali; e voi ne sarete non solo beneficiari, ma protagonisti, assumendo i compiti a voi assegnati con entusiasmo e senso di disponibilità”.
Il papa ai giovani di Eof: “Siete un cammino vivente”
All’incontro di ieri hanno partecipato i soci fondatori, il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, la presidente della neonata Fondazione, la presidente del Serafico Francesca Di Maolo e l’economista Luigino Bruni. Ma soprattutto erano presenti numerosi i giovani che sono già al lavoro per rendere operativa la nuova Fondazione. E proprio a loro si è rivolto il Santo Padre.
“Ora – ha proseguito il pontefice – comincia per voi una nuova fase. Bisogna che questa vostra bella realtà cresca, si rafforzi, arrivi a sempre più giovani, e porti i frutti tipici del Vangelo e del bene. Grazie a voi di tutto, di tutto quello che fate e che avete fatto, che è andato oltre le aspettative. Ho voluto puntare su di voi, perché i giovani hanno tutta la vita davanti, sono un ‘cammino’ vivente, e da un cammino possono nascere cose buone, stando attenti a prevenire quelle brutte“.
Le tre parole di papa Francesco per guidare il cambiamento
Nel suo discorso papa Francesco ha sottolineato quanto sia fondamentale il contributo dei giovani per ottenere un concreto cambiamento nell’economia. “Amate l’economia – ha detto – amate concretamente i lavoratori, i poveri, privilegiando le situazioni di maggiore sofferenza. Non è il grande e il potente che cambia in meglio il mondo: è l’amore il primo e più grande fattore di cambiamento“.
E sempre nel segno di San Francesco, ha espresso le linee guida che saranno d’ispirazione all’operato di The Economy of Francesco. “Oggi vorrei lasciarvi tre parole: essere testimoni (per avvicinare altri giovani con i vostri ideali all’economia), non avere paura (portate avanti il sogno e osate nuove parole) e sperare senza stancarsi (non è facile proporre una nuova economia in uno scenario di nuove e antiche guerre, mentre prospera l’industria delle armi togliendo risorse ai poveri, ma ricordiamo quello che Gesù diceva ai discepoli: ‘Non abbiate paura’)”.