Si chiama PDTA, l’acronimo del percorso diagnostico terapeutico assistenziale del tumore al colon, che a Foligno consente di dimezzare i tempi di degenza post-operatoria.
La nuova procedura, sostenuta dalla direzione strategica aziendale e attivata dai professionisti dell’ospedale e del distretto di Foligno dell’Azienda USL Umbria 2, sta dimostrando sul campo tutta la sua efficacia ed efficienza. Il nuovo protocollo si pone l’obiettivo di garantire tempi rapidi tra la diagnostica gastroenterologica e la chirurgia. Il modello diagnostico-terapeutico per il trattamento tempestivo dei tumori gastrointestinali è stato reso operativo nel mese di maggio. E nei giorni scorsi un paziente 60enne è stato sottoposto a un intervento chirurgico di rimozione di un tumore del colon localizzato nel sigma. I sanitari hanno applicato la procedura ERAS (Enhanced Recovery After Surgery).
L’attività chirurgica è stata condotta dallo staff diretto dal dott. Andreino Tassi, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia d’Urgenza del “San Giovanni Battista” di Foligno. Con il supporto dei sanitari della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione coordinati dal dott. Giammichele Nicoletta.
Tumore del colon: a Foligno il nuovo protocollo è stato attivato a maggio e garantisce efficienza post-operatoria
“La novità, prevista nel PDTA – spiega il dott. Tassi – è l’accurata preparazione messa in atto dal servizio nutrizionale della dott.ssa Daniela Damiani nei giorni antecedenti l’intervento. Ciò ha consentito di dimezzare i tempi di degenza post operatoria, da 6 a 3 giorni. E ha permesso, quindi, una ripresa ottimale, completa e tempestiva del paziente in brevissimo tempo. L’intervento, condotto in laparoscopia, è perfettamente riuscito e il paziente ha superato l’operazione in modo brillante. Insomma, l’elemento fondamentale per la ripresa è stata la preparazione sul versante dell’alimentazione e della nutrizione. Il 60enne è tornato, grazie anche alle cure della dott.ssa Alessia Urbani. Che lo ha attentamente seguito in reparto, alla sua vita normale a poche ore dal trattamento“.
Premiato, quindi, il lavoro di squadra effettuato a Foligno per la cura del tiumore al colon. Un team che ha visto impegnate e protagoniste la coordinatrice infermieristica Simonetta Porzi ed Elena Carloni. Insieme a tutto lo staff infermieristico della struttura di Chirurgia della struttura ospedaliera folignate. Le professioniste si sono occupate con grande dedizione dell’assistenza post chirurgica. Favorendo, così, la ripresa pressoché immediata e il pieno recupero del paziente.
“Dal punto di vista anestesiologico – afferma il dott. Giammichele Nicoletta, responsabile della struttura complessa di Anestesia e Rianimazione – la gestione del paziente prevede la combinazione dell’anestesia generale con tecniche di analgesia loco-regionale. Per realizzare una anestesia opioid-free. Tutto ciò per favorire il rapido recupero con buon controllo del dolore post-operatorio. Vorrei ringraziare l’equipe di sala operatoria infermieristica coordinata dal dott. Lucio Nagni per l’ottimo lavoro svolto“.
La soddisfazione dei vertici dell’USL Umbria 2 per il nuovo modello di intervento
Il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 dott. Piero Carsili e il direttore sanitario dott. Nando Scarpelli hanno espresso grande soddisfazione per il buon esito dell’intervento e per l’organizzazione. E hanno sottolineato il valore della strategia attivata dalla direzione ospedaliera e dai professionisti. Nonché i risultati del percorso diagnostico terapeutico assistenziale di gestione dei pazienti affetti da tumori gastrointestinali.
“Grazie a un flusso ottimizzato di visite, esami e referti – spiegano il dott. Carsili e il dott. Scarpelli – questo sistema innovativo consente di ridurre drasticamente i tempi di attesa per diagnosi e cura. Garantendo ai pazienti un percorso rapido e personalizzato, con particolare attenzione alla fase cruciale che intercorre tra la diagnostica gastroenterologica e l’intervento chirurgico. Nei casi di tumori gastrointestinali, la rapidità nella diagnosi e nell’avvio del trattamento chirurgico rappresenta un fattore determinante per la prognosi e la sopravvivenza del paziente. Il PDTA, in tal senso, è strutturato per minimizzare i tempi tra la scoperta della lesione e l’intervento, garantendo al paziente un percorso snello e senza inutili attese“.