Una nuova storia di maltrattamenti in famiglia arriva da Foligno. Un 48enne è stato denunciato con l’applicazione del divieto di avvicinamento e del braccialetto elettronico. L’uomo in più occasioni avrebbe maltrattato la madre invalida civile, afflitta da problemi di deambulazione e costretta all’utilizzo della sedia a rotelle. Comportamenti aggravati dallo stato di ebbrezza e dall’abuso di sostanze stupefacenti.
Maltrattava la madre invalida: i fatti di Foligno
I comportamenti molesti e aggressivi da parte del 48enne ai danni della madre invalida andavano avanti ormai da tempo. L’uomo è accusato di aver sottoposto la donna a reiterati atti di violenza psicologica oltre ad averla minacciata di aggressione fisica. La violenza del figlio in più occasioni si era sfogata anche contro i mobili e le suppellettili della casa destando allarme nei vicini che in passato avevano già allertato le forze dell’ordine.
La situazione già insostenibile, si era andata intensificando nell’ultimo periodo raggiungendo l’apice durante il giorno di ferragosto. L’uomo, rientrato in casa, in evidente stato di alterazione, ha nuovamente preso a distruggere l’abitazione per poi concentrare la sua violenza contro la madre. La donna, temendo il peggio, ha però finalmente trovato la forza per compiere l’unica scelta possibile: denunciare il figlio alle forze dell’ordine.
Immediatamente sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Foligno che hanno posto la parola fine alle continue vessazioni e violenze subite dalla donna. L’uomo è stato denunciato e sottoposto alla misura del braccialetto elettronico oltre al divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri dalla madre.
Numerosi casi di maltrattamenti in famiglia nelle cronache italiane: i dati
Le cronache di tutta Italia riportano una triste sequela di casi in cui avvengono maltrattamenti in famiglia e l’Umbria non fa eccezione. La famiglia, quello che dovrebbe essere il rifugio più sicuro di tutti, lo spazio inviolabile degli affetti, si trasforma non di rado in un inferno di violenze. Proprio come accaduto a Foligno.
I dati statistici confermano la situazione. Il report del Servizio analisi criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale diffuso alla metà di luglio, evidenzia che nel primo semestre del 2024 in Italia il numero di maltrattamenti contro familiari e conviventi è aumentato, passando da 11.808 a 12.424. Un incremento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’altro aspetto che emerge dal report è che nel triennio 2021-2023 la stragrande maggioranza delle vittime dei maltrattamenti in famiglia sono donne, attestandosi tra l’81 e l’82% sul totale dei maltrattamenti contro familiari e conviventi. Un dato che desta un enorme allarme sociale perché dai maltrattamenti in famiglia possono derivare conseguenze a volte tragiche.
Maltrattamenti in famiglia: cosa dice la legge
Il reato di maltrattamenti in famiglia nell’ordinamento italiano è regolato dall’articolo 572 del Codice Penale e la pena prevista per chi li commette va da un minimo di due a un massimo di 24 anni. “Chiunque maltratti una persona della propria famiglia o comunque convivente, o ancora sottoposta alla propria autorità […] rischia da tre a sette anni di carcere”.
Nel caso sopra riportato, oltre all’abuso di alcol e sostanze, vi è l’aggravante dovuto alla condizione di disabilità della madre che ha subito i maltrattamenti. “La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso in presenza o in danno di persona minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità o ancora, se il fatto è commesso con armi”.
Se dai maltrattamenti derivano lesioni personali, la pena è inasprita fino ad arrivare a un massimo di ventiquattro anni nel caso gravissimo, in cui il maltrattamento fosse causa di morte della persona che lo subisce. Anche il minore che dovesse assistere al maltrattamento, è da considerarsi persona offesa.