Attimi di paura nel cuore della notte a Foligno, dove un uomo di cinquant’anni è stato inseguito e minacciato da un gruppo di ragazzi molto giovani mentre rientrava a casa dopo il lavoro. L’episodio si è verificato tra corso Cavour e Porta Romana, in una zona del centro storico solitamente tranquilla, ma che in quell’orario era quasi deserta.
Secondo quanto riportato dal "Corriere dell’Umbria", l’uomo, un operaio metalmeccanico, aveva appena concluso il turno di lavoro e, vista l’affluenza del sabato sera, stava dando una mano al bar del cognato. Una volta terminata la serata, intorno alle due di notte, si è incamminato verso casa percorrendo corso Cavour, quando ha incrociato un gruppo di ragazzi. Sarebbe bastato un semplice sguardo per scatenare la reazione dei giovani, che hanno iniziato a insultarlo e a minacciarlo, costringendolo a fuggire.
L’uomo ha percorso a passo sostenuto oltre cinquecento metri, cercando di mantenere la calma mentre il gruppo continuava a seguirlo e a urlare. Solo la prontezza di riflessi e la decisione di chiamare immediatamente le forze dell’ordine hanno evitato che la situazione degenerasse. Mentre l’uomo, spaventato, tentava di spiegare la posizione alla centrale operativa, i giovani si sono dileguati nelle vie laterali non appena hanno compreso che la polizia era stata avvisata.
Le forze dell’ordine, arrivate poco dopo sul posto, hanno avviato accertamenti per risalire all’identità dei protagonisti dell’episodio, anche attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. L’uomo, visibilmente scosso ma illeso, ha raccontato quanto accaduto e sporto denuncia.
La città umbra, solitamente tranquilla e con un tessuto sociale coeso, nelle ultime settimane è finita più volte nelle pagine di cronaca nera. Pochi giorni fa, la Polizia di Stato di Foligno ha infatti eseguito una misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 49enne ritenuto responsabile dei reati di atti persecutori, revenge porn e lesioni personali aggravate ai danni di una donna con cui aveva intrecciato una relazione extraconiugale.
L’indagine era partita dopo la denuncia presentata dalla vittima, che aveva raccontato agli agenti una storia di gelosia e violenza, fatta di minacce, persecuzioni e aggressioni fisiche. L’uomo, secondo quanto emerso, avrebbe colpito la donna e tentato di strangolarla durante uno degli episodi più gravi.
Negli ultimi anni, anche le città di provincia italiane, un tempo considerate al riparo da certe dinamiche metropolitane, stanno registrando un aumento di episodi legati a gruppi giovanili violenti. Si tratta spesso di adolescenti o poco più che maggiorenni che agiscono in branco, senza una reale motivazione, ma con l’intento di imporsi, di “sfidare” il mondo adulto o semplicemente di esibire forza e appartenenza al gruppo.
Questi comportamenti, che spaziano dalle aggressioni verbali alle risse fino a veri e propri inseguimenti, nascono quasi sempre da situazioni banali: uno sguardo, una parola fraintesa, un contatto fortuito. Dietro tali episodi si nasconde un disagio più profondo, legato alla mancanza di punti di riferimento, all’assenza di spazi di aggregazione positivi e a una crescente difficoltà nel riconoscere i limiti del rispetto e della legalità.
Le forze dell’ordine, anche a Foligno, stanno intensificando la presenza nei luoghi più frequentati dai giovani, soprattutto durante i fine settimana. Ma il problema, spiegano gli esperti, non può essere affrontato solo con la repressione. Serve un lavoro educativo costante, un impegno delle scuole, delle famiglie e delle istituzioni locali per intercettare i segnali di disagio e restituire ai ragazzi una dimensione costruttiva della socialità.
In questo senso, la vicenda dell’operaio inseguito nel cuore della notte diventa un simbolo di un fenomeno più ampio, che non riguarda solo la sicurezza urbana ma anche il futuro delle giovani generazioni. Una sfida complessa, che chiama in causa non soltanto la cronaca, ma il modo stesso in cui le comunità scelgono di educare, vigilare e proteggere i propri cittadini più giovani.