11 Jul, 2025 - 12:00

Foligno, torna in Italia nonostante l’espulsione: arrestato georgiano e denunciato per furto

Foligno, torna in Italia nonostante l’espulsione: arrestato georgiano e denunciato per furto

Una segnalazione anonima, due volti noti al personale di vigilanza, una rete di supermercati allertata da tempo: così, nel pomeriggio di ieri, la Polizia di Stato del Commissariato di Foligno ha arrestato un cittadino georgiano di 31 anni per aver violato un divieto di reingresso in Italia. Insieme a un complice è stato inoltre denunciato per furto aggravato in concorso, dopo che i due erano stati individuati all’interno di un punto vendita mentre, secondo le ricostruzioni, si apprestavano a colpire ancora. L’uomo, già espulso nel 2022 con provvedimento esecutivo, si trovava nel nostro Paese in piena violazione delle normative sull’immigrazione.

Allarme in un supermercato: scattano i controlli

L’intervento delle forze dell’ordine è scattato quando, in un supermercato della zona, gli addetti hanno notato due individui che si aggiravano tra gli scaffali con atteggiamenti sospetti. Il dettaglio che ha fatto scattare l’allarme? Le loro immagini erano già state condivise in una chat interna tra dipendenti di altri punti vendita della stessa catena, dopo che erano stati immortalati mentre rubavano merce in altri esercizi commerciali. Un sistema di collaborazione tra addetti alla sicurezza e personale dei supermercati che, in questo caso, ha dato i suoi frutti.

I due uomini sono stati fermati dagli agenti prima che potessero allontanarsi, evitando così un possibile nuovo furto. Dai primi accertamenti è emerso che avevano appena sottratto della merce da un altro supermercato nelle vicinanze, sempre lo stesso pomeriggio. Da qui la denuncia per furto aggravato in concorso.

Divieto ignorato, arrestato il 31enne georgiano a Foligno

L’indagine si è approfondita ulteriormente quando, durante il controllo dei documenti, è emersa la posizione irregolare di uno dei due: un cittadino georgiano di 31 anni, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. Gli accertamenti hanno rivelato che, nel 2022, era stato espulso dal territorio italiano con divieto di reingresso per cinque anni. Un provvedimento che non solo era stato notificato, ma anche effettivamente eseguito. Nonostante ciò, l’uomo era riuscito a rientrare in Italia, violando quanto disposto dal Testo Unico sull’Immigrazione.

Alla luce di questa violazione, gli agenti del Commissariato di Foligno lo hanno arrestato in flagranza. L’Autorità Giudiziaria, informata dei fatti, ha disposto la sua custodia presso le camere di sicurezza della Polizia in attesa del rito direttissimo.

Presunzione d'innocenza e prossimi sviluppi

Entrambi gli uomini coinvolti nell’episodio sono attualmente sottoposti a indagini preliminari e, come prevede la legge, devono essere considerati innocenti fino a sentenza definitiva. Le autorità stanno proseguendo gli accertamenti anche su eventuali altri episodi simili che potrebbero coinvolgere i due soggetti. Le immagini circolate tra gli esercizi commerciali, infatti, potrebbero condurre a ulteriori episodi di furto consumati in altre zone dell’Umbria.

L’arresto conferma l’attenzione delle forze dell’ordine nei confronti dei reati predatori e delle violazioni delle norme sull’immigrazione, soprattutto quando si sovrappongono in un contesto che mette a rischio la sicurezza e la legalità nei luoghi pubblici più frequentati, come i supermercati.

Convento di San Bartolomeo a Foligno nel mirino: frati minacciati e derubati

A distanza di poche ore dall’arresto del cittadino georgiano, un altro episodio di criminalità ha scosso la città di Foligno. Domenica scorsa, due malviventi hanno fatto irruzione nel convento di San Bartolomeo, aggredendo due frati e costringendoli, sotto la minaccia di un coltello e di una forbice, a consegnare il denaro custodito all'interno. Il bottino, pari a circa mille euro, era destinato alle opere di carità della comunità religiosa. I ladri, dopo il colpo, si sono dileguati sfruttando le vie secondarie che circondano il convento.

Le indagini, affidate ai Carabinieri, sono in corso: si cercano testimoni e si analizzano le immagini delle telecamere private della zona. Un gesto che ha profondamente ferito la comunità religiosa e civile, toccando un luogo simbolico della città e sollevando ulteriori interrogativi sul tema della sicurezza urbana.

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Giorgia Sdei
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