Poteva finire in tragedia il pomeriggio di ieri a Foligno, quando un ragazzo di quattordici anni è accidentalmente caduto nel fiume Topino. Trascinato dalla corrente, il giovane è riuscito ad aggrapparsi a un tronco, ma era in evidente difficoltà e in serio pericolo. La sua salvezza è arrivata grazie al tempestivo intervento di due agenti della Polizia Locale, Elia Silvestri e Natalino Petroni, che hanno agito con prontezza e coraggio.
I due agenti si sono accorti della presenza del ragazzo in acqua e non hanno esitato a intervenire. La situazione, però, era tutt’altro che semplice: le acque del Topino in quel tratto scorrono con forza e rendono difficoltoso ogni tentativo di recupero. Gli agenti, resisi conto dell’urgenza, si sono gettati in acqua e hanno raggiunto il giovane. Decisivo è stato anche l’aiuto di un cittadino che, da terra, ha lanciato una fune al ragazzo. Il quattordicenne, con lucidità, è riuscito a legarsela intorno e, grazie alla forza congiunta degli agenti e del passante, è stato riportato sulla riva, sano e salvo. Sul posto è intervenuto il 118: il ragazzo, per fortuna, non ha riportato lesioni. Una volta tranquillizzato, è stato riconsegnato ai genitori.
Il gesto dei due agenti ha suscitato apprezzamento e gratitudine da parte dell’intera comunità. Il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, ha voluto rendere pubblico il suo plauso attraverso un messaggio sui social:
“Voglio complimentarmi con i due agenti della Polizia Locale che oggi pomeriggio hanno salvato un ragazzo che rischiava di affogare nel fiume Topino. Si sono prontamente precipitati lungo la riva ed hanno portato in salvo il giovane con l’ausilio di una corda. Una volta messo al sicuro, gli agenti hanno avvertito i genitori riconsegnandolo alla loro custodia. Il quattordicenne era caduto in acqua accidentalmente non riuscendo a tornare sulla sponda. Un ringraziamento particolare alla Comandante Simonetta Daidone, per la sua azione di comando preziosa e fondamentale per motivare e spronare i nostri agenti della Polizia Locale”.
Parole che sottolineano non solo il valore dell’azione di salvataggio, ma anche il ruolo sempre più centrale della Polizia Locale nel garantire la sicurezza urbana e l’assistenza alla cittadinanza. Episodi come questo dimostrano l’efficacia di una presenza attenta e formata, capace di intervenire con tempestività anche in situazioni di emergenza.
Il fiume Topino rappresenta da secoli una delle principali risorse naturali del territorio umbro, ma è anche un corso d’acqua da affrontare con rispetto e consapevolezza. L’episodio del salvataggio a Foligno ha riacceso i riflettori sulla sicurezza lungo le sue sponde, mostrando quanto possa diventare insidioso anche un fiume apparentemente tranquillo. Il Topino, infatti, pur non essendo tra i fiumi più temuti per dimensioni o piena, può riservare tratti a forte corrente e fondali instabili, in particolare durante la stagione primaverile, quando le piogge ne aumentano la portata.
Nasce alle pendici del monte Pennino, nel comune di Nocera Umbra, e attraversa diversi centri abitati umbri come Valtopina, Foligno, Bevagna, Cannara e Bettona, prima di confluire nel fiume Chiascio e, successivamente, nel Tevere. Con i suoi circa 77 chilometri di lunghezza, è uno dei principali affluenti del bacino idrografico umbro. Nonostante sia stato regolato in passato, a Foligno in particolare nel XIX secolo, il fiume mantiene caratteristiche naturali che meritano attenzione, soprattutto nelle zone urbane dove è spesso affiancato da piste ciclabili, sentieri e parchi frequentati da cittadini e turisti.
Il Parco fluviale del Topino, noto anche come Parco Hoffmann, è un esempio di recupero ambientale, ma negli ultimi anni ha mostrato segni di trascuratezza e carente manutenzione. Questo rende ancora più urgente un piano di intervento organico che tenga insieme sicurezza, fruibilità e rispetto ambientale. La tragedia sfiorata impone una riflessione: servono controlli più serrati, una migliore segnaletica di pericolo nei punti critici, e soprattutto un’educazione ambientale diffusa. Non si può sottovalutare la forza dell’acqua, né dimenticare che ogni fiume, anche il più familiare, può trasformarsi in un pericolo improvviso se affrontato con leggerezza.