Un classico che non ha perso un colpo. Gente di facili costumi, la commedia di Nino Marino e Nino Manfredi, torna sul palco del Teatro Morlacchi di Perugia con l’interpretazione vivace di Flavio Insinna. Questo spettacolo, che dal 10 al 14 gennaio avvolgerà gli spettatori in una trama che gioca tra comicità e riflessione, porta la firma della regia di Luca Manfredi, figlio di uno degli autori più amati del teatro italiano.

Con Gente di facili costumi, Flavio Insinna e la compagnia rendono omaggio a un grande classico che sa essere contemporaneo, vivo e pungente. Chi sarà seduto in poltrona avrà un’opportunità rara: ridere di se stesso, delle proprie contraddizioni e di quella parte di umanità che non smette mai di sporcarsi pur di sognare.

Flavio Insinna, un incontro che travolge il quotidiano

Se c’è una cosa che emerge da questa commedia, è il conflitto esplosivo tra due mondi apparentemente inconciliabili. Da un lato, c’è Anna, “Principessa” nella sua versione più disordinata, una donna che nella sua vita tra sogni e miserie sembra abituata a far fronte a tutto, persino all’ignoranza della sua stessa realtà. Dall’altro, Ugo, intellettuale in declino, scrittore che si arrabatta per campare scrivendo per il piccolo schermo, ma che dentro di sé nasconde il desiderio di creare un cinema “puro”. I due si incontrano nella notte, quando l’acqua della vasca allaga l’appartamento di Ugo, catapultandolo nella casa di Anna. Tra incidenti, incomprensioni e disastri quotidiani, nasce un legame che scardina i pregiudizi e mette a nudo le fragilità di entrambe le esistenze.

L’ironia tagliente di Gente di facili costumi non è mai banale, eppure scivola via senza mai appesantire. È la sintesi di un’Italia che, forse, non è mai cambiata veramente. Una riflessione su come la solitudine e l’impossibilità di raggiungere i propri sogni possano trasformarsi in un vortice di risate amare, perché dietro a ciascun sorriso si cela un po’ di malinconia.

Nino Manfredi e la sua denuncia sociale

In molti ricorderanno Nino Manfredi, il cui spirito e le cui parole restano vivi attraverso il testo. La sua visione della società, quella che “svende” i valori più alti e che riduce la cultura e l’arte a meri strumenti di consumo, è ancora estremamente attuale. Manfredi ci racconta di un mondo che ha smarrito il senso della dignità, dove “il bello, il buono e il vero sono asserviti all’utile”. E, come sempre, in un sorriso beffardo si nasconde il messaggio che, purtroppo, non perde mai la sua freschezza: la nostra società è sempre più corrotta, e l’onestà sembra essere diventata merce rara.

Le date imperdibili della stagione teatrale

Se c’è una cosa che questa messa in scena conferma è che il teatro non smette mai di far riflettere. Le performance di Flavio Insinna e Giulia Fiume, infatti, sono il cuore pulsante di uno spettacolo che non teme di mettere a nudo l’animo umano. L’opera sarà in scena dal 10 al 14 gennaio, con repliche che spaziano dal venerdì al martedì, per soddisfare ogni esigenza di chi desidera vivere un’esperienza teatrale di alto livello.

Un incontro con gli attori

Per chi non si accontenta di essere solo spettatore, il 13 gennaio ci sarà un’occasione unica per incontrare la compagnia, un’opportunità da non perdere per avvicinarsi ancora di più al mondo che ha preso vita sul palco. Dopo l’incontro, il pubblico sarà invitato a un evento esclusivo al Caffè del Teatro, con una degustazione di vini, per chiudere la serata in un’atmosfera più intima.

Biglietti e informazioni pratiche

Per assicurarsi un posto a uno degli spettacoli, i biglietti sono disponibili al botteghino telefonico regionale del Teatro Stabile dell’Umbria e presso il botteghino del Teatro Morlacchi di Perugia. L’acquisto online è, ovviamente, una comodità sempre a portata di mano, attraverso il sito ufficiale del teatro.