Il contenzioso del fisco in Umbria sale a circa 350 milioni di euro. La cifra è stata resa nota venerdì durante la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario tributario 2024, tenutasi nella sala del consiglio provinciale di Perugia. Attualmente, in Umbria, ci sono due Corti di primo grado nei capoluoghi di provincia e una Corte di secondo grado a Perugia, che si occupa degli appelli. Tuttavia, secondo quanto previsto dalla legge delega sulla riforma fiscale, è previsto un riassetto territoriale che potrebbe includere anche fusioni, da decidere sulla base di una serie di parametri.

In Umbria contenzioso da 350 milioni all’anno. Nel 25% dei casi a vincere è il contribuente

Numeri sempre più alti in Umbria per quanto riguarda il contenzioso con il fisco, la cifra ammonterebbe a circa 350 milioni di euro. Incluso in questi dati c’è il numero di ricorsi in arrivo, con Terni che registra meno di 250 all’anno. Per questo motivo potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di unire la Corte di primo grado di Terni a quella di Perugia in futuro.

Le parole di Francesco Oddi, presidente della Corte tributaria di secondo grado:

“La geografia giudiziaria va ridefinita non solo nella piena osservanza dei criteri fissati nella legge delega, ma anche con gradualità perché si dovrà attendere l’ingresso dei nuovi magistrati professionali, la loro assegnazione alle sedi e, soprattutto, una prima verifica del loro reale apporto all’attività delle Corti”.

Nel corso del 2023, in Umbria sono stati depositati complessivamente 937 fascicoli, di cui 418 a Perugia, 203 a Terni e 316 relativi ad appelli. La maggior parte delle controversie riguardava questioni legate all’Imu, alla tassa sui rifiuti, all’Ires e all’Irpef. 146 fascicoli riguardavano l’Irpef e le addizionali, 84 l’Ires, 128 l’Iva, 79 la Tari, mentre 330 riguardavano altri tributi erariali e sulle proprietà immobiliari. Nel corso dell’anno, 232 contribuenti hanno ottenuto ragione nel merito tra primo e secondo grado, rappresentando circa un quarto del totale dei fascicoli arrivati.

Fisco in Umbria, nel 2023 è stato abbattuto il 17,5% dell’arretrato

Nel 2023, è stato ridotto del 17,5% l’arretrato, un aumento rispetto all’anno precedente. La maggior parte dell’arretrato si trova a livello nazionale presso la Cassazione, che si occupa della legittimità. Nella relazione, Oddi ha descritto un “rendimento lavorativo soddisfacente” e una “tempestività della risposta”, con i ricorsi che vengono trattati in udienza entro pochi mesi e il processo che si conclude entro un anno. Progressi sono stati fatti anche per il processo telematico, con l’Umbria tra le prime regioni a sperimentare i nuovi servizi. Il presidente ha assicurato che anche quest’anno la giustizia tributaria in Umbria sarà gestita con perizia e tempestività.

Sono stati risolti con definizioni di rito altri 327 contenziosi che riguardavano problemi come inammissibilità, cessata materia, improcedibilità, difetto di giurisdizione e così via. Per quanto riguarda il valore dei contenziosi, la maggioranza (227 casi) era di importo fino a 2.582 euro, seguita da quella compresa tra 5.000 e 20.000 euro (188 casi). 104 casi riguardavano importi da 25.000 a 50.000 euro e 67 da 100.000 a 200.000 euro. Inoltre, non mancano casi di contenziosi di valore decisamente più elevato: 25 casi riguardavano cifre tra 500.000 euro e 1 milione, mentre 23 casi riguardavano importi tra 1 e 10 milioni.

Evasione fiscale in Italia, nel 2023 recuperati 24,7 miliardi di euro

L’Agenzia delle Entrate ha comunicato di aver incassato, nel 2023, 24,7 miliardi di euro di recupero fiscale, mentre il gettito spontaneo oltrepassa i 536 miliardi, con oltre 26 miliardi in più rispetto al 2022 nelle casse erariali. Questo ha rappresentato un aumento di 4,5 miliardi rispetto all’anno precedente, con una crescita del 22% in termini di performance.